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InvecchiatIGP: Fiorano Rosso 1988 Tenuta di Fiorano

Tenuta di Fiorano

Mi sono chiesto in più occasioni come mai la Tenuta di Fiorano, per la sua straordinaria storia e per la qualità dei suoi vini, ha fatto una gran fatica a raggiungere quella fama che le competeva a pieno diritto. Non sto qui a raccontare delle vicissitudini storiche della famiglia Boncompagni Ludovisi, ma vi basti pensare che in quel territorio che fiancheggia l’Appia Antica a due passi da Roma, nel 1946 il Principe Alberico ereditò dal padre Francesco una grossa quota delle tenuta, allora costituita da uliveti, pascoli e seminativi, decise di impiantare il primo vigneto, forte di una conoscenza agricola e agronomica, con i vitigni internazionali cabernet sauvignon e merlot, più sémillon e malvasia per fare dei vini bianchi. Prima di chiunque altro, teniamolo a mente! Chiese la consulenza al mitico Tancredi Biondi Santi, che in più occasioni portò con sé il giovane Giuli Gambelli.

Tenuta di Fiorano

Tutto questo si svolgeva in una terra già allora totalmente incontaminata, che così è rimasta fino ai giorni nostri, quindi un bene preziosissimo, perché da subito si è lavorato sempre in biologico, quello serio, ben più bio di quanto prevedano i disciplinari.
Allora non era praticamente possibile visitare la cantina, il vino si poteva acquistare solo in loco, pagando in contanti, uno dei pochi che avevano potuto visitarla era Luigi Veronelli, che si innamorò letteralmente di quei vini e contribuì a far sapere al mondo che la Tenuta di Fiorano era la migliore azienda del Lazio.

Tenuta di Fiorano

Poi, per ragioni mai chiarite, il Principe Alberico nel 1998 decise di espiantare tutte le vigne e interrompere la produzione; a nulla valse la proposta di occuparsene da parte del Marchese Piero Antinori (che aveva sposato la figlia di Alberico, Francesca), di cui non condivideva né la filosofia né il modo di produrre vino.

Tenuta di Fiorano

Non mi addentro ulteriormente sulle vicissitudini che seguirono e che potete leggere qui, vi dico solo che a prendere le redini dell’azienda fu poi il Principe Alessandrojacopo Boncompagni Ludovisi, che senza alcuna esperienza in campo vitivinicolo, ma colmo di passione e orgoglioso di guidare l’attività di questa storica Tenuta, dagli inizi del 2000 ha ripreso a produrre vino, con le stesse uve che il cugino aveva impiantato 50 anni prima, tranne il sémillon che arrivò un po’ di anni dopo.

Tenuta di Fiorano

Poche settimane fa ho avuto il piacere di tornare in azienda e degustare i vini bianchi e rossi prodotti, con una interessantissima verticale del Fiorano Rosso, di cui l’annata 1988 mi ha davvero emozionato.

Tenuta di Fiorano vini

Assaggiare questo vino mi ha portato al di fuori del solito contesto degustativo in cui analizzi tecnicamente, tiri fuori i sentori, l’acidità, il tannino, no. Qui entriamo in un ambito diverso, perché questo ’88 ti solleva dalla sedia di almeno venti centimetri, sto parlando un grandissimo cabernet sauvignon, perfettamente tarato sul terroir d’appartenenza, che ha mostrato una vitalità, un’energia, una ricchezza espressiva davvero esaltanti.

Fiorano Rosso 1988 Tenuta di Fiorano

Alla cieca non lo avresti mai indovinato, 36 anni che non sembrano neanche 10, con quelle sensazioni che rimandano alla macchia mediterranea, agli aghi di pino, alla resina, al ginepro, poi menta, frutto integro che ricorda la prugna e quella componente vegetale che rimanda al peperone ma maturo, direi affumicato. Tanta eleganza e scioltezza da cavallo di razza, e chi se lo dimentica più!

Roberto Giuliani

Roberto Giuliani

Figlio di un musicista e una scrittrice, è rimasto da sempre legato a questi due mestieri pur avendoli traditi per trent’anni come programmatore informatico. Ma la sua vera natura non si è mai spenta del tutto, tanto che sin da ragazzo si è appassionato alla fotografia e venticinque anni fa è rimasto folgorato dal mondo del vino, si è diplomato sommelier e con Maurizio Taglioni ha fondato Lavinium, una delle prime riviste enogastronomiche del web, alla quale si dedica tutt’ora anima e corpo in qualità di direttore editoriale. Collabora anche con altre riviste web e ha contribuito in più occasioni alla stesura di libri e allo svolgimento di eventi enoici. Dal 2011 fa parte del gruppo Garantito Igp.

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