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Langhe Arneis 2018

Langhe Arneis 2018 PunsetDegustatore: Roberto Giuliani
Valutazione: @@@@
Data degustazione: 02/2022


Tipologia: DOC Bianco
Vitigni: arneis
Titolo alcolometrico: 13%
Produttore: PUNSET – Azienda Agricola Biologica di Marcarino Marina
Bottiglia: 750 ml
Prezzo enoteca: da 10 a 15 euro
Vino Bio:


Una delle operazioni più complesse da fare in questo settore così articolato, è sicuramente quella di riuscire a spazzare via, una volta per tutte, l’arcaica visione secondo cui i vini bianchi italiani vadano bevuti l’anno stesso in cui vengono messi in commercio.
Chi ci legge da tempo sa bene quante parole abbiamo speso in questa direzione, evidenziate da migliaia di prove sul campo, che hanno dimostrato come siano, al contrario, davvero pochi i bianchi che non migliorano con il tempo. Quando ciò avviene, dipende spesso anche dalle scelte degli stessi produttori, che per scarsa convinzione o semplicemente per mancanza di una sufficiente sperimentazione, non puntano verso la longevità ma, piuttosto, sulla freschezza e immediatezza.
Di fatto possiamo dire con tranquillità, pensando ad esempio al Piemonte, che cortese, arneis, timorasso, erbaluce, nascetta, favorita, moscato bianco, hanno le qualità e potenzialità per evolvere nel tempo, ovviamente con “scadenze” diverse, dovute sia alle caratteristiche di ogni vitigno, sia alle diverse sensibilità all’andamento delle annate che alle potenzialità dei territori dove dimorano.
L’Arneis, ad esempio, per molto tempo è stato visto proprio come un vino da stappare appena uscito, in realtà gli stessi produttori si sono resi conto, assaggiando i propri e quelli degli altri, che qualche anno sulle spalle a volte dava una maggiore complessità e ampiezza espressiva.
Marina Marcarino, che è una vignaiola di lunga esperienza, sa bene che il suo Arneis ha struttura, acidità ed energia che gli consentono di evolvere bene ed essere apprezzato ancora di più dopo qualche anno.
Lo dimostra questo 2018, dal colore oro lucente, la cui trama fruttata inizialmente puntava soprattutto sugli agrumi freschi, ora spazia su un fruttato più variegato e maturo al punto giusto, con un apporto di mandorla davvero interessante; senza virare verso la un po’ banale frutta esotica, continua a parlare di pesca, albicocca, mela, pera, ma anche di fiori di zagara e camomilla, venature di anice e altre erbe aromatiche.
Al gusto mostra un grande equilibrio e una profondità notevole, il frutto è sapido e la nota di mandorla torna a farsi sentire, così come le erbe aromatiche. Oggi il vino, così come è diventato, può essere accostato a piatti più complessi e intensi rispetto al suo primo anno di vita, tanto da non avere problemi né di fronte a formaggi stagionati, né a carne o pesce.
Io lo proporrei con un tonno di gallina bionda saluzzese (lo so, è fuori zona… eventualmente puntate almeno a una gallina ruspante), preparato secondo tradizione, accompagnato da pomodorini e qualche fetta di caprino.

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