Fine febbraio, tempo di carnevale, ma a Trieste non saranno protagoniste solo le ridenti e allegre mascherine. Il 28 febbraio tutti gli appassionati del nettare di Bacco potranno deliziarsi con la nuova edizione di “Teranum e i vini rossi del Carso“. L’Associazione dei Viticoltori Carso – Kras propone una nuova edizione dell’evento dedicato al Terrano, autentico simbolo della viticoltura dell’Altipiano carsico, che sarà affiancato anche da alcune produzioni di altre tipologie rosse della zona. La manifestazione dedicata al Terrano avrà luogo presso l’Hotel Savoia Excelsior Palace il giorno 28 Febbraio con inizio alle ore 17.00 e vedrà protagonisti una nutrita schiera di viticoltori del Carso italiano e sloveno. Alle 17 avrà inizio il convegno che sarà dedicato alla presentazione del percorso di studi del progetto Agrotur in collaborazione con l’Università di Trieste e Istituto Agrario della Slovenia. Si tratta di un progetto standard, finanziato dal “Programma per la Cooperazione transfrontaliera Italia-Slovenia 2007-2013” e realizzato da 6 partner italiani e sloveni: l’Istituto Agrario della Slovenia, le Università di Trieste, Udine, Nova Gorica e due consorzi di produttori, Il Consorzio dei produttori del vino Terrano del Carso in Slovenia e l’Associazione dei Viticoltori del Carso-Kras in Italia. Il progetto è coordinato dal Dott. Klemen Lisjak dell’Istituto Agrario della Slovenia e si pone l’obiettivo di migliorare la qualità del vino Terrano, prodotto tipico del Carso. A fine convegno, si passerà dalla teoria alla pratica con la degustazione dei Terrani e dei vini rossi presentati dai numerosi produttori ospiti della manifestazione. Un occasione imperdibile, quindi, per conoscere da vicino i veri protagonisti della vigna, che fra le rocce e la terra rossa del Carso, con tanto amore e sacrificio, portano sulle nostre tavole autentiche perle dell’enologia carsolina.
PRODUTTORI PRESENTI ALLA MANIFESTAZIONE
Produttori italiani: ANDREJ BOLE, BAJTA, COLJA JOŽKO, CASTELLO DI RUBBIA, ANDREJ FERFOGLIA, GRGIC, KANTE, LUPINC MILIČ ANDREJ, MILIČ RADO, PAROVEL, RADO KOCJANČIČ, SKERLJ, SAVRON, SKERK, ZIDARICH Produttori sloveni: COLJA MATEJ, LISJAK BORIS, OREL ALENKA, PUPIS MARKO, VINARSTVO ŠIRCA KODRIČ, ŠTOK DAVID, VINA ŠTOKA, STOPAR MIROSLAV, TAVČAR BOGDAN IN MILENA, TURISTIČNA KMETIJA ŠKERLJ, VINAKRAS, VINARSTVO REBULA, VRABEC RIKARDO.
PROGRAMMA DELLA MANIFESTAZIONE
Ore 17.00 – Inizio convegno – ” Gli effetti benefici del Terrano” Interverranno la Professoressa Sabina Passamonti dell’Università degli studi di Trieste, il Dottor Paolo Sivilotti dell’Università di Nova Gorica e il Dottor Klemen Lisjak dell’ Istituto Agrario della Slovenia. Ore 18.30 – A fine convegno seguirà una degustazione interamente dedicata all’assaggio dei Terrani e dei vini rossi dei produttori del Carso – Kras. A cura dell’Associazione Italiana Sommelier FVG verranno presentate le “Anteprime dei Terrani e dei Rossi dell’annata 2013”.
IL TERRANO, il simbolo di un territorio
Il rapporto fra il Carso e il Terrano è quello che può esserci fra una madre e il suo figlio prediletto, un legame indissolubile. Solo un territorio come quello carsolino è in grado di far nascere un vino unico per la sua tipicità, ma il Carso senza questo suo figlio da accudire sarebbe sicuramente più povero. Il Carso é straordinario, unico nel suo genere per le sue rocce bianche, per i suoi colori intensi, per la sua terra rossa, una terra difficilissima, impervia, asciutta, scontrosa ma al tempo stesso affascinante. La particolare posizione dell’altipiano carsico favorisce un clima vario: alcune zone presentano caratteristiche mediterranee altre addirittura alpine, si può comunque considerare il Carso come territorio dal clima continentale, caratterizzato da inverni rigidi ed estati calde. Il microclima è influenzato dal mare e dalla forza a volte irruente dei venti di bora e tramontana che tengono l’aria tersa e asciutta. Ma lo sappiamo tutti che dove la vigna soffre riesce a dare dei risultati eccellenti e sempre sorprendenti. Il Terrano è fedele testimone di questo miracolo della natura. Grazie anche al lavoro in vigna e in cantina dei viticoltori carsolini, che hanno puntato decisamente sulla qualità del prodotto e non più sulla quantità come si faceva in passato, si stanno ottenendo dei risultati eccezionali che stanno trovando ampio riscontro negli apprezzamenti degli appassionati, un tempo forse troppo titubanti a riguardo delle reali potenzialità di questo vino. Scontroso, ruvido, stretto parente della famiglia dei refoschi, deve il suo nome alla terra rossa nella quale le viti affondano le proprie radici. Terra ricca di sostanze ferrose che accentuano le particolari caratteristiche del vitigno e n’esaltano la specificità e il legame con questo territorio. Il Terrano è un vino che per chi vi si avvicina la prima volta può risultare un po’ ostico con il suo gusto aspramente deciso, ma poi, bicchiere dopo bicchiere, come per magia cadrà il muro di diffidenza aprendosi a sensazioni sempre più piacevoli e accattivanti, fino a farlo diventare un compagno di libagioni quasi insostituibile. Il grappolo è lungo oltre 20 cm, ha una forma che ricorda le piramidi, con acini ricchi di pruina che assumono una forma leggermente ellittica. Questi acini ci donano magicamente un vino secco, con un colore rosso rubino intenso con i caratteristici riflessi violacei e un non esagerato titolo alcolometrico. I profumi ci ricordano i frutti di bosco, mentre in bocca accanto alla presente tannicità, spicca la tipica acidità che solo questa tipologia riesce a donare, ma che accompagnata a un corpo vigoroso riesce ad essere in armonia con tutte le componenti del vino. Trova svariati compagni di viaggio con cui abbinarsi e regalare sinfonie di gusto e profumi, ma per puro campanilismo lo consigliamo con il prosciutto cotto nel pane e kren e con tutti i salumi e formaggi tipici del Carso. Se poi trovassero piena conferma le citazioni di Plinio il Vecchio, che parlando del vino del Carso ne attribuiva proprietà benefiche, portando ad esempio l’imperatrice Livia S. Drusilla (58 a.C./29 d.C.) che amante di questo nettare rosso, ebbe la fortuna di festeggiare le 87 primavere, si potrebbe dire che abbiamo la fortuna di avere in casa l’elisir della lunga vita. Beh per non sbagliare io ho deciso di iniziare già da un po’ di tempo a curarmi con questo “nettare miracoloso”, senza esagerare naturalmente, ma con la certezza che se non vivrò cent’anni almeno ne avranno goduto ampiamente tutti i miei sensi.
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