Indirizzo: Via Martignago Alto, 23 – 31040 Volpago del Montello (TV) Tel.: +39 0423 870024 Sito: www.loredangasparini.it Email: info@loredangasparini.it
laVINIum – 03/2023
Abbiamo già parlato del Montello in più occasioni. In quest’oasi naturale di tipo collinare, in provincia di Treviso e a circa 50 km da Venezia, va in scena la storia della Cantina Loredan Gasparini: un’epopea fatta di uomini e donne letteralmente innamorati del proprio territorio. Volendo realmente risalire l’albero genealogico di questa antica famiglia, tra i primi vi è il Conte Piero Loredan, diretto discendente di Leonardo Loredan, Doge di Venezia.
Lorenzo e Giancarlo Palla
Il Montello è anche noto come il “Bosco di Venezia”, gli abitanti della città lagunare per eccellenza avevano infatti un rapporto del tutto particolare con l’area, vera e propria riserva inesauribile di legname necessario alla costruzione delle imbarcazioni. Il Conte ama viaggiare, tra i suoi itinerari prediletti vi è la città di Bordeaux dal quale apprende i segreti e carpisce il potenziale dell’uva cabernet franc, cabernet sauvignon, merlot e malbec. Decide dunque di introdurli nell’area del Montello, contributo ancor oggi di enorme valore considerando il fatto che già a quell’epoca i suoi vini venivano apprezzati da molti capi di stato tra cui, negli anni Sessanta, il presidente della Repubblica Francese Charles De Gaulle.
La vegetazione intorno alla Tenuta di Giavera
Attorno al 1973 un altro personaggio chiave per la storia dell’Azienda dà lustro ai vini del Montello, Giancarlo Palla, colui che più di tutti promuove il vino di Venegazzù in tutto il mondo, ovvero il cru per eccellenza della denominazione presente nella frazione del comune di Volpago del Montello (TV). Quest’ultimo intuisce che il territorio, oltre che culla d’elezione per il cosiddetto taglio bordolese, possiede ottime potenzialità per la produzione di metodo classico; compra quindi la Tenuta di Giavera del Montello e nel 1976 inizia a produrre la suddetta categoria e il Prosecco. Negli anni Novanta fortunatamente il figlio Lorenzo, forte dell’esperienza enologica maturata in gran parte delle zone vitivinicole mondiali, decide di affiancarlo nell’attività di famiglia apportando un contributo molto importante a livello filosofico. – Al centro dev’esserci sempre e solo il vigneto e una coltivazione sempre più vicina all’armonia con la natura – queste le sue parole.
Si inizia a collaborare con Simonit e Sirch, allora agli esordi della loro carriera, e si intraprende il percorso verso una viticoltura sempre più attenta a preservare l’ambiente. Lorenzo inoltre, coadiuvato dal fratello Attilio, decide di fare un ulteriore passo in avanti: viene acquistata l’azienda agricola Ronco Blanchis, nel Collio Goriziano. Che il Montello, a livello vitivinicolo, fosse storicamente zona vocata è affare assai lontano. – Ha il contado di Trevigi boschi utili per molte legne e per la caccia… I terreni producono (…) vini buonissimi ed il migliore è quello della riviera del Montello – già nel 1590 il celebre Bonifacio ne tesseva le lodi nella sua “Historia Trevigiana”.
I vini da queste parti acquisiscono profondità e spessore grazie a terreni argillosi ricchissimi di ferro, lo stesso che determina il tipico colore rosso, e componenti minerali molto importanti per la vite; caratteristiche che plasmano notevolmente il profilo degli stessi, ma questo lo vedremo in seguito quando illustrerò il mio punto di vista sulle due etichette degustate. Venegazzù, come già palesato, è l’unico cru della DOC Montello Asolo (con la modifica del disciplinare all’inizio del Duemila) per via delle sue insindacabili peculiarità; il solo del territorio che può essere indicato in etichetta. Diverse le motivazioni: in primis il microclima, caratterizzato da escursioni termiche date dalla favorevole posizione ai piedi della collina; inoltre la sua formazione geologica è differente rispetto alle zone circostanti.
Vigneti a Venegazzù
Il compianto Luigi Veronelli negli anni Settanta era già convinto delle sue potenzialità, tanto che amava “camminare le vigne di Venegazzù”. Loredan Gasparini affianca alla tenuta del Venegazzù quella collinare di Giavera, situata sulle pendici del Montello e acquistata negli anni Settanta. Ci troviamo tra i 150 e i 290 metri sul livello del mare, il clima è costantemente ventilato e consente di prevenire le gelate assicurando alla vite un ciclo vegetativo più lungo rispetto alle altre aree. La lenta e costante maturazione delle uve permette di ottenere una buona espressione aromatica e al contempo di preservare l’acidità. I suoli sono acidi, ricchi di calcio, ferro e magnesio. L’azienda conta oggi 60 ettari totali, suddivisi in 30 a Venegazzù e 30 a Giavera del Montello, entrambi in provincia di Treviso. In merito alla filosofia adottata in vigna Loredan Gasparini possiede vigneti impostati nel rispetto della pianta. Lo si deve alla collaborazione con i cosiddetti “preparatori d’uva” Simonit e Sirch e ad un’accurata gestione del legno e potature il meno invasive possibili.
Il percorso giunge al suo apice, riguardo al tema di sostenibilità, grazie all’arrivo in Azienda dell’agronomo Matteo Morona attorno al 2013. Si effettua una concimazione solo organica ogni 5 anni, mentre ogni 12 mesi si analizzano i suoli per capire che essenze erbacee piantare per reintegrare gli elementi carenti. Matteo è un appassionato ricercatore ed esperto di entomologia, nella gestione delle malattie si conducono studi sugli insetti buoni che vengono allevati e introdotti nei vigneti per combattere gli attacchi dei patogeni. Un esempio fulgido è la lotta alla cocciniglia, compiuta dalla Cryptolaemus montrouzieri mentre la salubrità dell’ambiente è dimostrata dalla presenza della Chrisoperla Carnea. Vedremo assieme due etichette della gamma di rossi dell’Azienda: Montello Asolo Merlot 2018 e Montello Asolo Venegazzù Della Casa 2018.
Andrea Li Calzi
Per quasi 10 anni tra gli autori della guida I Vini d'Italia de L'Espresso, docente di materie vinose ad ALMA - La Scuola Internazionale di Cuci (...)
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Giornalista cresciuto con Montanelli al giornale, si occupa da sempre di agricoltura, agroalimentare enogastronomia e viaggi. Ha lavorato tra gl (...)
Figlio di un musicista e una scrittrice, è rimasto da sempre legato a questi due mestieri pur avendoli traditi per trent’anni come programmatore (...)
Sociologo e giornalista enogastronomico, è direttore responsabile di laVINIum - rivista di vino e cultura online e collabora con diverse testate (...)
Di formazione tecnica industriale è stato professionalmente impegnato fin dal 1980 nell’assicurazione della Qualità in diverse aziende del setto (...)
Laureato in Filosofia e giornalista professionista, lavora al Mattino dove da anni cura una rubrica sul vino seguendo dal 1994 il grande rilanci (...)
Esordi giornalistici nel lontano 1984 nel mondo sportivo sul giornale locale Corriere di Chieri. La passione per l’enogastronomia prende forma a (...)
Maestro Assaggiatore e Docente O.N.A.V., Delegato per la provincia di Lecco; svolge numerose attività come Docente presso Slow Food, Scuola de L (...)
Sommelier e master sul servizio vino e relazione col commensale, ha tenuto alcuni corsi in area territoriale del Pavese di approccio/divulgazion (...)
È Sommelier e Degustatrice ufficiale A.I.S. rispettivamente dal 2003 e dal 2004; ha sviluppato nel suo lavoro di dottorato in Industrial Design, (...)
Napoletano, classe 1970, tutt'oggi residente a Napoli. Laureato in economia, da sempre collabora nell'azienda tessile di famiglia. Dal 2000 comi (...)
Ha conseguito il diploma di Sommelier AIS nel 2001. È Degustatore per la regione Lombardia e giudice per le guide Vitae e Viniplus. Ha partecipa (...)
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