Il panorama delle Colline Teramane
Ricerca costante della qualità, spirito di gruppo, obiettivi comuni, sono solo alcuni dei concetti che rendono le Colline Teramane come un grande coro, dove ogni singola voce risulta armonicamente integrata. Le Colline Teramane sono state una sorta di portabandiera per il territorio e per le denominazioni vitivinicole che ne fanno parte. È stata la prima DOCG in Abruzzo, nata nel 2003, ne ha fatta di strada e in questi 15 anni ha segnato momenti importanti, come il vincolo riportato nel disciplinare, ovvero che il vino prodotto nel Teramano potrà essere imbottigliato solo nel Teramano. Ulteriore segnale di forza è l’aver anteposto il “Colline Teramane” al vitigno, in modo da rafforzare il concetto vino-territorio, anche per essere sempre più competitivi sui mercati nazionali e internazionali, di avere rese basse considerate per ceppo e non per ettaro e l’immissione al consumo dopo almeno un anno dalla raccolta. Non è facile essere riconosciuti in un mercato così grande, ma essere un gruppo coeso aiuta, questo è quello che hanno dimostrato i quarantaquattro produttori che fanno parte di questa bella realtà.
Guardando Tortoreto Lido
Tra il mare Adriatico e il confine del Gran sasso, l’area delle colline Teramane si distingue per la diversità e completezza dei suoi paesaggi, una DOCG che si estende per circa 1.500 Km2 a nord della regione su un’area collinare impreziosita da antichi borghi. Il Consorzio, portabandiera dell’Abruzzo e del Montepulciano, ha attualmente una produzione annua totale di bottiglie superiore al milione; i tanti produttori della zona, seppure piccoli, stanno procedendo per far sentire sempre più la valenza e la nobiltà delle loro produzioni, rendendo giustizia al loro lavoro coscienzioso e profondo. Diverse le manifestazioni per far conoscere la loro realtà e le peculiari produzioni, in particolare in occasione dell’Incoming enogastronomico dello scorso Novembre 2018, il Consorzio Colline Teramane ha organizzato uno stimolante focus sui prodotti del territorio, rivolto principalmente al comparto vino e con la possibilità di conoscere in prima persona alcune di queste preziose realtà.
Palazzo Ducale La Montagnola
Alla stampa di settore si è data la possibilità di assaggiare più di sessanta campioni, declinati in annate diverse e comprendenti anche le denominazioni Controguerra DOC e Colli Aprutini IGT. Una panoramica sufficiente per tirare le fila di questa bella realtà, una provincia vocata al settore vitivinicolo, compresa tra cielo e terra, con i suoi monti e con il mare, che evidenzia una qualità medio alta, riconoscendo nel Montepulciano una delle varietà rosse più versatili del patrimonio ampelografico italiano. Un vino di carattere che spazia dai toni fruttati alle note più terrose e austere, espressivo e spesso di grande profondità, complessità e longevità. Tra i tanti assaggi, i seguenti sono senza dubbio quelli che hanno lasciato un segno tangibile della territorialità a cui afferiscono, oltre che dell’annata di cui sono frutto. Spazieremo tra annate più giovani fino alle referenze con qualche anno in più sulle spalle, tali da evidenziare la capacità evolutiva di questa denominazione.
Panorama dall’azienda Terraviva
La realtà della Tenuta Terraviva nasce nelle splendide colline di Tortoreto, in provincia di Teramo, siamo a pochi passi dal mare, in media collina, con terreni sabbiosi e misti ad argilla. Azienda a carattere familiare, che coltiva a tendone e a spalliera le varietà montepulciano d’Abruzzo, trebbiano d’Abruzzo, passerina e pecorino. Uno stile produttivo che strizza l’occhio al biologico, cercando di rispettare l’uva e l’ambiente circostante.
Uno dei vigneti dell’azienda Terraviva
Tra le diverse referenze degustate il Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane 2016, affinato solo in acciaio e con lieviti indigeni, esprime una bella vivacità di colore, nerbo ed eleganza, dal profumo intenso di frutta rossa e croccante e tinte floreali che lo rendono diretto e gentile al tempo stesso; si prosegue con il Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane Luì 2015, affinato 24 mesi in barrique usate e acciaio, connotato da un bouquet ampio che mette in evidenza le tinte fruttate di visciola e gelso-more, per poi spaziare tra note balsamiche di noce moscata, liquerizia e note speziate di pepe. Al palato dimostra carattere ed energia, con un tannino ben integrato e una lunghezza gustativa profonda e calda.
I vini di Terraviva
Estremamente interessanti anche i prodotti dell’Azienda Ausonia, piccola e affascinante realtà ad Atri, in provincia di Teramo, dove vengono privilegiate le varietà tipiche del territorio, dal pecorino al trebbiano e ovviamente il montepulciano. I vini di Simone Binelli sono particolarmente eleganti ed espressivi, nel Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane Apollo 2016, ritroviamo una gradevole espressività floreale arricchita dalla frutta rossa che dà sapore e ritorna al palato con intensità e persistenza.
I vini di Ausonia
Affinato 12 mesi in botti grandi e barrique, più 6 mesi in bottiglia, il Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane Nostradamus 2012, sempre di Ausonia esprime note fruttate più mature di amarena, pepe nero e liquerizia, avvolgente al palato, dal corpo pieno, chiude con un finale ampio e profondo. Altra azienda davvero peculiare, i vini dell’Azienda Agricola Cioti hanno una loro personalità ben riconoscibile. Ci troviamo a Paterno di Campli, borgo di importanti tradizioni viticole e la Famiglia Cioti, tra i produttori più antichi è l’unica rimasta attiva fino a oggi, con la volontà di mantenere l’antico bagaglio viticolo, riproponendo nei loro vini anche alcune rare varietà di vitigni autoctoni. I vigneti si trovano a circa 400 metri e ricadono nel territorio del Parco del Gran Sasso Monti della Laga, tra i loro vini il Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane Pathernus 2008 è caratterizzato da profondità e ampiezza olfattiva, dalle tinte fruttate di prugna, cenni speziati e note terrose di polvere di caffè; al palato emergono tannini ricchi e una gradevole acidità rinfrescante.
I vini di Nicodemi
Realtà diversa è quella dell’Azienda Nicodemi, situata a Notaresco, nel cuore delle Colline Teramane, con ben 30 ettari vitati a corpo unico. L’esposizione è a sud-est, con un’altitudine sui 300 metri, con il massiccio del Gran Sasso che le guarda le spalle e il mare a circa 10 km. Le positive escursioni termiche e le benefiche ventilazioni consentono di ottenere vini di finezza e personalità. Il loro Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane “Notàri” 2016, affinato in tonneaux per 12 mesi in e con successivi 6 mesi in bottiglia, esprime profumi fruttati e floreali piacevoli e di grande eleganza, a cui si succedono intriganti note di chiodi di garofano e spezie. Al palato il frutto si rende evidente, lasciando una sensazione di giovialità ad ogni sorso, che risulta agile e scorrevole.
Sala degustazione nel Palazzo Ducale La Montagnola
Giovane, dinamica e in coltivazione biologica è l’azienda Podere Colle San Massimo, i suoi vigneti si trovano di fronte al mare, sulle colline della città alta di Giulianova, favoriti da un clima omogeneo che consente di ottenere vini di incredibile qualità, come testimonia il loro Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane Terra Bruna 2015, dal colore rubino intenso, connotato da sentori di frutta rossa, cenni di sottobosco e toni speziati; equilibrato al palato con una incisività tannica ben integrata. Interessante il Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane Riserva 2012 dell’Abbazia di Propezzano, azienda ricca di storia, situata nel comune di Morro d’oro, che dal 2011 ha cominciato un ciclo di lavori di restauro per preservare un luogo unico con 1300 anni di storia. Affinato per due anni in acciaio e per venti mesi in botti grandi, esprime una complessità olfattiva intrigante, spaziando tra profumi fruttati di ciliegia, mora e frutti di bosco e note speziate e balsamiche di macchia mediterranea; agile e scorrevole al palato.
I vini di Centorame
Altra realtà storica è l’azienda Centorame, ci troviamo a Casoli di Atri, una delle frazioni oggi più popolose e artisticamente attive, oggi la tenuta conta diciannove ettari di terreno, di cui dieci a vigneti, tre a uliveti e un ettaro a ciliegeto, oltre a una parte destinata alle coltivazioni miste e un ettaro e mezzo dedicato all’impianto fotovoltaico, sufficiente a soddisfare il fabbisogno aziendale. Tra le diverse annate proposte il Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane “Castellum Vetus” 2007, affina per 15 mesi in botti di rovere francese e 12 mesi in bottiglia; emergono intriganti note di frutta matura dai mirtilli alla prugna matura, speziatura di pepe e chiodi di garofano, al palato il sorso è coinvolgente e complesso, caratterizzato da piacevoli suggestioni di cioccolato e frutta secca. Non ultima l’azienda Cerulli-Spinozzi, nata dalla fusione di due antiche proprietà, risale alla prima metà del ‘900. L’attuale cantina, realizzata nel 2003 dai fratelli Vincenzo e Francesco Cerulli Irelli, oggi è gestita da Enrico, figlio di Vincenzo, con il progetto di valorizzare la tenuta storica con un’impostazione moderna ma in continuità con la tradizione. Interessante il Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane “Torre Migliori” 2005, che esprime profumi fruttati di ciliegia, eleganti cenni balsamici seguiti da note di tabacco e cuoio. Tinte più scure e succose le ritroviamo nella Riserva 2010, che coinvolge anch’essa per l’eleganza gustativa e lunghezza del finale. Un lembo di Abruzzo in continuo fermento, che attraverso i suoi vini dimostra il pieno rispetto della natura e la concreta espressione della qualità e delle peculiarità del suo prezioso territorio.
Fosca Tortorelli
È Sommelier e Degustatrice ufficiale A.I.S. rispettivamente dal 2003 e dal 2004; ha sviluppato nel suo lavoro di dottorato in Industrial Design, Ambiente e Storia, la tesi sperimentale dal titolo “Reinterpretare le Cellae Vinariae. Ambiente, Processo, Produzione” e una successiva pubblicazione in collaborazione con la Prof. Muzzillo F. dal titolo “Vitigni del Sud: tra storia e architettura” (Roma Natan Edizioni, 2012). Ha conseguito il Master Sommelier ALMA-AIS (luglio 2016) presso ALMA a Colorno (Parma). Fa parte dei Narratori del Gusto e insieme al Centro Studi Assaggiatori di Brescia partecipa a panel di degustazione di rilievo nel settore enogastronomico. Fa parte anche dell’associazione Donne del Vino, ha scritto sulla rivista l’Assaggio, oltre che su diverse testate registrate e ha preso parte alle degustazioni per la Guida Vitae, per la guida Slow wine 2017 e per la guida Altroconsumo. Dal 2018 è giornalista pubblicista.
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Laureato in Filosofia e giornalista professionista, lavora al Mattino dove da anni cura una rubrica sul vino seguendo dal 1994 il grande rilanci (...)
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