La citazione da Frankenstein Junior era d’obbligo, entriamo nel merito per capirne le ragioni. Erano gli anni in cui il mondo del Barolo era spaccato in due, da una parte la corrente modernista dei Barolo Boys (e di altri che li hanno poi seguiti), dall’altra la resistenza dei tradizionalisti. Due visioni che allora non sembravano avere alcuno spiraglio d’incontro. E anche dal punto di vista della critica enologica i giudizi erano del tutto eterogenei. Da una parte chi apprezzava le estreme concentrazioni, i colori impenetrabili, la potenza (che erano tutte novità per quei vini a base nebbiolo), dall’altra chi preferiva ritrovare certe espressioni più affini all’immagine di sé che il Barolo aveva tramandato sin dalla sua nascita. Si dice che la verità sia nel mezzo, ma in questo caso nel mezzo non ci stava quasi nessuno, o eri pro barrique, rotomaceratori, fittezza d’impianto, rese bassissime, macerazioni brevi, o eri pro botti grandi di rovere di Slavonia, macerazioni medio-lunghe, colori scarichi da nebbiolo ecc. C’è da dire però che almeno fino agli anni ’80 si produceva molta più uva, si concimava anche troppo, le maturazioni erano tardive e le gradazioni piuttosto basse, tant’è che non era rara la pratica dell’arricchimento. La scelta innovativa, quindi, aveva anche le sue ragioni in un contesto con quelle caratteristiche. I cambiamenti climatici, le cui prime avvisaglie potrebbero risalire al 1997, hanno fatto sì che oggi le rese basse e le concentrazioni di sostanze in vigna come in cantina, stiano diventando un serio problema per i vini, le cui gradazioni sono sempre più elevate, le maturità di frutto eccessive e l’acidità più bassa (nei bianchi poi i profumi primari sono sempre più difficili da mantenere). La lezione, come sempre, arriva dalla natura, non esiste una formula standardizzabile e perenne, bisogna imparare a seguire i ritmi che la natura stessa suggerisce, senza prendere scorciatoie, senza fare improvvisi stravolgimenti in vigna e in cantina, perché i processi devono essere sempre progressivi e misurati, altrimenti si rincorre sempre, con esiti spesso deludenti.
Il Vigna Giachini 1995 (oggi solo Giachini in etichetta), che fu messo in commercio nel 2000, è figlio di un’annata non facilissima, soprattutto perché il 3 e 4 agosto una maledetta grandinata fece non pochi danni nei vigneti. C’è da dire però che le vigne di Giuliano Corino guardano tutte all’Annunziata e, almeno allora, c’era una buona ventilazione e freschezza. Sono passati, dunque, 28 anni dalla vendemmia, un ottimo modo per testare la tenuta di questo vino e dello stile con cui è stato concepito. Va detto che quando uscì, mise in mostra una condizione difficile, tannini tosti e una trama ancora squilibrata, prevederne gli sviluppi futuri non era certo semplice. Con enorme gioia, e un certo stupore, ho davanti un vino di un’integrità impressionante, fra l’altro il tappo ha tenuto perfettamente e non ci sono odori né di muffe né di deterioramento del vino. Il colore è un impressionante granato vivo e compatto, senza cedimenti, mentre il bouquet (lasciato respirare per parecchie decine di minuti) è davvero sorprendente, perché pur non essendo particolarmente intenso, mostra toni per nulla stanchi, devi insistere a lungo per trovare tracce di funghi, goudron, polvere da sparo, scatola di sigari e cuoio, vince ancora un frutto solido, non marmellatoso, addirittura si coglie una punta di arancia rossa, mentre la speziatura è finissima e non vira verso pungenze da chiodo di garofano. L’assaggio non fa che confermare un vino che, da una parte manifesta la parte terziaria (sarebbe un marziano se non lo facesse), ma dall’altra mostra una freschezza, un tannino perfettamente integrato e un frutto ancora vivo, accenti ben lontani da lasciare immaginare anche lontanamente che abbia 28 anni! Forse non raggiunge l’eleganza dei grandi Barolo, ma chapeau bas per il risultato e la tenuta, veramente eccezionali. Ah, per i più curiosi, la gradazione è di 13,5, oggi ve la potete scordare!
Roberto Giuliani
Figlio di un musicista e una scrittrice, è rimasto da sempre legato a questi due mestieri pur avendoli traditi per trent’anni come programmatore informatico. Ma la sua vera natura non si è mai spenta del tutto, tanto che sin da ragazzo si è appassionato alla fotografia e venticinque anni fa è rimasto folgorato dal mondo del vino, si è diplomato sommelier e con Maurizio Taglioni ha fondato Lavinium, una delle prime riviste enogastronomiche del web, alla quale si dedica tutt’ora anima e corpo in qualità di direttore editoriale. Collabora anche con altre riviste web e ha contribuito in più occasioni alla stesura di libri e allo svolgimento di eventi enoici. Dal 2011 fa parte del gruppo Garantito Igp.
Devi essere connesso per inviare un commento.
Per quasi 10 anni tra gli autori della guida I Vini d'Italia de L'Espresso, docente di materie vinose ad ALMA - La Scuola Internazionale di Cuci (...)
Non ha certificazioni, non è sommelier, né degustatrice ufficiale del gran Regno. Si occupa di comunicazione e di digital design dal 2002 in una (...)
Torinese, sognatore, osservatore, escursionista, scrittore. Laurea in Scienze Internazionali e Diplomatiche presso l'Università di Torino e Mast (...)
Classe ‘77, Nadia è nata ad Ischia. Dopo quindici anni di "soggiorno" romano che le è valso il diploma di Sommelier AIS e un'importante collabor (...)
Vignettista fin dalle scuole superiori, alla sua prima vignetta sul giornaletto scolastico fu richiamato dalla preside del Liceo Classico per av (...)
Ha vissuto in 26 case e in 18 città, disseminando pezzetti di radici in Italia e all’estero: una Cipolla nomade più che viaggiatrice. Ma non più (...)
A Montalcino è cuoca per amore e per passione nel suo Road Café, che gestisce con il marito Lorenzo Minocci accanto all'unica stazione di carbur (...)
Giornalista free-lance, milanese, scrive di vino, grande distribuzione e ortofrutta, non in quest'ordine. Dirige il sito e la rivista dell'Assoc (...)
Ha smesso di giocare in cortile fra i cestelli dei bottiglioni di Barbera dello zio imbottigliatore all'ingrosso per arruolarsi fra i cavalieri (...)
Conseguita la maturità artistica, il primo lavoro nel 1997 è stato nel mondo illuminotecnico, ma la vera passione è sempre stata l'enogastronomi (...)
Musicista e scrittrice, da sempre amante di tutto ciò che è bello e trasmette emozioni, si è diplomata in pianoforte e per un certo periodo dell (...)
Ha iniziato la carriera lavorativa come segretaria di direzione, che ai suoi tempi si usava molto ed era proprio quello che desiderava fare! Con (...)
Perito informatico ai tempi in cui Windows doveva essere ancora inventato e arcigno difensore a uomo, stile Claudio Gentile a Spagna 1982, deve (...)
È nato a Novara, sin da giovanissimo è stato preso da mille passioni, ma la cucina è quella che lo ha man mano coinvolto maggiormente, fino a qu (...)
Economista di formazione, si avvicina al giornalismo durante gli anni universitari, con una collaborazione con il quotidiano L'Arena. Da allora (...)
Nato il 22 febbraio 1952 a Pavia, dove risiede. Si è laureato nel 1984 in Filosofia presso l'Università Statale di Milano. Dal 1996 al 2014 è s (...)
Giornalista cresciuto con Montanelli al giornale, si occupa da sempre di agricoltura, agroalimentare enogastronomia e viaggi. Ha lavorato tra gl (...)
Figlio di un musicista e una scrittrice, è rimasto da sempre legato a questi due mestieri pur avendoli traditi per trent’anni come programmatore (...)
Sociologo e giornalista enogastronomico, è direttore responsabile di laVINIum - rivista di vino e cultura online e collabora con diverse testate (...)
Di formazione tecnica industriale è stato professionalmente impegnato fin dal 1980 nell’assicurazione della Qualità in diverse aziende del setto (...)
Laureato in Filosofia e giornalista professionista, lavora al Mattino dove da anni cura una rubrica sul vino seguendo dal 1994 il grande rilanci (...)
Esordi giornalistici nel lontano 1984 nel mondo sportivo sul giornale locale Corriere di Chieri. La passione per l’enogastronomia prende forma a (...)
Maestro Assaggiatore e Docente O.N.A.V., Delegato per la provincia di Lecco; svolge numerose attività come Docente presso Slow Food, Scuola de L (...)
Sommelier e master sul servizio vino e relazione col commensale, ha tenuto alcuni corsi in area territoriale del Pavese di approccio/divulgazion (...)
È Sommelier e Degustatrice ufficiale A.I.S. rispettivamente dal 2003 e dal 2004; ha sviluppato nel suo lavoro di dottorato in Industrial Design, (...)
Napoletano, classe 1970, tutt'oggi residente a Napoli. Laureato in economia, da sempre collabora nell'azienda tessile di famiglia. Dal 2000 comi (...)
Ha conseguito il diploma di Sommelier AIS nel 2001. È Degustatore per la regione Lombardia e giudice per le guide Vitae e Viniplus. Ha partecipa (...)
Ha iniziato la sua attività in campo enogastronomico nel 1987. Ha collaborato con le più importanti guide e riviste del settore italiane ed este (...)
Nato nel 1974 a Roma in una annata che si ricorderà pessima per la produzione del vino mondiale. Sarà proprio per ribaltare questo infame inizio (...)
Donatella Cinelli Colombini è una produttrice di vino figlia di Franco Cinelli e Francesca Colombini della Fattoria dei Barbi, in cui ha lavorat (...)
Bolognese dentro, grafico di giorno e rapito dal mondo enologico la sera. Per un periodo la sera l'ha condivisa con un'altra passione viscerale (...)
Testata registrata presso il Tribunale di Roma (n. 146/09 del 4 maggio 2009) © 2000-2023 laVINIum.com - Tutti i diritti riservati È vietata la copia anche parziale del materiale presente in questo sito. Il collegamento al data base della rivista è vietato senza esplicita autorizzazione della direzione editoriale. Direttore Responsabile - Maurizio Taglioni / Direttore Editoriale - Roberto Giuliani mdstudiowebagency - Realizzazione, Restyling, e manutenzioni siti Web Contatti Tel. 3921585226 - E-mail: mdstudioagency@gmail.com
This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.
I cookie strettamente necessari dovrebbero essere sempre attivati per poter salvare le tue preferenze per le impostazioni dei cookie.
Se disabiliti questo cookie, non saremo in grado di salvare le tue preferenze. Ciò significa che ogni volta che visiti questo sito web dovrai abilitare o disabilitare nuovamente i cookie.