Frascati Superiore Riserva Sesto 21 2021
Degustatore: Roberto Giuliani
Valutazione: @@@@@
Data degustazione: 08/2023
Tipologia: DOCG Bianco
Vitigni: malvasia puntinata, bellone, trebbiano, bombino bianco
Titolo alcolometrico: 13,5%
Produttore: CASATA MERGÈ
Bottiglia: 750 ml
Prezzo enoteca: da 18 a 22 euro
Il mondo del Frascati è profondamente cambiato, ancora troppo pochi se ne sono resi conto, sebbene anche nella GDO ora sia possibile trovare ottime bottiglie di questa tipologia, grazie ad aziende anche grandi che hanno scelto comunque di proporre una qualità decisamente differente da quella di vent’anni fa. L’era del boccione da 2 litri è finita da tempo, certo lo continuerete a trovare al supermercato, ma avrete maggiore possibilità di scelta.
Finalmente potrete trovare ottimi Frascati nelle carte dei vini di un numero sempre maggiore di ristoranti, molti dei quali hanno finalmente dato ampio spazio ai vini laziali, grazie a un parco di denominazioni sempre più centrate e valide.
E il cliente? Beh, se non è del territorio, fatica ancora un po’ a capire che può avere ottime occasioni di godere senza dare fondo alle riserve auree del proprio bancomat; e qui si apre un altro aspetto tutt’altro che secondario: l’importanza del sommelier qualificato o del ristoratore attento verso il cliente, che non si limita ad assecondare passivamente la richiesta del commensale ma suggerisce il vino giusto per i piatti ordinati. Piano piano si sta arrivando anche a questo…
La Riserva 2021 della linea Sesto 21 è un bell’esempio di quello che può offrire questo territorio di matrice vulcanica, grazie a una saggia interpretazione dell’enologo Maurilio Chioccia, che senza magie tecnologiche ha saputo attingere alle peculiarità dei quattro vitigni che la compongono e assemblarle proponendo un vino decisamente riuscito.
Colore paglierino luminoso con nuances verdoline, bouquet dove la componente floreale si distende sull’acacia e la ginestra con qualche accenno alla matricaria; poi limone, cedro, pesca bianca, susina, ribes bianco e uva spina.
Grande sapidità e freschezza all’assaggio, davvero intenso e pieno, con un frutto giustamente maturo, succoso, avvolgente; persistenza salina e agrume privo della componente asprigna consentono un sorso davvero piacevole e pulitissimo.
Un vino come questo va d’accordo con molti piatti della cucina romana e non solo, dall’abbacchio brodettato ai saltimbocca alla romana, ma è un godimento anche con la frittura di paranza o con l’orata al sale. Cinque chiocciole più che meritate.