A cena con Ar.Pe.Pe.
Il richiamo dei vini di Ar.Pe.Pe. è sempre forte, quasi irresistibile per chi ama non tanto e solo il nebbiolo di montagna, quanto una filosofia, uno stile che è presente da sempre nelle bottiglie di questa storica azienda valtellinese. Una personalità che, dopo che si è fatta la conoscenza di Isabella ed Emanuele, i due giovani figli di Arturo Pelizzatti Perego che continuano nel solco del padre il lavoro sia in vigna che in cantina, diventa limpida, generosa e genuinamente sincera, ma anche complessa ed affascinante quasi che esistesse, e forse è proprio così in alcuni casi, come un trapasso tra i sentimenti delle persone ed i loro prodotti.
L’occasione per rituffarsi in quell’incredibile mix di passato e presente rappresentato dagli splendidi nebbioli di Ar.Pe.Pe, è stata una cena organizzata da questi due giovani vigneron a Varese, il 24 ottobre 2007, presso il Relais sul Lago, dove la cucina del ristorante Sergio 1950 ha cercato di coniugarsi con una delle tante qualità che raramente mancano a questi vini: la bevibilità. Concetto spesso avulso a molta critica, dimenticato per molto tempo durante l’epopea dei vinoni tutto colore e muscoli e recentemente ripescato, persino invocato a gran voce, ma, purtroppo, troppo spesso, ancora, sposato a vini che hanno di tutto tranne che la capacità di essere lievi, bevibili ed al tempo stesso di carattere e personalità. Vini, quelli della nostra azienda di Sondrio, che, ovviamente, trovano la loro maggior esaltazione a tavola, tanto cerebrali al naso quanto succosi e desiderosi di cibo, una volta assaporati.
Tre annate di Sassella Vigna Regina, in particolare il 1999, presentato in anteprima e motivo di questa degustazione, che ha visto accorrere, amici, operatori di settore, giornalisti e semplici appassionati: la Riserva della Casa, vino raro, quantitativamente (pochissimi oramai gli esemplari rimasti in cantina) e qualitativamente, il Sassella Rocce Rosse, uno dei vini più esemplari, da sempre, dello stile di questa azienda ed infine la risposta di casa Ar.Pe.Pe. allo sforzato, l’Ultimi Raggi, una vendemmia tardiva i cui grappoli sono stati usati dagli chef del ristorante per creare un riuscitissimo sorbetto che ha concluso la serata.
Riserva della casa 1964
C’è sempre emozione nel degustare nebbioli con così tanti anni sulle spalle, specie se ciò che ritroviamo poi nel bicchiere si dimostra ancora in ottima forma. L’attacco è minerale e di sottobosco, l’evoluzione è con notedi liquirizia e di castagna. Fresco, pimpante, con una persistenza convincente, questa “Riserva della Casa” usciva in commercio circa 7 o 8 anni dopo la vendemmia ed univa il nebbiolo proveniente da quattro sottozone della Valtellina (Sassella, Inferno, Grumello e Valgella). Un tuffo nel passato, nella “Pelizzatti” di Arturo, per rinverdire un po’ la memoria di quella che fu l’azienda che oggi porta il nome di Ar.Pe.Pe., ma continua nella stessa linea.
Sassella Riserva Rocce Rosse 1984
Uno dei vini porta bandiera di casa Ar.Pe.Pe, forse giunto alla fine della sua corsa, quanto meno il campione in questa degustazione. Note fumé, di crosta di formaggio, zenzero ed un mix di spezie che “orientaleggiano” il contenuto del bicchiere e lo rendono di grande fascino. In bocca, nonostante la classica bevibilità che contraddistingue da sempre questo vino, risulta oramai risolto in tutte le sue componenti avendo intrapreso, probabilmente, la parabola discendente.
Sassella Riserva Vigna Regina 1991
Un bel frutto vivo, pulito ed a seguire note di muschio, di affumicato, di brace e sottobosco, ma con il passere del tempo compaiono anche gli agrumi, all’interno di un quadro minerale di grande fascino. L’impatto in bocca è di grande sapidità, con note quasi salmastre e tannini di ottima fattura e ben amalgamati. Un vino “dritto” e non “largo” che colpisce per la sua freschezza e delle note chinate che rendono ancor più originale il finale di bocca.
Sassella Riserva Vigna Regina 1995
Un naso davvero intrigante e complesso: si passa dal frutto rosso maturo e note cremose di pesca sciroppata, alle castagne bollite, al pan pepato ed alla canfora. Fresco, sapido, ma soprattutto di grande persistenza, con tannini vivi ed integrati. Un campione decisamente convincente, forse il migliore della batteria per equilibrio e lunghezza.
Sassella Riserva Vigna Regina 1999
Sensazioni ancora di gioventù, con un frutto meno dolce rispetto ad altri campioni. Compaiono i fiori, le viole in particolare, ed un mix di spezie che vanno a comporre un bouquet fine e di bella fattura. Anche in questo caso acidità e sapidità non mancano, così come una buona persistenza.
Terrazze Retiche di Sondrio IGT Ultimi Raggi 2002
Stilisticamente diverso, non solo dagli altri vini in degustazione, ma quasi anche dall’impronta tipica che contraddistingue i vini di Ar.Pe.Pe. Al naso mostra un frutto giovane, potente ed ancora una certa vinosità. Spezie dolci completano un quadro intenso, ma non complesso e variegato e, perché no, difficile, come ci si aspetterebbe. È unanimemente considerata una grande annata in Valtellina il 2002, e, considerando la grande longevità e propensione al cambiamento che hanno i vini di questa azienda, una verifica tra qualche anno è d’obbligo, data la gioventù del campione.
Alessandro Franceschini