Il 22 febbraio scorso ho avuto il piacere di presenziare ad una doppia verticale, riservata alla stampa di settore, dedicata al Custoza Superiore Cà del Magro e dell’Amarone della Valpolicella Classico Tenuta Lena di Mezzo della Cantina Monte del Frà di Sommacampagna (VR). Il luogo che ci ospita è indubbiamente ricco di fascino e a tratti spettacolare: Horto Restaurant, del noto chef Norbert Niederkofler. Il nuovo ristorante, inaugurato lo scorso anno, si trova al sesto piano e fa parte del complesso The Medelan, ubicato tra Cordusio e la Galleria Vittorio Emanuele.
Ben 1.400 metri quadri con una terrazza molto graziosa con vista Duomo. L’Head Chef di Horto Restaurant è Alberto Toè, quest’ultimo ha ideato un menu ad hoc in grado di esaltare le peculiarità dei vini proposti durante il pranzo. Da segnalare uno tra i piatti che negli ultimi mesi mi ha colpito di più, ovvero lo gnocco di rapa rossa e rafano, cavallo di battaglia del patron di casa Norbert Niederkofler. Presentazione che strizza l’occhio all’arte culinaria giapponese, al palato è una vera esplosione di gusto in un continuo andirivieni di sensazioni dolci, piccanti e acide in grado di comporre un equilibrio notevole.
La cucina a vista dell’Horto Restaurant
A condurre la doppia verticale troviamo Nicola Frasson, giornalista ed esperto del territorio vitivinicolo veronese, affiancato da Marica Bonomo, responsabile commerciale, tra le protagoniste dell’Azienda. La sua famiglia dal 1958 è proprietaria di Monte del Frà, una di quelle aziende – situate nelle colline moreniche che circondano il Lago di Garda – che hanno maggiormente creduto nel Bianco di Custoza o Custoza, DOC dal 1971; il pioniere è Massimo Bonomo. Il territorio ha una tradizione vitivinicola ben più antica, basti pensare che già nel 1492 i Frati (Frà in dialetto veneto, da cui il nome dell’azienda) dell’Ordine di Santa Maria della Scala di Verona si dedicavano alla lavorazione dei vigneti. Al timone oggi troviamo i figli di Massimo, Eligio e Claudio, affiancati dai nipoti Marica, Silvia e Massimo.
Marica Bonomo e Nicola Frasson
L’azienda conta attualmente 137 ettari di proprietà e 65 in affitto in tutte le principali denominazioni veronesi. Il cuore è il Custoza a Sommacampagna, luogo di origine, tuttavia le proprietà attraversano concretamente l’area del Lugana e si spingono fino alla Valpolicella Classica, con il brand Tenuta Lena di Mezzo, acquisita nel 2006 e situata ad est di Fumane (VR). Il loro Cà del Magro Custoza Superiore è vino che ho sempre apprezzato. Un prodotto costante negli anni, a livello qualitativo, che è riuscito a ribaltare completamente i luoghi comuni che gravitano attorno ai bianchi da uvaggio. La denominazione prevede l’utilizzo di svariati vitigni tra cui bianca fernanda, garganega, trebbiano toscano e tocai friulano (ognuna di queste non può superare il 45%) da soli o congiuntamente per un minimo del 70%; per la restante parte malvasia, riesling (italico e/o renano), pinot bianco, chardonnay e incrocio manzoni 6.013. Quest’ultima è da sempre l’etichetta più rappresentativa di Monte del Frà proprio perché nasce nel cuore della DOC. Il vigneto in questione, allevato a guyot, ha oltre cinquant’anni d’età ed è situato a Sommacampagna a sud-est del Lago di Garda. Terreni di origine morenica ricchi di calcare, ghiaia e argilla, ospitano colline poste ad un’altimetria pari a 100/150 s.l.m.
Gnocco di rapa rossa e rafano
Un altro vino che non ha certo bisogno di presentazioni è l’Amarone della Valpolicella Classico. Tra le etichette di punta della famiglia Bonomo vi è senza ombra di dubbio il Tenuta Lena di Mezzo le cui vigne sono ubicate nell’entroterra collinare. Blend di uve corvina veronese, corvinone e rondinella allevate con il sistema a pergola, e tanta passione, nelle aree più vocate della Valpolicella Classica. Le colline si trovano a 250/450 metri s.l.m., i filari poggiano su terreni tufacei, argillosi e calcarei, elementi in grado di donare al vino profonda mineralità e profumi intensi, complessi, da ricercare lentamente all’interno del calice. L’appassimento delle uve dura circa quattro mesi, successivamente il vino affina 2 anni in botti da 20 e 30 ettolitri.
Sullo sfondo il Duomo di Milano
Prima di passare alla descrizione singola dei vini contenuti all’interno della doppia verticale, ben 13 annate di Custoza e 9 di Amarone, non posso esimermi dal segnalare la scelta ambiziosa della Cantina nel voler presentare, alternandola, una batteria di 3 bianchi e 3 rossi. Li troverete dunque sempre in questa sequenza. Marica ha voluto mostrare gradualmente, tanto nel primo vino quanto nel secondo, un cambio di marcia fortemente voluto dalla sua famiglia riguardo lo stile dei vini prodotti. Negli ultimi anni il gusto internazionale à cambiato. La filosofia del “legno protagonista”, che a prescindere non ha mai fatto breccia nel cuore dell’Azienda, è sempre più un lontano ricordo e l’aumento delle temperature globali è un fattore determinante, non si può non tenerne conto. Veniamo ai vini.
Custoza Superiore Cà del Magro 2008: dorato, unghia ambra. Suadente al naso: pesca sciroppata e tropicale candito, calcare, miele di acacia e marzapane. Sorso intenso, sapido, ricco; freschezza scalpitante. 2009: dorato piuttosto carico, buon estratto. Timbro intenso: susina gialla e albicocca matura, smalto e calcare su note di zafferano, che ritorna anche in bocca. Sorso sapido, di buona struttura, finale un po’maturo. 2010: dorato vivace, caldo, lieve ambra. Un ricordo di frutta tropicale ancora viva, miele agli agrumi, mimosa leggermente appassita e smalto. Palato straordinario, freschezza accentuata ancora dall’agrume e un finale sapido, lungo, interminabile. Tra i migliori Custoza della verticale.
Amarone della Valpolicella Classico Tenuta Lena di Mezzo 2007: rubino profondo, unghia granata. Toni di agrume candito, suggestioni empireumatiche, cardamomo, timo e radice di liquirizia. Pallato ancora energico, vivo, profonda sapidità e medio corpo. 2008: tra il rubino e il granato, estratto significativo. Timbro notevole: cacao, caucciù, pepe nero e un ricordo di pietra frantumata. Sorso di media profondità, ancora vivo nella componente acida e un ritorno fruttato leggermente maturo. 2009: granato chiaro, unghia mattone. Naso dolce, sinuoso, percezioni di rabarbaro, barbabietola, visciole in confettura. La maturità sopra le righe si percepisce anche al palato, una lieve nota alcolica prende il sopravvento.
Custoza Superiore Cà del Magro 2011: paglierino/oro antico, tonalità vivace. Frutto spigliato, fresco: susina gialla, ananas candito, mimosa e fiori gialli ancora vivi, un accenno leggero di idrocarburi. Equilibrio al palato, è un vino raffinato che conquista grazie alla sua freschezza citrina ben supportata da un corpo adeguato e coerente. Vino da bere a “secchiate”. 2012: veste oro, tonalità calda. Impatto notevole, incentrato su frutta matura tra cui nespola, albicocca, ricordi legati alla macchia mediterranea e calcare/iodio; a tratti ricorda un vino ligure di ponente. Sorso slanciato, vivo più che mai, sapidità ben allineata al corpo che non ingombra, agisce in sottrazione regalando un finale davvero pulito. 2013: è la prima annata che viene prodotta senza l’appassimento di una parte delle uve, ovvero il Custoza Superiore Cà del Magro per come lo conosciamo oggi. Paglierino tendente all’ora antico, vivace, luminoso. Media intensità, frutto dolce/acido: mela golden, susina gialla, gelsomino e calcare. In bocca è un vino “grasso”, coerente ai toni fruttati maturi, risente dell’annata calda nonostante un finale pulito e abbastanza fresco.
Amarone della Valpolicella Classico Tenuta Lena di Mezzo 2011: tra il rubino e il granato, tonalità calda. Naso piuttosto originale per via di una nota di peperone abbrustolito, ma anche bacche di mirto, cioccolato al liquore di ciliegie. Buon equilibrio, armonioso, caldo; il frutto è ancora spigliato e il tannino setoso. 2013: anche in questo caso l’annata calda risulta significativa. Tonalità granato-mattone, timbro olfattivo esuberante incentrato su ciliegie mature in alcol, timo, geranio selvatico appassito, pepe rosa e spezie orientali. Buon equilibrio tra tensione acida e sapidità, si “siede” sul finale, non lunghissimo e leggermente alcolico. 2015: rubino/granato vivace, struttura notevole. Naso di legni nobili, spezie dolci e una tostatura ancora un po’ troppo accentuata; fatica a rivelare il frutto. Palato rotondo, eccede in sensazioni pseudocaloriche; a mio avviso richiama necessariamente l’abbinamento gastronomico.
Custoza Superiore Cà del Magro 2014: annata non facile, come del resto in tutt’Italia per via delle piogge prolungate, chi ha avuto la fortuna di poter aspettare la giusta maturità dell’uva in pianta ha vinto. Tra questi vi è il vino in oggetto che stupisce per via dell’equilibrio a 360°. Manto dorato caldo con riflessi paglierino, al naso ricorda la dolcezza dell’ananas maturo, lo zafferano, il miele ai millefiori e lo yogurt ai cereali, che espressività! Sorso teso, verticale, slanciato; conquista per doti di leggiadria controbilanciate da un centro bocca notevole e un finale godurioso. Indubbiamente il Custoza che mi ha sorpreso di più. 2016: annata ancora una volta all’altezza delle aspettative. Paglierino/oro caldo, luminoso. Agrume intenso che sa di scorza di pompelmo coadiuvata da una traccia di calcare, la parte floreale mostra un’eleganza rara e variegata. In bocca è commuovente per via della totale assenza di alcol percepito, freschezza da manuale e lunghezza pressoché infinita. Il migliore della batteria. 2017: bottiglia con qualche difetto, vino non classificabile, mi riprometto di assaggiarlo in futuro magari in cantina.
Amarone della Valpolicella Classico Tenuta Lena di Mezzo 2016: vivacità di colore, rubino intenso, caldo. Timbro olfattivo ancora parzialmente inespresso, i frutti di bosco in confettura lasciano ben presto spazio a spezie dolci e legni nobili ben fusi all’insieme. Vino ricco, potente, tuttavia ben calibrato tra alcol, acidità e densità gustativa. Da attendere. 2017: Rubino profondo, vivace. Annata calda, siccitosa, il naso risente un po’ di questo aspetto: l’amarena è in confettura e il legno domina ancora il bouquet, coadiuvato da note di cacao e liquirizia. In bocca evidenza più o meno il medesimo assetto: rotondità, timbro importante, sapidità in vantaggio sulla freschezza, finale non lunghissimo. 2018: Rubino di notevole intensità, sconta ancora tutta la sua gioventù: tostatura del legno in primo piano, frutto ancora non del tutto definito e una spezia netta ed invitante. Sorso nervoso, tannino slegato, in questa fase evidenzia una sapidità piuttosto accentuata che nasconde parzialmente il frutto e la freschezza dello stesso.
Custoza Superiore Cà del Magro 2018: paglierino chiaro, vivace, solare. Ricordi di cereali tostati, piccoli fiori di malga, susina gialla/ananas, scorza di limone e smalto; idrocarburi appena accennati. Freschezza scalpitante, slancio, una spremuta di agrume che poggia su un corpo di tutto rispetto e un finale sapido e convincente. Buonissimo davvero. 2019: tonalità chiara, un bel paglierino acceso. Al naso evidenzia ricordi di mela Granny Smith e scorza di cedro, calcare e acacia; con lenta ossigenazione pietra focaia. Annata interessante in zona, lo si evince dal tono di questo vino: spigliato, freschissimo, dal frutto croccante e dalla totale assenza d’alcol percepito; “pericoloso” in quanto a bevibilità. 2020: conclude la verticale. Marica ci tiene a ribadire che ormai l’utilizzo del cemento, durante la vinificazione, è sempre più apprezzato; serve a preservare l’espressività di una vigna a cui la famiglia è legata in maniera viscerale. Così come la 2019 si distingue per toni freschissimi, ariosi, stimolanti. Scorza di agrume, biancospino, toni erbacei e timo limone, calcare, pietra polverizzata. In bocca è una sinfonia tra succo, materia, sapidità e slancio; gran bel vino insomma che conclude al meglio questa giornata all’insegna dell’evoluzione a 360°.
È nato a Novara, sin da giovanissimo è stato preso da mille passioni, ma la cucina è quella che lo ha man mano coinvolto maggiormente, fino a quando ha sentito che il vino non poteva essere escluso o marginale. Così ha prima frequentato i corsi AIS, diplomandosi, poi un master sullo Champagne e, finalmente, nel giugno del 2014 ha dato vita con la sua compagna Danila al blog "Fresco e Sapido". Da giugno 2017 è entrato a far parte del team di Lavinium.
Devi essere connesso per inviare un commento.
Per quasi 10 anni tra gli autori della guida I Vini d'Italia de L'Espresso, docente di materie vinose ad ALMA - La Scuola Internazionale di Cuci (...)
Non ha certificazioni, non è sommelier, né degustatrice ufficiale del gran Regno. Si occupa di comunicazione e di digital design dal 2002 in una (...)
Torinese, sognatore, osservatore, escursionista, scrittore. Laurea in Scienze Internazionali e Diplomatiche presso l'Università di Torino e Mast (...)
Classe ‘77, Nadia è nata ad Ischia. Dopo quindici anni di "soggiorno" romano che le è valso il diploma di Sommelier AIS e un'importante collabor (...)
Vignettista fin dalle scuole superiori, alla sua prima vignetta sul giornaletto scolastico fu richiamato dalla preside del Liceo Classico per av (...)
Ha vissuto in 26 case e in 18 città, disseminando pezzetti di radici in Italia e all’estero: una Cipolla nomade più che viaggiatrice. Ma non più (...)
A Montalcino è cuoca per amore e per passione nel suo Road Café, che gestisce con il marito Lorenzo Minocci accanto all'unica stazione di carbur (...)
Giornalista free-lance, milanese, scrive di vino, grande distribuzione e ortofrutta, non in quest'ordine. Dirige il sito e la rivista dell'Assoc (...)
Ha smesso di giocare in cortile fra i cestelli dei bottiglioni di Barbera dello zio imbottigliatore all'ingrosso per arruolarsi fra i cavalieri (...)
Conseguita la maturità artistica, il primo lavoro nel 1997 è stato nel mondo illuminotecnico, ma la vera passione è sempre stata l'enogastronomi (...)
Musicista e scrittrice, da sempre amante di tutto ciò che è bello e trasmette emozioni, si è diplomata in pianoforte e per un certo periodo dell (...)
Ha iniziato la carriera lavorativa come segretaria di direzione, che ai suoi tempi si usava molto ed era proprio quello che desiderava fare! Con (...)
Perito informatico ai tempi in cui Windows doveva essere ancora inventato e arcigno difensore a uomo, stile Claudio Gentile a Spagna 1982, deve (...)
È nato a Novara, sin da giovanissimo è stato preso da mille passioni, ma la cucina è quella che lo ha man mano coinvolto maggiormente, fino a qu (...)
Economista di formazione, si avvicina al giornalismo durante gli anni universitari, con una collaborazione con il quotidiano L'Arena. Da allora (...)
Nato il 22 febbraio 1952 a Pavia, dove risiede. Si è laureato nel 1984 in Filosofia presso l'Università Statale di Milano. Dal 1996 al 2014 è s (...)
Giornalista cresciuto con Montanelli al giornale, si occupa da sempre di agricoltura, agroalimentare enogastronomia e viaggi. Ha lavorato tra gl (...)
Figlio di un musicista e una scrittrice, è rimasto da sempre legato a questi due mestieri pur avendoli traditi per trent’anni come programmatore (...)
Sociologo e giornalista enogastronomico, è direttore responsabile di laVINIum - rivista di vino e cultura online e collabora con diverse testate (...)
Di formazione tecnica industriale è stato professionalmente impegnato fin dal 1980 nell’assicurazione della Qualità in diverse aziende del setto (...)
Laureato in Filosofia e giornalista professionista, lavora al Mattino dove da anni cura una rubrica sul vino seguendo dal 1994 il grande rilanci (...)
Esordi giornalistici nel lontano 1984 nel mondo sportivo sul giornale locale Corriere di Chieri. La passione per l’enogastronomia prende forma a (...)
Maestro Assaggiatore e Docente O.N.A.V., Delegato per la provincia di Lecco; svolge numerose attività come Docente presso Slow Food, Scuola de L (...)
Sommelier e master sul servizio vino e relazione col commensale, ha tenuto alcuni corsi in area territoriale del Pavese di approccio/divulgazion (...)
È Sommelier e Degustatrice ufficiale A.I.S. rispettivamente dal 2003 e dal 2004; ha sviluppato nel suo lavoro di dottorato in Industrial Design, (...)
Napoletano, classe 1970, tutt'oggi residente a Napoli. Laureato in economia, da sempre collabora nell'azienda tessile di famiglia. Dal 2000 comi (...)
Ha conseguito il diploma di Sommelier AIS nel 2001. È Degustatore per la regione Lombardia e giudice per le guide Vitae e Viniplus. Ha partecipa (...)
Ha iniziato la sua attività in campo enogastronomico nel 1987. Ha collaborato con le più importanti guide e riviste del settore italiane ed este (...)
Nato nel 1974 a Roma in una annata che si ricorderà pessima per la produzione del vino mondiale. Sarà proprio per ribaltare questo infame inizio (...)
Donatella Cinelli Colombini è una produttrice di vino figlia di Franco Cinelli e Francesca Colombini della Fattoria dei Barbi, in cui ha lavorat (...)
Bolognese dentro, grafico di giorno e rapito dal mondo enologico la sera. Per un periodo la sera l'ha condivisa con un'altra passione viscerale (...)
Testata registrata presso il Tribunale di Roma (n. 146/09 del 4 maggio 2009) © 2000-2023 laVINIum.com - Tutti i diritti riservati È vietata la copia anche parziale del materiale presente in questo sito. Il collegamento al data base della rivista è vietato senza esplicita autorizzazione della direzione editoriale. Direttore Responsabile - Maurizio Taglioni / Direttore Editoriale - Roberto Giuliani mdstudiowebagency - Realizzazione, Restyling, e manutenzioni siti Web Contatti Tel. 3921585226 - E-mail: mdstudioagency@gmail.com
This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.
I cookie strettamente necessari dovrebbero essere sempre attivati per poter salvare le tue preferenze per le impostazioni dei cookie.
Se disabiliti questo cookie, non saremo in grado di salvare le tue preferenze. Ciò significa che ogni volta che visiti questo sito web dovrai abilitare o disabilitare nuovamente i cookie.