Benvenuto Brunello 2021, tante novità in occasione dei suoi trent’anni
Si è da poco conclusa la tre giorni di Benvenuto Brunello dedicata alla stampa di settore nazionale e internazionale, un appuntamento importante che in occasione dei suoi 30 anni, ha fatto il suo debutto con un nuovo format anticipando il momento di confronto e assaggio da febbraio 2022 a novembre 2021. Ben 11 le giornate di degustazioni previste a Montalcino, con 123 cantine partecipanti per tenere a battesimo il Brunello 2017, il Brunello Riserva 2016 e il Rosso di Montalcino 2020.
Come ha più volte sottolineato Fabrizio Bindocci, presidente del Consorzio del vino Brunello di Montalcino: “Il mercato sembra voler premiare le nostre denominazioni e il 30° anniversario della nostra anteprima, la prima organizzata in Italia. Ci presentiamo a Benvenuto Brunello in ottima salute e lo facciamo per la prima volta nel mese di novembre, periodo che riteniamo essere migliore dal punto di vista commerciale. La nostra scelta è stata trasparente e condivisa dalla Regione, che ha perfettamente compreso. Ora ci aspettano 11 giorni importanti, in cui oltre alla stampa nazionale ed estera si alterneranno tutti i nostri stakeholder: dai Master of wine ai sommelier dell’alta ristorazione, dai blogger agli operatori professionali dell’horeca, fino ai winelover“.
Una scelta senza dubbio efficace e coerente, visto che nelle edizioni precedenti, quando la manifestazione si svolgeva a febbraio, molti vini si trovavano già in commercio; con questo anticipo invece è stato possibile degustare i vini realmente in anteprima e poterli leggere prima della loro entrata sul mercato.
Una vendemmia infelice la 2017 – non solo per il calore siccitoso, ma anche per la gelata di aprile – che ha visto tra l’altro un confronto con le precedenti annate 2015 e 2016 di particolare rilievo. Sicuramente ci si è trovati di fronte a vini ancora scomposti e bisognosi di affinamento, ma già espressivi e leggibili nelle loro potenzialità, pronti ad affrontare i mercati da gennaio 2022. Soprattutto in annate come questa diventa superficiale generalizzare, si è visto senza dubbio chi è riuscito a gestire l’annata in modo davvero promettente e chi invece ha lavorato un poco meno bene, ma tutto sommato il bilancio è discreto.
In alcuni campioni Brunello 2017 degustati si è riscontrata un’eccessiva maturità del frutto, un tannino non perfettamente maturo e un tenore alcolico abbastanza prepotente, rendendo l’assaggio più faticoso; probabilmente ci troveremo di fronte vini meno longevi, ma sicuramente più gastronomici. In merito alla Riserva 2016 forse le aspettative erano piuttosto alte, considerando l’andamento climatico; anche qui in linea generale ci sono stati tanti vini davvero eleganti e coinvolgenti, ma si è ritrovato anche qualche campione eccessivamente esuberante e pesante. Interessanti i campioni di Rosso, sia nelle annate 2019, ma anche nei pochi campioni di 2020 presenti.
Altro aspetto emerso è stata la sempre maggiore presenza di selezioni di vigna, scelta che in un millesimo così difficile, non ha sempre premiato; forse sarebbe stato meglio concentrarsi sul Brunello annata? In ogni caso è un dato che fa riflettere e che sicuramente rappresenta anche una scelta legata al fattore economico, basti pensare alla crescita della Denominazione che ha visto un nuovo sprint per le vendite di Brunello di Montalcino a ottobre. La crescita del Brunello nei primi 10 mesi di quest’anno è infatti quadrupla rispetto al pur notevole incremento medio di tutte le denominazioni toscane nel periodo (+13,3%). In doppia cifra anche il risultato nei dieci mesi del Rosso di Montalcino (+14%), protagonista anch’esso di un ottobre da ricordare (+61% sul 2020).
Prima di entrare nel vivo degli assaggi bisogna anche sottolineare che questa 30ª edizione di Benvenuto Brunello, ha messo in campo tante novità positive e ha rafforzato anche diverse certezze. Tra le certezze il sempre impeccabile servizio dei Sommelier gestito dall’Associazione Italiana Sommelier della Toscana, contraddistinto da una grande professionalità, precisione, attenzione e capacità di gestire in modo ottimale un numero importante di ospiti. Va da sé anche l’ottimale gestione dell’intero evento, non ultima l’elegante e riuscita cena di gala, che ha visto Carlo Cracco sia come chef protagonista, sia firmare la formella celebrativa dell’annata 2021, su cui è rappresentato un uovo, simbolo della vita e come sfondo la Galleria Vittorio Emanuele, il salotto di Milano dove ha sede il ristorante stellato di Carlo Cracco. La mattonella vuole quindi essere un inno alla cucina italiana. Come sottolineato da Fabrizio Bindocci
“Per la trentesima piastrella, dedicata a una vendemmia senz’altro molto interessante, abbiamo fortemente voluto ribadire il sodalizio speciale con la ristorazione, nostro canale storico e naturale che solo lo scorso anno a causa dell’emergenza ha perso in Italia quasi il 40% del proprio fatturato, per un equivalente di circa 38 miliardi di euro. Tra le novità legate al nuovo posizionamento di Benvenuto Brunello, c’è senz’altro l’analisi sulla nuova annata, da quest’anno senza l’indicazione di merito data dalle stelle. Il giudizio sulla nuova annata è per la prima volta anticipato a novembre: da qui l’impossibilità di valutare un prodotto che ancora non c’è. Le stelle sulla 2021 saranno perciò assegnate dopo un anno di affinamento, in occasione dell’anteprima 2022”.
Tra le ulteriori novità bisogna anche sottolineare l’originale scelta della cena diffusa presso alcuni produttori, avvenuta tramite “sorteggio”, il che ha permesso a produttori e giornalisti di ritrovarsi presso una delle aziende ospitanti e di approfondire le diverse realtà in modo spontaneo e informale. Ulteriore sorpresa è stata la presentazione del calice ufficiale del Consorzio realizzato da Italesse, storico marchio del settore, dopo un anno di studi, ricerche e oltre 300 degustazioni. Il progetto ha coinvolto enologi e produttori che insieme al Consorzio del vino Brunello di Montalcino e al primo Master of Wine italiano, Gabriele Gorelli, hanno individuato forma e materiale di questo speciale calice definito “Senses”. Il risultato è un calice performante in vetro cristallino soffiato in automatico in assenza di piombo che esalta le caratteristiche organolettiche del Brunello.
Un evento che si chiude anche con il rilancio sulla promozione internazionale, in particolare sul mercato statunitense e sulla piazza di New York dove nell’ultimo weekend del prossimo febbraio tornerà a svolgersi proprio Benvenuto Brunello. Mentre in Italia, la 31ª edizione partirà l’11 novembre 2022 con l’anteprima dei nuovi millesimi.
Entrando nel vivo della degustazione dei vini, riguardo i Brunello 2017 e le selezioni di vigna, i seguenti sono quelli che per ragioni diverse sono risultati piacevoli, ben gestiti e con un discreto equilibrio.
Profondo e succoso, con suggestioni che vanno dal ribes ai lamponi, il Brunello di Montalcino Montosoli 2017 di Altesino. Profuma di macchia di mediterranea e mostra note speziate e resinose il Brunello di Montalcino 2017 di Argiano, pulito e dal tannino asciugante. Gioca tra il frutto e le spezie, il Brunello di Montalcino Poggio alle Mura Vigna Marrucheto di Banfi; di buona complessità, lungo, coinvolgente e succoso al sorso.
Intrigante e coinvolgente all’olfatto il Brunello di Montalcino di Canalicchio di Sopra è caratterizzato da note terrose e fumé; il sorso è lungo e profondo. Il Brunello La Casa 2017 di Caparzo è ampio, polposo e profuma di cacao e spezie. Inizialmente poco espressivo all’olfatto, il Brunello 2017 di Caprili esprime il frutto con eleganza. Di buona freschezza e di garbo al palato il Brunello 2017 di Castello Romitorio; ricco di sfaccettature il suo Brunello Filo di seta 2017, pieno e profondo. Il Brunello AD 1441 2017 di Castello Tricerchi, risulta lungo e dall’espressività ben definita. Ampio, con tannini incisivi, ma eleganti, il Brunello 2017 Campo del Drago di Castiglion del Bosco.
Saporito e dalle note floreali e fruttate quello di Cava d’Onice, a cui si aggiungono nuances speziate ed eleganti che alleggeriscono il sorso. Slanciato e fine il Brunello 2017 al Carro di Celestino Pecci Poggio. Interessante e di buona finezza il Brunello 2017 di Col d’Orcia. Ancora in fieri, ma di ottima prospettiva il Brunello 2017 di Col di Lamo. Succoso e gioviale, con una discreta freschezza e morbidezza al palato il Brunello 2017 di Cordella. Il Brunello 2017 Fiore di Melilotto di Corte Pavone Loacker è piacevole, profuma di pepe e amarene ed è saporito al sorso. Buon equilibrio e piacevolezza nel Brunello 2017 di Franco Pacenti. Seducente soprattutto al palato, il Brunello 2017 di Giodo, che mostra una bella definizione aromatica. Grande profondità, diretto e salino il Brunello 2017 di La Magia. Buon coinvolgimento olfattivo, profumi caldi di sottobosco e tabacco da pipa; coinvolgente nel sorso il Brunello 2017 di La Palazzetta. Buono il profilo olfattivo e lo slancio gustativo del Brunello Notte di note 2017 di La Togata. Affascinante, dalla piacevole freschezza fruttata il Brunello 2017 di Le Chiuse. Tannino asciutto e presente, pepato e balsamico il Brunello 2017 di Le Macioche Famiglia Cotarella. Ben calibrato il Brunello 2017 di Mastrojanni e di buona prospettiva il suo Brunello Vigna Loreto, materico e profondo. Una conferma il Brunello 2017 di Pietroso, sfaccettato nei profumi, elegante e profondo anche nel sorso; molto coinvolgente.
Convincente il Brunello 2017 di Patrizia Cencioni, connotato da una piacevole impronta floreale e fruttata. Una conferma anche per il Brunello di Montalcino 2017 di Poggio di Sotto, dalle note mediterranee e fruttate di ribes rosso, corredato da un sorso espressivo e coinvolgente. Altrettanto ben fatto il Brunello di Montalcino Altero 2017 di Poggio Antico, ampio, fresco e succoso. Discreto e saporito il Brunello di Montalcino 2017 Podere Martoccia, connotato da note balsamiche di liquerizia e nuances floreali. Tannino importante e fruttato intenso per il Brunello di Montalcino 2017 di Salvioni. Note fumé, terrose e suggestioni di tè nero per il Brunello di Montalcino 2017 di Sanlorenzo, dal sorso espressivo e consistente. Tra il mentolato e il balsamico, il Brunello di Montalcino 2017 di Sesti si rivela sapido e fruttato nel sorso. Piacevole nella beva, speziato, asciutto e prospettico il Brunello di Montalcino 2017 di Talenti. Ricco e pieno e di carattere il suo Brunello di Montalcino Piero 2017. Slancio nel sorso e carico di frutta scura all’olfatto il Brunello di Montalcino Poggio Cerrino 2017 di Tiezzi; intensità, pienezza e carattere nel suo Brunello di Montalcino Vigna Soccorso 2017. Intrigante e balsamico il Brunello di Montalcino 2017 di Uccelliera. Fitto e suadente il Brunello di Montalcino Colle del Fante 2017 di Ventolaio.
Tra le Riserve 2016 si distinguono quelle di Caparzo, Casa Nuova delle Cerbaie, Castello Romitorio, Ciacci Piccolomini d’Aragona, Col d’Orcia, Col di Lamo, Fattoi, La Palazzetta, Mocali, Pietroso, Poggio di Sotto, Ridolfi, San Lorenzo e Tiezzi.
Fosca Tortorelli