Dura è la vita del degustatore quando si trova davanti a vini in gran parte squilibrati e torbidi. Perché accade questo? Perché c’è un vizio di sostanza: quello di presentare in anteprima vini che non sono ancora tali, ma solo una vaga bozza di quello che potrebbero essere. E’ come pretendere di capire da un embrione come sarà il futuro nato, il suo aspetto, la sua forma, il colore dei suoi occhi. Pretestuoso e quantomeno azzardato da parte nostra valutarli, a meno che non ci si accontenti di congetture, di giudizi estremamente approssimativi, ma forse proprio per questo, poco utili. Potrei fregarmene e sentenziare senza tanta preoccupazione chi merita e chi no, fidandomi della mia esperienza maturata in quasi vent’anni di assaggi, ma fossi anche il migliore al mondo, e non lo sono, il margine d’errore resta sempre alto e rischia di penalizzare vini che in futuro potrebbero essere profondamente diversi. Non c’è nulla di più mutevole di un vino, lo sappiamo bene, quante volte ci sorprende e, proprio per questo, ci affascina.
È davvero inevitabile, quindi, proporre in anteprima vini che in molti casi sono stati appena imbottigliati e con una bella botta di solforosa? La risposta è sì. È inevitabile, non si può ipotizzare che la Vernaccia di San Gimignano slitti in avanti di almeno un paio di mesi uscendo dal pacchetto delle anteprime toscane. A parte i costi da parte del consorzio probabilmente maggiori, quale giornalista o buyer estero sarebbe disposto a tornare solo per un vino? No, non si può fare, mettiamoci l’animo in pace e diamoci da fare per dare la migliore interpretazione possibile dell’unico vino bianco toscano che si fregia della Docg e che ora, finalmente, in occasione dei 50 anni della denominazione, ha fatto a meno del solito confronto con altri bianchi d’Europa, concentrandosi invece su di sé, sulla sua storia, sulle sue innumerevoli doti in un evento-dibattito con Ernesto Gentili, Gianni Fabrizio, Daniel Thomases, Guido Ricciarelli, Fabio Pracchia e Vittorio Fiore con la mediazione di Carlo Macchi, al quale con rammarico ho dovuto rinunciare (o l’uno o l’altro) per degustare l’annata 2015. Detto questo, gli assaggi hanno messo subito in evidenza che ci troviamo di fronte ad un’annata meritevole, capace di offrire, in parte già ora, tutta la classicità e il carattere unico della Vernaccia.
Vernaccia di San Gimignano 2015 (45 campioni) • Cantine Guidi: naso dapprima floreale poi di pesca bianca e susina, agrumi; in bocca è fresco, sapido, etereo, appena citrino ma più che comprensibile data la giovinezza. ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ • Melini: naso di pesca, melone, mandorla, venature tropicali; bocca corrispondente, fresca, abbastanza piacevole. ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ • Le Grillaie – Melini: naso citrino e pirazinico, da sauvignon; all’assaggio dimostra di essere ancora indietro e bisognoso di tempo per assestarsi. ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ • Cappella Sant’Andrea: inizialmente chiuso, probabilmente dalla solforosa, poi si libera su note mentolate e gessose, anche qui toni agrumati che ritrovo puntualmente al palato, c’è energia e una buona persistenza, crescerà sicuramente. ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ • Casa alle Vacche: impatto dai profumi sottili e delicati ma nitidi e piacevoli, di mandorla, susina, limone; al palato è fresco, ancora molto indietro nella trama citrina, ma sapido e con un finale amarognolo. ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ • I Macchioni – Casa alle Vacche: altrettanto sottile nei profumi, ma con un sorso più slanciato e voluminoso, pieno, fruttato, scorrevole, minerale, con finale di mandarino e lime. • Vigna a Solatio – Casale Falchini: bel colore paglierino vivace, naso ancora chiuso dalla solforosa, poi si manifesta la componente agrumata, mandorla, orzo; al palato è abbastanza aperto, fresco, con un buon apporto fruttato e buona persistenza. ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ • Cesani: naso fine anche se ancora non del tutto espresso, buona presenza ammandorlata, mazzetto di timo e santoreggia; bocca in fase agrumata gradevole e priva di asperità, grande vena sapida e personalità. ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ • Abbazia di Monte Oliveto: attacco floreale con spunti di frutti dolci, banana, pesca, mandarino; al palato è speculare, con in più cenni di menta e pepe bianco. ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ • La Gentilesca – Abbazia di Monte Oliveto: ancora un po’ segnato dal legno, rivela poi note di pesca bianca, albicocca e susina con chiusura agrumata; al palato è fresco e gradevole, buona succosità, sapido, non male anche se ancora in erba. ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ • Fattoria di Fugnano a Bombereto: non facile da interpretare, olfatto sottile e non del tutto definito; in bocca rivela un residuo zuccherino e una materia che richiama note gessose e calcaree, deve ancora assestarsi. ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ • Fattoria di Pancole: trama olfattiva abbastanza classica, con note di mandorla, biancospino, tiglio e agrumi; al palato è fresco, buona consistenza di frutto, sapido, ben fatto. ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ • Poggio Alloro: naso ancora un po’ chiuso ma non male, mandorla, pesca bianca, agrumi, al palato è agrumato maturo, buona freschezza, cremoso, unica piccola crepa una leggera nota gommosa e laccata sul finale. ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ • Il Nicchiaio – Poggio Alloro: più definito, floreale, fieno, mandorla; in bocca si esprime molto bene, fedele alla denominazione, fruttato e godibile con finale sapido e piccante. ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ • Fattoria San Donato: bouquet di ananas, nocciola, agrumi, bocca con buona struttura, freschezza e un incedere deciso. ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ • Fontaleoni: naso con un frutto già abbastanza pronto, più orientato alla pesca, al melone bianco, alla mandorla; al palato è fresco, speculare, con apporto agrumato non aggressivo, sviluppa bene e promette molto. ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ • Fornacelle: un po’ chiuso, leggero biancospino, pesca bianca; al palato è più aperto, semplice, agrumato, non ha particolare sviluppo ma non è malvagio. ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ • Selvabianca – Il Colombaio di Santa Chiara: naso gradevole, pesca bianca, nespola, leggero erbaceo, poi agrumi; al palato ha buona struttura, fresco, dinamico, ancora giovanissimo ma può evolvere bene, finale sapido e lungo, vino in grande progressione. ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ • Il Lebbio: naso di pesca bianca, susina, albicocca, zenzero, agrumi; al palato è fresco e molto sapido, con un bel frutto che ritorna, molto gradevole e ben fatto. ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ • Tropie – Il Lebbio: olfatto ancora bisognoso di pulirsi e trovare una propria definizione, rilancia note d’orzo e ribes bianco; al gusto è più espresso, fine con un bel finale sapido. ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ • Hydra – Il Palagione: naso che cerca una sua dimensione espressiva, pesca bianca, ananas, susina, cedro; al palato mantiene il profilo indicato, manca un po’ di personalità. ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ • La Lastra: naso di lychee e pompelmo rosa, sbuffi terrosi; al palato è ancora in via di definizione, cerca un equilibrio, la materia però è buona e svilupperà bene, bel frutto nel finale. ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ • Lucii Libanio: slavato, poco espressivo, pesca, susina, bocca agrumata; gli manca qualcosa che gli dia slancio, è un po’ monocorde. ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ • Macinatico: profuma di biancospino, mandorla, ribes bianco, leggero agrumato, in bocca ha una buona risposta, fresco, fruttato, sapido nel finale. ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ • Mormoraia: naso fruttato, pesca, mandarino, non pulitissimo, bocca più citrina, poi arriva anche un frutto più svolto, discreta sapidità. ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ • Ostrea – Mormoraia: naso ancora chiuso, deve liberarsi della solforosa, poi arriva il melone cantalupo, il limone; gusto gradevole, anche se un po’ troppo citrino, ha bisogno di tempo. ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ • Palagetto: colpisce il colore diverso dagli altri, più scuro e intenso, trama olfattiva che rivela la caratteristica mandorla, poi tiglio e cedro; sapore fresco e sapido. ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ • Santa Chiara – Palagetto: naso non pulitissimo, anche qui la solforosa disturba, poi esprime toni di fieno e calce; al gusto è ancora squilibrato, si sente che ha bisogno di assestarsi, la materia però è più che buona, attendere prego. ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ • Panizzi: naso classico, caratteristico, c’è la mandorla, gli agrumi, la nespola, il biancospino; al gusto ha buona misura, fresco, sapido, molto lineare, pietra focaia, solo un po’ esile. ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ • Podere Canneta: attacco un po’ spinto di agrumi, mela golden e pera matura; bocca un po’ slavata, non particolarmente espressiva, sbilanciata su una nota citrina seccante e alcol che va per conto suo. ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ • Podere Le Volute: naso piacevole, fine, buon apporto di frutto, qui torna la banana, poi lavanda e pesca; in bocca ha discreta struttura, buona finezza esecutiva, piacevole. ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ • Poderi Arcangelo: naso di buona finezza, fruttato fresco e appena agrumato con qualche spunto floreale; gusto corrispondente, frutto abbastanza maturo e progressivo, finale ammandorlato e sapido. • Terra del Lago – Poderi Arcangelo: regnano le note floreali, mentre il sorso regala una fitta vena sapida velata solo da qualche eccesso amarognolo. ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ • Poderi del Paradiso: torniamo alla mandorla, qui anche n po’ di nocciola e peperone, poi pesca bianca matura; al palato è fresco, abbastanza succoso, gradevole. ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ • Alata – Rampa di Fugnano: colore carico e torbido, bouquet che deve assestarsi, aranciata e frutta tropicale; al gusto conferma la necessità di trovare la quadra espressiva. ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ • San Benedetto: problemi di rifermentazione, una seconda bottiglia conferma comunque un vino bisognoso di affinamento, il frutto appare più maturo di quanto dovrebbe. ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ • San Quirico: naso fresco di mandorla e agrumi, lime, corbezzolo, fieno; bocca altrettanto piacevole e con un agrume vivo, fresco, finale lungo e sapido. ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ • Signano: bouquet di buona finezza, fiori, agrumi maturi, pesca gialla; buona corrispondenza al palato, non complesso ma piacevole e sapido. ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ • Poggiarelli – Signano: naso nocciolato, agrumi, rimandi floreali, zenzero; al gusto ha una buona risposta, c’è materia, discreta complessità e un frutto citrino ma non fastidioso, crescerà. ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ • Tenuta La Vigna: naso un po’ slavato con toni smaltati, poi affiora la nocciola, la resina; sapore intriso di agrumi e alcol, manca di spessore e chiude un po’ impreciso. ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ • Le Calcinaie: buona finezza all’impatto, sottile nota di ciliegia mirabella, susina, biancospino, glicine; palato coinvolgente, succoso, leggermente tannico, vira verso l’eleganza, sapido nel finale, molto bello. ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ • Titolato Strozzi – Guicciardini Strozzi: naso non molto pulito, manca di precisione, sfuma sul pompelmo; in bocca è ancora squilibrato, difficile, un po’ forzato. ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ • Teruzzi & Puthod: naso di mandorla e agrumi, qualche rimando floreale, al palato è fresco, frutto già tendente al maturo, rotondità quasi da surmaturazione, finale sapido. ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ • Lunario – Tollena: naso slavato, poco espressivo, appena floreale; bocca pungente, sebbene ci sia una discreta materia e un frutto evidente, sensazioni da raspo, è indubbio che ha bisogno di fare bottiglia. ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ • Torre Prima: naso ancora impreciso, leggero floreale; al gusto è corto e con finale amaro.
Roberto Giuliani
Figlio di un musicista e una scrittrice, è rimasto da sempre legato a questi due mestieri pur avendoli traditi per trent’anni come programmatore informatico. Ma la sua vera natura non si è mai spenta del tutto, tanto che sin da ragazzo si è appassionato alla fotografia e venticinque anni fa è rimasto folgorato dal mondo del vino, si è diplomato sommelier e con Maurizio Taglioni ha fondato Lavinium, una delle prime riviste enogastronomiche del web, alla quale si dedica tutt’ora anima e corpo in qualità di direttore editoriale. Collabora anche con altre riviste web e ha contribuito in più occasioni alla stesura di libri e allo svolgimento di eventi enoici. Dal 2011 fa parte del gruppo Garantito Igp.
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Per quasi 10 anni tra gli autori della guida I Vini d'Italia de L'Espresso, docente di materie vinose ad ALMA - La Scuola Internazionale di Cuci (...)
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Economista di formazione, si avvicina al giornalismo durante gli anni universitari, con una collaborazione con il quotidiano L'Arena. Da allora (...)
Nato il 22 febbraio 1952 a Pavia, dove risiede. Si è laureato nel 1984 in Filosofia presso l'Università Statale di Milano. Dal 1996 al 2014 è s (...)
Giornalista cresciuto con Montanelli al giornale, si occupa da sempre di agricoltura, agroalimentare enogastronomia e viaggi. Ha lavorato tra gl (...)
Figlio di un musicista e una scrittrice, è rimasto da sempre legato a questi due mestieri pur avendoli traditi per trent’anni come programmatore (...)
Sociologo e giornalista enogastronomico, è direttore responsabile di laVINIum - rivista di vino e cultura online e collabora con diverse testate (...)
Di formazione tecnica industriale è stato professionalmente impegnato fin dal 1980 nell’assicurazione della Qualità in diverse aziende del setto (...)
Laureato in Filosofia e giornalista professionista, lavora al Mattino dove da anni cura una rubrica sul vino seguendo dal 1994 il grande rilanci (...)
Esordi giornalistici nel lontano 1984 nel mondo sportivo sul giornale locale Corriere di Chieri. La passione per l’enogastronomia prende forma a (...)
Maestro Assaggiatore e Docente O.N.A.V., Delegato per la provincia di Lecco; svolge numerose attività come Docente presso Slow Food, Scuola de L (...)
Sommelier e master sul servizio vino e relazione col commensale, ha tenuto alcuni corsi in area territoriale del Pavese di approccio/divulgazion (...)
È Sommelier e Degustatrice ufficiale A.I.S. rispettivamente dal 2003 e dal 2004; ha sviluppato nel suo lavoro di dottorato in Industrial Design, (...)
Napoletano, classe 1970, tutt'oggi residente a Napoli. Laureato in economia, da sempre collabora nell'azienda tessile di famiglia. Dal 2000 comi (...)
Ha conseguito il diploma di Sommelier AIS nel 2001. È Degustatore per la regione Lombardia e giudice per le guide Vitae e Viniplus. Ha partecipa (...)
Ha iniziato la sua attività in campo enogastronomico nel 1987. Ha collaborato con le più importanti guide e riviste del settore italiane ed este (...)
Nato nel 1974 a Roma in una annata che si ricorderà pessima per la produzione del vino mondiale. Sarà proprio per ribaltare questo infame inizio (...)
Donatella Cinelli Colombini è una produttrice di vino figlia di Franco Cinelli e Francesca Colombini della Fattoria dei Barbi, in cui ha lavorat (...)
Bolognese dentro, grafico di giorno e rapito dal mondo enologico la sera. Per un periodo la sera l'ha condivisa con un'altra passione viscerale (...)
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