Piove e tira vento, ma qualche foto ci scappa sempre…andando da Soldera
Magari restando seduto in macchina, oppure accettando il rischio di bagnare la fotocamera, impantanandosi nel fango, insomma non è facile fare qualche foto quando il tempo non perdona. E fra Toscana e Lazio non nevica ma vien giù tanta di quell’acqua da aver messo in seria difficoltà chiunque tenti di avventurarsi fuori di casa. Però, visto che mercoledì avevo appuntamento con Gianfranco Soldera a Montalcino, mi sono armato di coraggio e ho preso la mia Nikon D300, sicuro che avrei incontrato tra Montepulciano, Pienza e San Quirico, un paesaggio autunnale di tutto rispetto. Avrei potuto fare molte fotografie, ma la pioggia non si è interrotta mai e non potevo certo lasciare l’auto ogni cinque minuti, rischiando di arrivare tardi all’appuntamento.
Dell’incontro vi parlerò prossimamente, siamo stati quasi 6 ore insieme a discutere, degustare, mangiare, approfondire. Era un giorno tutto sommato positivo, Gianfranco si è rivelato disponibile e di buon umore, la giornata passata insieme ne era la prova lampante. Parlare con lui è sempre stimolante, che si tratti di questioni scottanti ilcinesi, di filosofia, di vino, di arte, di ecosistemi, è un vero piacere. Se poi a tutto questo aggiungiamo gli assaggi dalle botti, una per una, dal 2008 fino al 2004 del suo vino “atto a divenire Brunello”, e un buon pranzo presso la trattoria “Il Pozzo” nella piazza omonima di Montalcino con vista straordinaria, in compagnia del suo Pegasos 2005, sangiovese grosso 100% (e cos’altro se no?), posso dire tranquillamente che quella pioggia, peraltro arrivata nella stagione che gli compete, non era poi così fastidiosa.
Per capire come lavora Soldera, il Pegasos è proprio il vino giusto. E’ figlio unico di una botte contenente le uve del cru Intistieti annata 2005. La natura, per quanto si cerchi di comprenderla, è cosa viva e imprevedibile. Cos’aveva di diverso questa botte dalle altre dove maturava, anzi sta ancora maturando, altrettanta uva proveniente dalla stessa vigna? Nulla, non la botte certamente, ma è un fatto che quel sangiovese che ha dimorato in essa per 32 mesi (doveste pensare che è un’uva di serie b…!), appare leggermente più pronto, lo si sente perfettamente nel frutto, già rotondo, morbido, piacevole. E Gianfranco non transige, il suo Brunello deve dare il massimo, deve garantire di essere eccellente anche fra 60 anni. Perché rischiare, quindi, di abbassarne le capacità di invecchiamento (più che la qualità)? Il Pegasos è quindi un fatto episodico, non è detto che ricapiterà, è possibile ma non premeditato. Bere questo vino dà la misura di cosa è quella vigna e di chi è Soldera. Vi assicuro, non ha nulla da invidiare alla stragrande maggioranza dei Brunello in circolazione, anzi è a molti nettamente superiore. Ha una carica espressiva fuori dal comune, una pienezza e una lunghezza, una gustosità che ti spinge a berne senza esitazione. È un grande vino, che ha il solo limite di avere vicino l’ancora più grande Brunello di Montalcino Intistieti 2005, ma è una differenza che non fa differenza, perché come spesso accade, ogni vino ha una propria storia e un proprio modo di proporsi, unico e inimitabile, perché dunque confrontarli? E poi, diciamolo, il Pegasos 2005 rappresenta un’occasione per poter apprezzare un grande vino ad un prezzo più avvicinabile, circa il 30% in meno. E vi assicuro che lo vale tutto.
Roberto Giuliani