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Chianti Classico La Corte Gran Selezione Greve 2020

Chianti Classico La Corte Gran Selezione Greve 2020 Castello di QuercetoDegustatore: Roberto Giuliani
Valutazione: @@@@@
Data degustazione: 03/2024


Tipologia: DOCG Rosso
Vitigni: sangiovese
Titolo alcolometrico: 13,5%
Produttore: CASTELLO DI QUERCETO
Bottiglia: 750 ml
Prezzo medio: da 40 a 50 euro


Dovrete farci l’abitudine, i nomi dei vini saranno sempre più lunghi, almeno per quanto riguarda la fascia alta del Chianti Classico. Infatti se da un decennio accanto alla denominazione si è aggiunto “Gran Selezione”, ora, oltre alla possibile presenza di un nome di vigna, potrete trovare anche la ormai famosa UGA, ovvero Unità Geografica Aggiuntiva, di cui si è tanto parlato ultimamente.
Ne sono state identificate undici e quella che ci riguarda in questo caso è “Greve”, la più grande per estensione (17.000 ettari si 75.000 totali). Per chi non avesse ancora approfondito l’argomento, è bene sottolineare che le UGA non sono dei cru, ma dei veri e propri distretti vitivinicoli, con caratteristiche geografiche, morfologiche, pedoclimatiche e storiche specifiche; in alcuni casi coincidono con un singolo territorio comunale (Gaiole, Castellina, Radda, San Casciano), in altri coinvolgono più comuni.
Come spiega molto bene Alessandro Masnaghetti “nella destra Greve troviamo suoli ricchi di macigno, di marne nella zona del Sugame, ma anche argilliti. Nella sinistra Greve, che comprende anche Montefioralle e Panzano, troviamo un panorama sicuramente più articolato”.

Unità Geografiche Aggiuntive Chianti Classico

All’interno dell’UGA Greve c’è la vigna “La Corte”, che dà il nome a questo Chianti Classico: 3,4 ettari a un’altitudine di 440 – 470 m. s.l.m., allevamento a Guyot e densità di 5.500 ceppi per ettaro. In cantina viene svolta la fermentazione per circa 15 giorni a 28°, il vino ottenuto matura in botti per 26-28 mesi, per poi sostare in bottiglia altri tre. La prima annata prodotta risale al 1904.
Nel calice ha un colore rubino con unghia leggermente granata, il bouquet è subito pregnante, grande espressione di frutto, ciliegia in particolare, ma accarezzato da violette e rafforzato da note di erbe aromatiche (timo, mentuccia) e influssi balsamici.
All’assaggio è decisamente coinvolgente, grande freschezza e un tannino di grana perfetta, non punta a “riempire” ma è dinamico, elegantissimo e con un’alcolicità senza eccessi; una beva intensa e suggestiva che spinge a berne con gusto, magari accanto a dei succulenti tortelli maremmani (ma sì, non restiamo necessariamente ancorati al territorio chiantigiano!).

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