Barbera La Bogliona di Scarpa: pura barbera!
Nel panorama meritocratico delle aziende che hanno saputo interpretare al meglio e dare lustro al vitigno barbera in Piemonte un posto di primo piano spetta senza dubbio all’Antica Casa Vinicola Scarpa di Nizza Monferrato.
La cantina, che deve il nome al suo fondatore nella seconda metà dell’Ottocento di origine veneta Antonio Scarpa, deve essere altrettanto grata a Mario Pesce, proprietario dell’azienda da circa metà del Novecento, che, grazie ad alcuni soggiorni di studio in Alta Alsazia e Borgogna, perfeziona le sue conoscenze enologiche trasferendole successivamente nella sua azienda: alta qualità, coltivazione naturale dei vigneti, metodo di vinificazione tradizionale.
Se da un lato queste caratteristiche sono pressoché comuni nel mondo attuale, all’epoca sostituire la parola “quantità” in “qualità” fu senz’altro un’autentica rivoluzione, probabilmente non capita e accettata dalla maggioranza dei viticoltori che però piano piano, di fronte ai risultati qualitativi dei vini di Pesce, furono costretti a ricredersi ed anzi convertire la loro filosofia produttiva.
L’abilità e la fortuna di Mario Pesce furono anche circondarsi di persone capaci di interpretare i suoi disegni, primo tra tutti Carlo Castino, enologo colto e con una visione unica del futuro della Barbera, oggi memoria storica dell’azienda Scarpa, che, alla prematura scomparsa di Mario Pesce, passò nelle mani di Maria Piera Zola fino al 2014, quando la proprietà passò in mani russe che hanno avviato, passo dopo passo, un processo di rinnovo produttivo dei vigneti e della comunicazione per ridare lustro all’azienda Scarpa.
In compagnia di Castino e dell’attuale enologo Silvio Trinchero, un quadretto che rispecchia fedelmente l’amore quasi paterno che Carlo nutre nei confronti del suo giovane successore, non lesinando mai un consiglio o un parere ma sempre in tono bonario e di affetto, si è svolta presso la Banca del Vino di Pollenzo sotto l’attenta regia di Michele Antonio Fino e del giornalista Sandro Sangiorgi una degustazione verticale di Barbera “La Bogliona”, il vino simbolo da sempre di questa azienda, a cui sovente ha affidato la comunicazione tacita del suo modo di essere, spesso demandando alle bottiglie le seppur utili notizie scritte o verbali.
La degustazione
La Barbera “La Bogliona” proviene da un singolo cru sito nell’omonima località a un’altitudine sui 400 metri, suddiviso in tre appezzamenti esposti sud-sud ovest per un totale di circa 3,5 ettari ai confini dei comuni di Castel Rocchero, Montabone ed Acqui Terme, vigneti dai 15 ai 45 anni su terreni molto ricchi di sabbia e magnesio che “conferiscono soavità al vino” secondo Castino, influenzati da correnti marine dal momento che il mare dista appena una settantina di chilometri in linea d’aria.
Senza dubbio è il vigneto più importante di Scarpa “molto di più delle tecniche di cantina” sottolinea con orgoglio Carlo strizzando l’occhio al giovane Silvio, anche se l’affinamento da un minimo di 18 fino a 36 mesi in grandi botti di rovere francese da 35 e 50 ettolitri al termine della vinificazione condotta anch’essa in tini coperti in legno per 15-18 giorni senza il controllo della temperatura di fermentazione è senza dubbio parte integrante del processo evolutivo tradizionale di questo nettare.
2008
Vino che riceve un occhio di riguardo già nel vigneto, un vino pensato e realizzato per durare nel tempo dal momento che si inizia ad apprezzarne qualità e potenzialità a 4-5 anni dalla vendemmia. Definizioni che trovano concretezza degustando questa annata, caratterizzata da un maggio molto piovoso che provocò non pochi disagi nei lavori in vigna, seguito però da un’estate calda e soprattutto da un meraviglioso autunno che permise la raccolta di uve sane e mature nella prima settimana di ottobre.
Un’annata in sostanza equilibrata che si riflette in questo momento in questo vino, dotato di grande freschezza al naso e in bocca, sentori di frutta rossa fresca e croccante, sapido, minerale, balsamico, persistente: in una sola parola ottimo!
2007
Grande annata per la barbera in generale, la prima annata di Silvio Trinchero nelle cantine di Scarpa, grazie a un inverno freddo e nevoso e a un’estate molto calda che ha regalato uve altrettanto sane e ricche di zuccheri. Vendemmia anticipata ai primi giorni di ottobre per preservarne profumi e acidità.
Vino inizialmente molto potente ma poco equilibrato, ha avuto bisogno di tempo per riassestarsi, ora si presenta molto ricco, con un ingresso in bocca quasi dolce, una discreta freschezza, alcuni sentori di legno che devono ancora finire di amalgamarsi, probabilmente darà il meglio dopo l’estate.
2006
Annata nel complesso moderatamente calda, senza eccessi, ancora con un autunno stabile che ha permesso di iniziare la vendemmia la seconda settimana di ottobre. Vini inizialmente molto freschi e tannici, acidità che è ancora molto viva a distanza di dieci anni, frutta rossa fresca al naso e in bocca, nette note balsamiche, buona struttura: anche in questo caso il tempo sarà dalla sua parte per apprezzarne appieno il suo valore.
2001
Opinione unanime che dal 2000 si percepisce nettamente il cambiamento climatico, con climi sempre più caldi, tanto che gli esperti hanno calcolato che dopo una quindicina d’anni le temperature medie sono salite di circa 1,7 gradi!
Scarpa abbina questa mutazione climatica con un rinnovamento dei legni in cantina, passando dal legno di Slovenia a quello di rovere francese, tini di legno utilizzati anche per le fermentazioni tumultuose, venendo incontro a una richiesta/curiosità formulata dallo stesso Castino, che esprime un parere molto favorevole riguardo a questo mutamento del clima perché prima del 2000 spesso si lavorava in vendemmia in condizioni estreme, sovente sotto la pioggia, che vanificava lavoro e fatica di un anno.
“Prima su 10 annate si riusciva a fare buoni vini solo in 4; questo 2001 secondo me invecchierà meglio di quelli degli anni ’80 e ’90!” è il suo parere riguardo la Bogliona di quest’anno. In effetti il vino oggi si presenta molto ricco, avvolgente, quasi oleoso in bocca, pieno, speziato, con un’invidiabile persistenza.
1996
In bocca il vino rispecchia ancora pienamente l’annata, con un’acidità molto viva (all’origine 10-12 grammi/litro di acido tartarico!), molto netto, deciso, esile ma elegante, con un frutto ancora vivo: un’abissale differenza rispetto al 2001 ovviamente, però con ancora le potenzialità di stupire e ammaliare i fans della vera Barbera piemontese!
1990
Manca la limpidezza ma non certo la vivacità e la vita in questo vino, complice anche la fermentazione in cemento e il mancato svolgimento della fermentazione malolattica che mantenne l’acidità superiore ai 10 gr/litro nonostante l’annata, una delle migliori del secolo scorso, presentò un’estate e un autunno caldi e stabili.
Al naso un netto aroma di cioccolato, sottobosco, liquirizia, quindi un po’ di frutta rossa ci rendono concordi nell’etichettare questi vini come unici, tesi, complessi: non c’è dubbio, La Bogliona di Scarpa identifica pienamente e per intero l’austero ma affascinante ed elegante classicismo piemontese!