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Anteprima Colline Teramane 2024: rivoluzioni e degustazioni

Anteprima Colline Teramane 2024 - vini coperti

In questo momento, molto probabilmente, l’Abruzzo vitivinicolo è la regione che più di ogni altra sta subendo una profonda trasformazione, lo dimostrano le importanti modifiche che sono state apportate ad alcune denominazioni, lo dimostra il fatto che il Consorzio Tutela Vini Colline Teramane e la Doc Controguerra sono confluiti nel Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo. Ma non basta, lo dimostra anche la volontà di un obiettivo comune in direzione di una maggiore qualità e identità dei vini; e la cosa non è passata inosservata, tanto che nel 2023 l’Abruzzo è stato incoronato Wine Region of the Year 2022 da Wine Enthusiast, riconoscimento che viene assegnato alle realtà vitivinicole più interessanti e ai personaggi più influenti del settore enologico a livello internazionale. I giurati della prestigiosa rivista hanno definito l’Abruzzo come “una regione ricca di tradizione e intrisa di innovazione, una gemma nascosta per gli enofili più appassionati”.
Certo, non è tutto oro quello che luccica, ma il percorso è stato avviato e si sta lavorando alla ricerca di una sempre maggiore sinergia di intenti e obiettivi, una visione meno individualista e più mirata a far crescere l’intero comparto.
Ma la scelta di unire i consorzi è indubbiamente vincente, sia dal punto di vista promozionale che d’immagine.

Enrico Cerulli Irelli
Enrico Cerulli Irelli, Presidente uscente del Consorzio Colline Teramane

Crediamo fermamente che questa sia la direzione giusta. La decisione, a cui siamo giunti dopo attente riflessioni, si dimostrerà lungimirante laddove i mercati internazionali richiedono sempre più forza professionale. Ciò che iniziò come un sogno nel 2003 per 33 produttori è diventato, in due decadi, un baluardo di qualità e identità nella regione. Con oltre 600.000 bottiglie prodotte, un incremento del 50% negli ultimi due anni e 172 ettari di vigneto, Colline Teramane Montepulciano d’Abruzzo si è fatto interprete di un terroir unico, incastonato tra il Mare Adriatico e le maestose montagne del Gran Sasso e dei Monti della Laga“, afferma Enrico Cerulli Irelli, Presidente del Consorzio Colline Teramane, oggi al termine del suo secondo mandato. “Unirsi al Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo, presieduto da Alessandro Nicodemi, significa credere nella collaborazione tra i diversi attori della produzione vitivinicola abruzzese, ciò che in un passato non troppo lontano sarebbe stato inimmaginabile. Una mossa che testimonia l’unità e la visione condivisa tra i produttori della regione“.

Alessandro Nicodemi, Presidente del Consorzio Tutela Vini d'Abruzzo
Alessandro Nicodemi, Presidente del Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo

La fusione ha già portato i primi vantaggi, infatti, rispetto alle due edizioni precedenti, quest’anno all’Anteprima Colline Teramane erano presenti circa una settantina di giornalisti, un parterre notevole che pochi altri eventi sono in grado di raggiungere, inoltre sono stati presentati sia i vini della Docg Colline Teramane Montepulciano d’Abruzzo che quelli relativi alla denominazione regionale.
C’è da dire che, se da un punto di vista identitario la DOCG Colline Teramane Montepulciano d’Abruzzo sembra ormai in condizioni di evidenziare un profilo riconoscibile (con le inevitabili differenze dovute alle scelte operative dei produttori), la più vasta Doc Montepulciano d’Abruzzo fatica a trovare la quadra, sia per le inevitabili differenze territoriali, sia per una scelta stilistica fin troppo eterogenea.
C’è da dire, però, che in generale stiamo assistendo a un’interpretazione del Montepulciano più “alleggerita”, dove il frutto è l’elemento dominante e la beva più scorrevole, piacevole, in un contesto dove si cerca di contenere l’ascesa della gradazione alcolica pur mantenendo una buona acidità. Elementi fondamentali in un contesto in forte cambiamento, dove per la prima volta stiamo assistendo a una forte ascesa del consumo di vini bianchi e a un calo di quelli rossi, non tanto per moda passeggera, quanto piuttosto per un clima sempre più caldo anche nei periodi invernali.

Anteprima Colline Teramane 2024 - giornalisti

Il focus del mio articolo è destinato alle Colline Teramane (sul Montepulciano d’Abruzzo Doc scriveranno Fosca Tortorelli e Lele Gobbi), di cui abbiamo degustato 27 campioni, un numero inferiore all’anno passato dovuto principalmente alla saggia scelta dell’organizzazione di non presentare i vini che non fossero stati ancora imbottigliati.
La sede dove abbiamo effettuato la degustazione, a campioni bendati, quest’anno è stata Borgo Spoltino, non lontano da Giulianova (TE).
Ci tengo a ringraziare Chiara Fossati e Selvaggia Stefanelli, che hanno dimostrato ancora una volta un’eccellente capacità organizzativa e sono state fondamentali nella non facile gestione di così tanti giornalisti. Purtroppo questa era la loro ultima edizione dell’Anteprima, ci mancherà la loro competenza e simpatia.


LA DEGUSTAZIONE


Postazione Anteprima Colline Teramane 2024

1) Colline Teramane Montepulciano d’Abruzzo Il Bossa 2022 Bossanova (Controguerra): colore rubino intenso con riflessi violacei, naso interessante di mora, prugna, marasca, rosa appassita, arancia rossa, leggero boisé; al palato ha giusta freschezza, tannino verace, ancora qualche scia vanigliata, cenni di pepe e liquirizia.

2) Colline Teramane Montepulciano d’Abruzzo Terraviva 2022 Tenuta Terraviva (Tortoreto): rubino purpureo, impatto di fragolina di bosco, ribes e visciola, bocca intensa ma ancora molto contratta e scomposta, tannica e acidula, ha bisogno di bottiglia per equilibrarsi.

3) Colline Teramane Montepulciano d’Abruzzo Yang 2022 Barba (Roseto degli Abruzzi): naso con attacco dolce e maturo, leggero legno, ciliegia, lampone, fragola; al palato è fresco, un po’ semplice, ha una buona beva, finale appena amaricante, molta freschezza, succoso, esuberante.

4) Colline Teramane Montepulciano d’Abruzzo Il Grande Silenzio 2021 Fosso Corno (Roseto degli Abruzzi): fatica un po’ a ripulirsi di qualche imprecisione olfattiva, richiama note di cenere, cosmesi, carrube; impatto gustativo difficile, in tensione tannica, ma la freschezza gli dà slancio e potrebbe assestarsi in futuro.

5) Colline Teramane Montepulciano d’Abruzzo Gruè 2021 Cerulli Spinozzi (Canzano): una leggera riduzione iniziale, poi si apre a toni maturi ed equilibrati, mora, ciliegia, mirtillo, invitante; bocca fresca, appena astringente ma con un tannino di grana fine e ben gestito, il frutto torna piacevole, c’è una buona energia e promette molto.

La Chiesa di San Pietro ad Spoltinum situata all'interno di Borgo Spoltino
La Chiesa di San Pietro ad Spoltinum situata all’interno di Borgo Spoltino

6) Colline Teramane Montepulciano d’Abruzzo P.121 2021 Tenuta Antonini (Ancarano): al momento è davvero segnato dal legno, vaniglia netta, cannella, poi esce faticosamente il frutto; al palato è corrispondente, molto dolce e boisé, difficile capirne l’evoluzione.

7) Colline Teramane Montepulciano d’Abruzzo Versosera 2021 Velenosi (Controguerra): piacevoli profumi di fragola, ciliegia e visciola, legno ben integrato; al palato ha freschezza, buona precisione,  manca forse di un po’ di libertà espressiva ma è tecnicamente ineccepibile e il sorso è di bella intensità.

8) Colline Teramane Montepulciano d’Abruzzo Apollo 2021 Ausonia (Atri): naso di buona finezza, fiori e piccoli frutti, in particolare cenni di magnolia, mandevilla, mora e prugna; al palato il tannino è ancora piuttosto ruvido, la freschezza è ben integrata, nel finale ha ancora il freno tirato.

9) Colline Teramane Montepulciano d’Abruzzo 2021 Emidio Pepe (Torano Nuovo): quando assaggio il Montepulciano di Emidio Pepe sono colto da un senso di disagio, da una parte mi trovo di fronte una serie di imprecisioni espressive, di evidenti carenze tecniche, dall’altra percepisco una materia di alto livello, dove non mancherebbe nulla se solo si potesse liberare da quella nebbia; così, nonostante la presenza di frutti maturi, prugna, mora, marasca, i cenni di erbe aromatiche, spezie e un sorso che mostra tensione ma anche ampiezza, alla fine resta la sensazione di qualcosa di incompiuto, un vorrei ma non posso, peccato davvero.

10) Colline Teramane Montepulciano d’Abruzzo Notari 2021 Fattoria Nicodemi (Notaresco): ciliegia matura, marasca, mirtillo, spunti agrumati e freschi; bocca coerente, tannino abbastanza controllato, freschezza integrata, vino qualitativamente integerrimo, anche se non è facile trovarne l’anima.

Vigneti Fattoria San Lorenzo
Vigneti Fattoria San Lorenzo

11) Colline Teramane Montepulciano d’Abruzzo Antares 2021 San Lorenzo (Castilenti): rubino netto, ciliegia, fragola, mora, rosa, al palato ha buona corrispondenza, più bevibilità della media, corpo non appesantito, tannino rifinito; da un’azienda che dispone di 160 ettari vitati e produce 600mila bottiglie totali (ma potenzialmente potrebbe arrivare a 2 milioni), posizionandosi al primo posto nell’area teramana, tanto di cappello per un vino assolutamente centrato.

12) Colline Teramane Montepulciano d’Abruzzo Mab 2021 Abbazia di Propezzano (Morro d’Oro): prugna, liquirizia e vaniglia in un contesto ancora in fermento, dove il legno cerca la propria dimensione e il tannino freme nervoso, un vino da seguire con attenzione nei prossimi 6-12 mesi.

13) Colline Teramane Montepulciano d’Abruzzo Alarius 2021 Cioti (Paterno): naso composito e di bella energia, il frutto non è piacione ma ancora fresco e masticabile, ciliegia, fragola, mirtillo, visciola; bocca di buona intensità, un bel respiro fresco che richiama i fiori, il frutto è croccante, il tannino misurato, bel vino già ampiamente apprezzabile.

14) Colline Teramane Montepulciano d’Abruzzo Nina 2021 Tenuta Morganti (Torano Nuovo): si schiude lentamente al frutto, molto sincero anche se un po’ semplice, ha bocca fresca, piacevole, tannino appena rustico ma non aggressivo, manca un po’ di materia e profondità (decisamente più interessante il Rosso d’Anfora Dolcenera, di cui racconterò in altro articolo).

Gaia Di Sabatino della Tenuta Morganti
Gaia Di Sabatino della Tenuta Morganti

15) Colline Teramane Montepulciano d’Abruzzo Strappelli 2020 Cantina Strappelli (Torano Nuovo): naso ricco di frutto, mora, mirtillo, prugna, bocca con una buona vena acida, tannino molto varietale, vino che viaggia fra la tradizione e una spinta in avanti.

16) Colline Teramane Montepulciano d’Abruzzo Riserva Orsus 2020 Fosso Corno (Roseto degli Abruzzi): naso ancora in definizione, si sentono la vaniglia e i toni boisé che mettono il frutto nelle retrovie; anche al palato è ancora segnato dal legno, le note di mora e prugna viaggiano su un binario difficile e tannico, da aspettare.

17) Colline Teramane Montepulciano d’Abruzzo Riserva Luì 2020 Tenuta Terraviva (Tortoreto): il legno c’è ma tende a dileguarsi a favore di una speziatura fine, oltre a mora e visciola emergono note leggere di erbe aromatiche e balsamiche; al palato ha buona finezza, fresco e con un tannino giusto, molto interessante, meno massa e più scorrevolezza nel sorso, un’ottima interpretazione dell’annata.


LE RISERVE


18) Colline Teramane Montepulciano d’Abruzzo Riserva Neromoro 2020 Fattoria Nicodemi (Notaresco): naso un po’ timido, toni scuri, cacao, liquirizia, prugna, tracce di tabacco; anche al palato ha lo stesso profilo, tannino fine e dall’impatto contenuto, grazie anche a una materia stratificata e profonda.

Vigneti Fattoria Nicodemi
Vigneti Fattoria Nicodemi

19) Colline Teramane Montepulciano d’Abruzzo Riserva Pieluni 2019 Illuminati (Controguerra): dopo qualche secondo si libera dal legno, frutta e spezie in formazione, liquirizia, prugna, caffè; sorso fresco e dal frutto dolce e maturo, un po’ meno lavorato potrebbe dargli qualche punto in più.

20) Colline Teramane Montepulciano d’Abruzzo Riserva Vizzarro 2019 Barone Cornacchia (Torano Nuovo): naso rifinito, belle sfumature di pepe nero frammiste a un frutto ampio e parzialmente in confettura, ha un certo respiro; al palato si sente ancora il passaggio nel legno ma la trama è interessante, il tannino ben gestito, finale convincente e di buona profondità.

21) Colline Teramane Montepulciano d’Abruzzo Riserva Castellum Vetus 2019 Centorame (Atri) – (campione da vasca): uno dei rarissimi casi di vino non ancora imbottigliato, che infatti soffre leggermente la carenza di bottiglia soprattutto nei profumi, trapelano comunque note di prugna e cioccolato fondente; al gusto va decisamente meglio, non manca di succosità e ha una buona materia, il tannino è già integrato, manca forse un po’ di spinta fresca.

22) Colline Teramane Montepulciano d’Abruzzo Riserva Escol 2019 Castilenti (Castilenti): vino impegnativo in questo momento, troppo segnato dal legno sia al naso che all’assaggio, avendo già più di 4 anni alle spalle, vedo improbabile che possa liberare la sua trama espressiva in tempi brevi.

Locandina Abruzzo Wine Experience 2024

23) Colline Teramane Montepulciano d’Abruzzo Riserva Savini 2019 Fattoria Giuseppe Savini (Roseto degli Abruzzi): un buon frutto nitido, ciliegia, mora, cenni di cacao; al palato ha un buon equilibrio, un po’ prevedibile nella gamma espressiva ma non per questo meno interessante.

24) Colline Teramane Montepulciano d’Abruzzo Riserva Barocco 2019 Cantina Colonnella (Colonnella): un vino giocato tutto sulla leggerezza e scioltezza, non ha però la spinta e sostanza di una riserva, sembra quasi ammiccare il Morellino…

25) Colline Teramane Montepulciano d’Abruzzo Riserva Fonte Cupa 2019 Montori (Controguerra): toni scuri, liquirizia, prugna matura, al palato mantiene lo stesso profilo, è austero ma non pesante, leggero legno in sottofondo, il finale è convincente.

26) Colline Teramane Montepulciano d’Abruzzo Riserva Colle Trà 2018 Cantina Strappelli (Torano Nuovo): naso fitto, molta mora e prugna, bocca intensa, liquirizia, cacao, cardamomo, finale che manca di scioltezza ma solo per una materia decisamente importante.

27) Colline Teramane Montepulciano d’Abruzzo Riserva Ipnosi 2018 Biagi (Colonnella): finale con un’altra Riserva dai toni intensi, scuri, austeri, qui anche toccati dal legno, ha comunque stoffa e struttura da riserva, certamente si equilibrerà e offrirà una personalità ben definita.

Roberto Giuliani

Roberto Giuliani

Figlio di un musicista e una scrittrice, è rimasto da sempre legato a questi due mestieri pur avendoli traditi per trent’anni come programmatore informatico. Ma la sua vera natura non si è mai spenta del tutto, tanto che sin da ragazzo si è appassionato alla fotografia e venticinque anni fa è rimasto folgorato dal mondo del vino, si è diplomato sommelier e con Maurizio Taglioni ha fondato Lavinium, una delle prime riviste enogastronomiche del web, alla quale si dedica tutt’ora anima e corpo in qualità di direttore editoriale. Collabora anche con altre riviste web e ha contribuito in più occasioni alla stesura di libri e allo svolgimento di eventi enoici. Dal 2011 fa parte del gruppo Garantito Igp.

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