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Barbera d’Asti Superiore Litina 2019

Barbera d’Asti Superiore Litina 2019 Cascina CastletDegustatore: Andrea Li Calzi
Valutazione: @@@@
Data degustazione: 06/2023


Tipologia: DOCG Rosso
Vitigni: barbera
Titolo alcolometrico: 15%
Produttore: CASCINA CASTLET
Bottiglia: 750 ml
Prezzo medio: da 15 a 18 euro


Saliamo di un gradino, soprattutto in termini di complessità, e approdiamo al Barbera d’Asti Superiore Litina 2019. L’unico vino che propone in etichetta il marchio della casa rappresentato graficamente da tre C: Cascina, Castlet, Costigliole; nota Cantina del comprensorio vitivinicolo astigiano in mano alla vulcanica Mariuccia Borio.
Litina è la prozia della nostra protagonista, colei che portò in dote il vigneto che oggigiorno porta il suo nome. Ulteriore riprova di quanto la figura femminile sia importante per Cascina Castlèt, una motivata dichiarazione d’orgoglio e un segno tangibile di innovazione nel rispetto delle tradizioni e dell’amore per la coltura della terra e della vite; oltre ad una passione viscerale per la barbera, cultivar che più di tutte rappresenta questo lembo di terra piemontese.
Da viti che hanno oltre trent’anni d’età, ben esposte e con dislivelli non indifferenti, ogni ettaro ha una densità d’impianto di circa 5.000 ceppi con una produzione media di 70 quintali di uva. Vendemmia manuale a partire dalla prima quindicina di ottobre, selezione in vigna. Fermentazione a contatto delle bucce per circa 12 giorni a temperatura controllata di 28° C, segue malolattica. Il vino affina in botti di rovere di media capacità per circa otto mesi e in bottiglia per oltre un anno.
La 2019 è stata un’annata che ha concesso al vino aromi importanti e lo si evince dal timbro del Litina: esuberante, ricco di vitalità, con frutti rossi maturi e una spezia dolce che richiama la cannella e il chiodo di garofano, lieve vaniglia e incursioni floreali di geranio selvatico e rosa rossa in un finale dai toni terrosi e financo boschivi.
In bocca la rotondità non manca, ben contrastata da tanta freschezza che richiama in parte i frutti dolci/acidi descritti al naso; è un vino molto giovane, ancora qualche anno e mostrerà un assetto gustativo ancor più centrato a mio avviso. Per ora son 4 chiocciole abbondanti in egual misura alla porzione di stufato di manzo, con funghi cardoncelli, abbinato in occasione del classico pranzo della domenica.

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