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Garantito IGP: Quattro Mani Bianco 2020 Luca Di Piero

Quattro Mani Bianco 2020 Luca Di Piero

Una volta tanto sono arrivato ai vini di quest’azienda di Civita Castellana (VT) in una fase successiva; infatti Luca Di Piero è conosciuto per le sue eccellenti creme alla nocciola e i suoi torroni, ottenuti dai propri noccioleti. È un vero agricoltore, lavora olive e nocciole, coltiva uve da vino, produce farina di grano tenero, tutto a km 0., ad eccezione del cacao utilizzato per lo strepitoso cioccolato gianduia e per le creme (ma non è detto che con questo clima sempre più tropicale non finisca per coltivare anche quello!).
Il Quattro Mani Bianco 2020 è ottenuto da uve fiano con un piccolo contributo di roscetto (ma nelle annate successive credo sia passato al fiano in purezza). Il vigneto risiede su terreno tufaceo, da cui si ricava 1,5 kg di uva per pianta (circa 60 q. per ettaro); le uve fermentano in acciaio dove permangono per un anno, poi affinamento di 6 mesi in bottiglia. Per l’imbottigliamento si appoggia all’affidabilissima azienda Doganieri Miyazaki di Castiglione in Teverina (VT).

Quattro Mani Bianco 2020 Luca Di Piero

La gradazione si ferma a 13°, cosa che permette di assaporare questo bianco senza sentirsi invadere da ondate di calore (che aggiunto a quello che stiamo subendo in questa estate rovente, metterebbe a dura prova chiunque). Nel calice ha un bel colore oro lucente con sfumature verdoline; profuma di pesca, susina, mandorla, agrumi e rimanda a note di erbe di campo e fiori.
In bocca mostra un’ottima struttura, equilibrio e stimolante freschezza, il ritorno di frutta gialla e agrumata è deciso e avvolgente, un sorso pieno dal gusto sapido e persistente.
Da provare con il fieno di Canepina, un piatto tipico di questo piccolo comune del viterbese, ottenuto con una pasta simile alle fettuccine ma molto più sottile, nella versione rivisitata da Felice Arletti (Il Calice e la Stella) con ragù di manzetta e granella di nocciole.

Roberto Giuliani

Roberto Giuliani

Figlio di un musicista e una scrittrice, è rimasto da sempre legato a questi due mestieri pur avendoli traditi per trent’anni come programmatore informatico. Ma la sua vera natura non si è mai spenta del tutto, tanto che sin da ragazzo si è appassionato alla fotografia e venticinque anni fa è rimasto folgorato dal mondo del vino, si è diplomato sommelier e con Maurizio Taglioni ha fondato Lavinium, una delle prime riviste enogastronomiche del web, alla quale si dedica tutt’ora anima e corpo in qualità di direttore editoriale. Collabora anche con altre riviste web e ha contribuito in più occasioni alla stesura di libri e allo svolgimento di eventi enoici. Dal 2011 fa parte del gruppo Garantito Igp.

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