“Altrove a Sud – Il vino, il cibo, l’anima dell’Italia”, è l’ultimo libro del giornalista e scrittore americano Robert V. Camuto, un testo che mette in luce la sua visione di un’Italia del Centro- Sud, dall’Umbria alla Sicilia, che si rivela come un mosaico di culture, linguaggi e storie differenti. Robert Camuto, attualmente vive a Verona con la sua famiglia, ma dal 2001 ha vissuto in Europa e da allora si è immerso nei terroir di Francia e Italia, occupandosi di vino, cibo, cultura e viaggi, con il suo stile attento e pieno di sentimento. Tutto ha inizio da Vico Equense e si conclude con il suo ritorno a Vico, città a cui l’autore è legato per le origini familiari dei suoi nonni materni. Come lui stesso racconta: «La mia esperienza italiana ebbe inizio a sud di Napoli, in una cittadina di modeste dimensioni, arroccata sopra una rupe a picco sul Mediterraneo. Sin dai tempi degli antichi Romani, Vico Equense rappresenta un angolo di paradiso, con le sue ville dalla vista mozzafiato sul Golfo di Napoli e sul Vesuvio. È lì che nacquero i miei nonni materni che, emigrati a New York tra le due grandi guerre, aprirono sulla First Avenue una gastronomia in stile italiano chiamata Ralph’s. Da bambino avevo visto alcune fotografie e sentito parlare spesso della bellezza ineguagliabile di Vico e dei dolci frutti dei suoi terreni vulcanici. Avevo avuto un assaggio di questo mondo nella minuscola cucina di Manhattan di mia nonna: nei suoi carciofi al forno, nel suo sugo, ricco di aromi e stufato nel vino alla genovese napoletana e negli strati filanti della sua parmigiana di melanzane. Fu così che imparai che il cibo può trasformarsi in emozione ed un pasto diventare un’avventura inebriante, accompagnata sempre dal vino».
Robert Vince Camuto
Nel libro di Camuto il vino, che ha sempre fatto parte del suo percorso, non è il protagonista ma solo il tramite per immergersi in un racconto coinvolgente e sfaccettato di chi il vino lo produce e di chi ne ha fatto una ragione di vita. Come in un romanzo avvincente, ogni capitolo diventa la cronaca di una scoperta, ma anche la storia di un’educazione, che avviene attraverso i racconti dei protagonisti che Camuto intercetta nel suo viaggio. Le sue descrizioni delle persone e dei luoghi sono vivide, schiette e senza pregiudizi o piaggerie; dipingono le immagini di questi personaggi e dei luoghi in modo concreto e coinvolgente. Sono molti i momenti rivelatori di questo libro, un senso di ammirazione e al contempo di preoccupazione della non consapevolezza di quello che la nostra meravigliosa Italia racchiude. Come lui stesso ha affermato, la sua non è una nostalgia del passato, bensì una “nostalgia del futuro”, della non capacità di preservare le memorie distintive e i valori che ci appartengono. Come ricorda Calvino nel suo libro” Le città invisibili”: “La memoria conta veramente se tiene insieme l’impronta del passato e il progetto del futuro, se permette di fare senza dimenticare quel che si voleva fare, di diventare senza smettere di essere e di essere senza smettere di diventare.
Camuto ha saputo cogliere gli aspetti socioculturali della produzione del vino e naturalmente ha messo in luce i sapori veri dei cibi che connotano i luoghi; prodotti che nella loro apparente semplicità, racchiudono significati dalla carica profonda. Un’Italia di contrasti che non smette mai di far sorridere e di stupire nel bene e nel male, che – in particolar modo in riferimento alle regioni meridionali – ha quel senso di accoglienza e di calore, di imprecisione e di improvvisazione che la rendono unica. Come afferma Camuto: «In un mondo come quello del Sud Italia che è profondamente cambiato dagli anni ’60 fino ad oggi, una certezza rimane, incontrare le persone del proprio paese, anche a distanza di tempo, significa ritrovare dentro di sé quei sapori e quei sentimenti che fanno subito “famiglia”». Un suggerimento e un monito, oltre al non perdere il patrimonio che racchiude, è quello di puntare su un maggiore dialogo, un confronto sano, una visione che vada oltre le invidie e che metta i valori e la fiducia in ciò che si ha in primo piano.
Fosca Tortorelli
“Altrove a Sud – Il vino, il cibo, l’anima dell’Italia” di Robert V. Camuto Edizioni Ampelos Prezzo: 23 euro
È Sommelier e Degustatrice ufficiale A.I.S. rispettivamente dal 2003 e dal 2004; ha sviluppato nel suo lavoro di dottorato in Industrial Design, Ambiente e Storia, la tesi sperimentale dal titolo “Reinterpretare le Cellae Vinariae. Ambiente, Processo, Produzione” e una successiva pubblicazione in collaborazione con la Prof. Muzzillo F. dal titolo “Vitigni del Sud: tra storia e architettura” (Roma Natan Edizioni, 2012). Ha conseguito il Master Sommelier ALMA-AIS (luglio 2016) presso ALMA a Colorno (Parma). Fa parte dei Narratori del Gusto e insieme al Centro Studi Assaggiatori di Brescia partecipa a panel di degustazione di rilievo nel settore enogastronomico. Fa parte anche dell’associazione Donne del Vino, ha scritto sulla rivista l’Assaggio, oltre che su diverse testate registrate e ha preso parte alle degustazioni per la Guida Vitae, per la guida Slow wine 2017 e per la guida Altroconsumo. Dal 2018 è giornalista pubblicista.
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Laureato in Filosofia e giornalista professionista, lavora al Mattino dove da anni cura una rubrica sul vino seguendo dal 1994 il grande rilanci (...)
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