Le Doc della Toscana: Colli di Luni
❂ Colli di Luni D.O.C.
(approvato con D.P.R. 14/6/1989 – G.U. n.256 del 2/11/1989; ultima modifica D.M. 7/3/2014, pubblicato sul Sito ufficiale del Mipaaf, Sezione Qualità e Sicurezza Vini DOP e IGP)
► zona di produzione
● in provincia di La Spezia (vedi la scheda della Liguria): comprende in parte i territori dei comuni di Ameglia, Arcola, Beverino, Bolano, Calice al Cornoviglio, Castelnuovo Magra, Follo, La Spezia, Lerici, Ortonovo, Riccò del Golfo, Santo Stefano di Magra, Sarzana, Vezzano Ligure;
● in provincia di Massa: comprende in parte i territori dei comuni di Aulla, Fosdinovo e Podenzana;
► base ampelografica
● bianco: vermentino min. 35%, trebbiano toscano 25%-40%, possono concorrere altri vitigni a bacca di colore analogo, idonei alla coltivazione nell’ambito della Regione Toscana e Liguria, iscritti al Registro Nazionale delle varietà di vite per uve da vino, max. 30%;
● con menzione del vitigno bianchi: Vermentino (anche superiore) min. 90%, Albarola min. 85%, possono concorrere altri vitigni a bacca di colore analogo, idonei alla coltivazione nell’ambito della Regione Toscana e Liguria, iscritti al Registro Nazionale delle varietà di vite per uve da vino, max. 10% e 15%;
● rosso, riserva: sangiovese min. 50%, possono concorrere altri vitigni a bacca di colore analogo, idonei alla coltivazione nell’ambito della Regione Toscana e Liguria, iscritti al Registro Nazionale delle varietà di vite per uve da vino, max. 50%;
► norme per la viticoltura
● è ammessa l’irrigazione di soccorso;
● la resa di uva ammessa in coltura specializzata e il titolo alcolometrico volumico naturale minimo devono essere di 11 t/Ha e 10,50% vol. per Bianco e Albarola, 11,00% per Vermentino e Rosso, 12,00% per il Rosso Riserva, 9 t/Ha e 11,50% vol. per il Vermentino Superiore;
► norme per la vinificazione
● le operazioni di vinificazione e invecchiamento obbligatorio dei vini devono essere effettuate nell’ambito della zona di produzione e, comunque, anche all’interno del territorio della provincia di La Spezia;
● è consentito l’arricchimento alle condizioni stabilite dalle norme comunitarie e nazionali;
● i vini rossi, dopo un invecchiamento, a partire dal 1° novembre dell’anno di vendemmia, di almeno 2 anni, possono fregiarsi della menzione “Riserva“;
► norme per l’etichettatura
● per i vini designati con la denominazione di origine controllata “Colli di Luni” è consentito l’uso della menzione “vigna“, seguita dal relativo toponimo o nome tradizionale, alle condizioni previste dalla normativa vigente e che i relativi toponimo o nome tradizionale figurino nell’apposito elenco regionale ai sensi dell’art. 6 comma 8 del D.Lgs. 61/2010;
● per tutte le tipologie della denominazione di origine controllata “Colli di Luni” è obbligatoria l’indicazione, in etichetta, dell’annata di produzione delle uve;
● i vini a denominazione di origine controllata “Colli di Luni” debbono essere immessi al consumo in bottiglie o altri recipienti di vetro di capacità non superiore a 5 litri e, per ciò che concerne la presentazione, debbono essere consoni ai tradizionali caratteri di un vino di pregio.
È consentita qualsivoglia tipologia di tappatura prevista dalle vigenti disposizioni a esclusione della tappatura a corona;
► legame con l’ambiente geografico
● A) Informazioni sulla zona geografica
◉ Fattori naturali rilevanti per il legame
La zona geografica riferita al territorio della Denominazione di Origine “Colli di Luni” ricade nella parte orientale della regione Liguria, in Provincia della Spezia e nella parte settentrionale della Regione Toscana in Provincia di Massa Carrara, e comprende un territorio piuttosto differenziato con vigneti situati per la maggior parte in pianura e bassa collina.
◈ Aspetti pedologici
i substrati litologici dei rilievi collinari maggiormente rappresentati sono sedimenti marini (torbiditi) a composizione argillosa – arenacea, mentre per le pianure e i fondovalle si tratta di sedimenti fluviali limoso – franchi. Mediamente i suoli sono moderatamente profondi, con tessitura franco – grossolana, da neutri a subalcalini.
◈ Aspetti topografici
l’altitudine dei terreni coltivati a vite è compresa tra lo 0 e i 700 m s.l.m. con quota prevalente compresa tra 100 e 200 m, pendenza tra il 10 e il 20%, esposizione prevalente orientata verso sud – est e distanza dal mare compresa tra 0 e 14 Km.
◈ Aspetti climatici
la temperatura media dell’area interessata è pari a circa 13°C. L’indice bioclimatico di Huglin (IH) che descrive l’andamento fenologico e della maturazione è pari a circa 2010°C con valori compresi tra 1830 e 2250 a seconda delle annate. La somma delle temperature attive (STA) che dà indicazioni sulle disponibilità termiche della zona è pari a circa 1700°C con valori compresi tra 1410 e 1890. La sommatoria delle escursioni termiche (SET), altro indice bioclimatico utile per la caratterizzazione di un territorio viticolo, è pari a circa 590°C con valori compresi tra 490 e 670.
Il massimo della piovosità si verifica nel mese di novembre con una media di circa 170 mm, il minimo di piovosità nel mese di luglio con 29 mm medi.
Le precipitazioni medie annue risultano essere di circa 1230 mm; i giorni con pioggia tra aprile e ottobre sono mediamente 59 con un massimo di 12 giorni ad aprile e un minimo di 4 giorni a luglio.
◉ Fattori umani rilevanti per il legame
La storia della zona di produzione del Vino Doc Colli di Luni è documentata dall’epoca dell’Impero Romano: qui sorge Luni, fiorente Porto Romano i cui resti costituiscono oggi una vasta zona archeologica di notevole interesse storico e culturale.
Plinio il Vecchio, che morì nell’eruzione del Vesuvio del 79 d.C., ha lasciato scritto: “Il vino di Luni ha la palma fra quelli dell’Etruria” (XVI, 6, 68).
Il commercio del vino in questa zona è certificato dai documenti relativi alla Colonia e al Porto di Luni Antica
Le coste miti, soleggiate e ventilate di produzione del vino dei Colli di Luni che si affacciano sul Mar Ligure e sul Mar Tirreno, rappresentano assieme alla Sardegna le terre di elezione del vitigno vermentino, il più diffuso e rinomato nella zona. Le origini di questo vitigno sono ancora oggi oggetto di dibattito tra gli ampelologi; quello che sembra certo è che le prime viti siano arrivate in Liguria passando per la Francia diffondendosi dalla Costa Azzurra verso le coste occidentali della Liguria e poi via via attraverso tutta la regione fino a zone dell’alta Toscana e della Lunigiana.
La coltivazione della vite nella zona di Luni nei secoli è rimasta costantemente legata alla presenza del vitigno Vermentino ritenuto da sempre la varietà meglio adattabile in zona.
La vocazione viticola ligure si consolida poi nel XVIII secolo e prosegue con un fiorente commercio locale soprattutto verso le città in rapido sviluppo.
Nel corso dell’800 i primi comizi agrari tenutisi in Liguria sottolineavano l’opportunità di coltivare soprattutto il vermentino studiato a lungo da Giorgio Galesio (nella sua Pomona Italiana), da allora il vitigno si è diffuso soprattutto nelle caratteristiche “fasce” o sulle “terrazze” aperte sui suggestivi orizzonti marini e frutto del lavoro, dell’ingegno e della fatica dei viticoltori locali. Lo sviluppo più significativo della viticoltura nella zona si è avuto nell’ultimo trentennio con lo sviluppo di realtà imprenditoriali di livello condotte da giovani del luogo.
La base ampelografica dei vigneti è caratteristica e riguarda vitigni presenti solo nel territorio delimitato come il già citato Vermentino e l’Albarola che ne evidenziano originalità e legame con la tradizione. Le forme di allevamento sono tradizionali e nel tempo non si sono mai discostate da quelle tradizionalmente utilizzate in passato.
Recentemente le tecniche enologiche, a vent’anni dal riconoscimento DOC nazionale, hanno portato gli operatori a selezionare maggiormente le caratteristiche peculiari che il fattore ambiente esalta e a migliorare in cantina un prodotto che, già dalla vigna e dalle caratteristiche delle uve, ha le note del territorio.
● B) Informazioni qualità e caratteristiche prodotto esclusivamente attribuibili all’ambiente geografico
La DOC Colli di Luni fa riferimento a varie tipologie di vino che, dal punto di vista chimico e organolettico, presentano caratteristiche che permettono una chiara individuazione della sua tipicità e del legame col territorio.
Le peculiarità dei vitigni utilizzati per le varie tipologie, grazie all’influenza dell’ambiente geografico in cui sono coltivati (clima e pratiche di elaborazione dei vini consolidate in zona e adeguatamente differenziate per ciascuna delle tipologie), danno luogo a vini con caratteristiche molto riconoscibili.
In particolare i vini si distinguono per il fatto di possedere acidità contenute, colori intensi e vivaci, profumi fini ma intensi in prevalenza floreali e fruttati, sapidità al gusto.
I fattori ambientali legati alla particolare scioltezza dei terreni per la maggior parte drenanti e sabbiosi danno ai vini caratteristiche di freschezza e di sapidità, infatti si tratta di vini che non sono particolarmente destinati all’invecchiamento, in quanto il territorio dona al vino i sapori degli aromi mediterranei, dei sentori di mare e di genuinità. I sapori sia freschi, secchi ma morbidi nei bianchi, caldi e di buon corpo nei rossi e il fondo leggermente amarognolo e leggermente acidulo, sono le caratteristiche che legano questi prodotti alle aree da cui sono ottenuti. Il prodotto che si ottiene per la denominazione ha per lo più una buona ed equilibrata struttura.
● C) Descrizione dell’interazione causale fra gli elementi di cui alla lettera A) e quelli di cui alla lettera B)
Nelle province di La Spezia e di Massa Carrara il vitigno Vermentino, si coltiva da secoli cadenzandone la storia di quei territori con numerosi riferimenti e testimonianze che di fatto ne certificano l’importanza ed il valore.
Il vitigno Vermentino attuale deriva da acclimatazioni di cloni a bacca bianca importati secoli fa e differenziatisi in presenza di condizioni climatiche particolari e specifiche.
Il clima inoltre aggiunge al prodotto di quell’uva particolarità interessanti immediatamente riscontrabili, ad esempio, nella potenzialità alcolica del vino e nelle caratteristiche aromatiche e di sapidità dello stesso.
Il risultato del connubio fra gli elementi ambientali ed umani sono l’alta qualità che i prodotti hanno ottenuto nel corso degli anni, anche con riconoscimenti prestigiosi nei concorsi enologici. La limitata quantità di produzione porta questi vini a essere consumati per lo più nel territorio di produzione, solo alcune realtà aziendali più grandi riescono a commercializzare il prodotto fuori dai confini regionali. La denominazione premia gli operatori che hanno creduto in questo vitigno. Infatti nel territorio delimitato quasi non esistono vitigni internazionali a dimostrazione che la storia e la tradizione vitivinicola di Luni è strettamente legata al vermentino e si intende continuare a produrre nel rispetto della tradizione e delle consuetudini locali.
Il legame fra la tradizione enologica e vitivinicola e le tipologia di vino descritte nel disciplinare hanno un valore storico e di consuetudine. Infatti ogni operatore, ancora prima del riconoscimento DOC avvenuto nel 1989, aveva fra le sue caratteristiche produttive la tendenza ad offrire vini prodotti per un consumo fresco e di breve durata.