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Bianco Lapazio 2021

Bianco Lapazio 2021 Francesca FiascoDegustatore: Roberto Giuliani
Valutazione: @@@@@
Data degustazione: 03/2023


Tipologia: IGT Bianco
Vitigni: fiano, falanghina, coda di volpe
Titolo alcolometrico: 13%
Produttore: FRANCESCA FIASCO
Bottiglia: 750 ml
Prezzo medio: da 28 a 34 euro


Era tempo che desideravo assaggiare un vino di Francesca Fiasco, giovane produttrice cilentana che nel 2015 ha deciso di prendere le redini della tradizione vinicola iniziata da Nonno Luigi.
L’occasione si è presentata ieri sera, a cena da Materia Prima, un piccolo ma delizioso ristorante a pochi metri dal bellissimo palazzo comunale di Monterotondo (RM).
Una serata doppiamente piacevole, per la qualità dei piatti, per la bravura e gentilezza in sala della giovane Sara (scriverò a breve del locale) e per questo IGT Paestum Bianco Lapazio 2021, ottenuto da fiano, falanghina e coda di volpe, tre vitigni che identificano senza dubbio un territorio davvero vocato allla vitivinicoltura.
Francesca ha lavorato subito sodo, costruito la nuova cantina, lavorato per adeguare i 6,5 ettari vitati del nonno a una viticoltura di qualità; con il supporto di Emiliano Falsini, uno degli enologi che più apprezzo per la sua capacità di interpretare ed esaltare le caratteristiche di ogni singola vigna, nel 2016 ha effettuato la prima vendemmia.
Il Lapazio nasce nel 2018, subisce la vinificazione in tonneaux, poi matura per 10 mesi sempre in tonneaux di primo passaggio per il 30% e di secondo per il 70%, infine 4 mesi di bottiglia.
Per non avere problemi ha scelto di usare il tappo NDtech della Amorim.
Un bianco così, ve lo dico subito, non va bevuto freddo, ma a una temperatura prossima a quella di un rosso giovane; nel calice ha un bel colore dorato luminoso, al naso si sente subito che il legno è perfettamente dosato, è appena percepibile e, trattandosi di un 2021, è del tutto normale, il vino è giovanissimo.
Nonostante questo ha già una capacità espressiva ragguardevole, colpisce subito per le note floreali molto ampie, zagara, ginestra, camomilla e gelsomino, poi arriva il frutto, mela verde, pesca bianca, melone invernale, lampi di frutta secca, mapo, susina, e ancora sfumature di cera e vaniglia, una punta di erba finocchiella e un afflato roccioso, minerale.
Tutta questa espressività trova speculare identità all’assaggio, mostrando un corpo pieno, ricco, con una vena acida giusta e un percorso salino che alimenta fortemente le sensazioni, puntando a un finale intenso e prolungato. Gran bel vino davvero.

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