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Gaglioppo e Magliocco: sette vini della Calabria che ci piace


I bronzi di Riace

Croce e delizia degli appassionati, la Calabria non finisce di riservare belle sorprese. Questo avviene perché molte aziende stanno lavorando senza cercare inutile colore con il Gaglioppo e superflui sentori di vaniglia nel Magliocco.
Al contrario, per entrambi questi vitigni storici, una pattuglia nutrita di produttori è impegnata a cercare un filo logico al tempo stesso ancestrale e moderno che regala buone soddisfazioni agli appassionati.
Siamo stato a Cosenza nella sede della nuova enoteca provinciale in occasione di Aspettando Radici del Sud e abbiamo scelto questi assaggi.

Cirò Rosso Classico Superiore Riserva Arcano 2008 - Senatore

Cirò Rosso Classico Superiore Riserva Arcano 2008 – Senatore: questa cantina giovane ci regala un rosso antico capace di riportarci ai nostri primi assaggi di sempre: ottima acidità , freschezza, buon corpo. Sin dal colore si vede che non c’è stata alcuna forzatura. Di buona prospettiva di invecchiamento.

Cirò 2008 - 'A Vita

Cirò 2008 – ‘A Vita: anno dopo anno le bottiglie di Francesco De Franco, impostate su una viticoltura consapevole ed ecocompatibile, ci regalano emozioni sempre più belle. Il 2008, partito difficile, si dimostra grandissima annata di tutto rispetto, assolutamente giovane e fresca.

Cirò Aris 2011 - Sergio Arcuri

Cirò Aris 2011 – Sergio Arcuri: stesso discorso per la nuova versione dell’Aris, gaglioppo in purezza, agile e scattante, lavorato con uve da buona agricoltura in vasche di cemento e poi con l’affinamento in bottiglia. Una beva fresca, appagante dissetante.

Cirò Rosso Classico 2012 - Calabretta

Cirò 2012 – Calabretta: una nuova azienda che ha ben impostato la sua prima uscita. Lo si intuisce dal colore non concentrato, ma la conferma viene dalla bocca, bell’ingresso sapido come tutti i vini precedenti, lungo e appagante.

Libici Magliocco Canino 2007 - Casa Comerci

Libici Magliocco Canino 2007 – Casa Comerci: bella interpretazione di questa uva che sta segnando la viticoltura soprattutto in provincia di Cosenza ma che come dimostra questa azienda Nicotera, si sta allungando verso sud tra i viticoltori dell’Appennino Calabro. Questa interpretazione ci è piaciuta molto per la sua freschezza e si vede la mano della consulenza di Francesco De Franco. Il magliocco si esprime alla grande, di beva facile e immediata ma non banale. Ma soprattutto freschissimo a distanza di sette anni.

Magliocco 2013 - Saracena

Magliocco 2013 – Saracena: nuova piccola azienda con una buona promessa in quel di Saracena, famosa soprattutto per il suo Moscato. Il vino è ancora alla ricerca di un suo equilibrio ma dovrebbe entrare in commercio tra qualche mese. Grande freschezza, frutta in primo piano, lunghezza e pulizia sono le caratteristiche di un bicchiere ricco ed entusiasmante.

Il Marinetto Rosé 2012 - Sergio Arcuri

Il Marinetto Rosé 2012 – Sergio Arcuri: chiudiamo con questo rosato che ci ha entusiasmato sin dalla sua prima uscita. Niente lampone ma soprattutto tanta mineralità, lunghezza, capacità di stare al passo con i tempi. Un bicchiere che anticipa l’estate perché proprio adesso è in perfetto equilibrio.

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Luciano Pignataro

Laureato in Filosofia e giornalista professionista, lavora al Mattino dove da anni cura una rubrica sul vino seguendo dal 1994 il grande rilancio della viticoltura campana e meridionale. Al centro dei suoi interessi la ristorazione di qualità, la difesa dei prodotti tipici e dell'agricoltura ecocompatibile. È autore per le Edizioni dell'Ippogrifo delle uniche guide, sponsor free, sui vini della Campania e della Basilicata andate ripetutamente esaurite oltre che del fortunato Le Ricette del Cilento giunto alla terza edizione. Con la Newton Compton ha pubblicato La cucina napoletana di mare, I dolci napoletani, 101 vini da bere almeno una volta nella vita. Ha vinto il premio Veronelli come miglior giornalista italiano nel 2008. Dal 1998 collabora con la Guida ristoranti Espresso, è impegnato nella nuova guida Vini d'Italia di Slow Food. Fa parte del gruppo Garantito Igp.

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