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Ballistarius 2015

Ballistarius 2015 LetrariDegustatore: Andrea Li Calzi
Valutazione: @@@@@
Data degustazione: 05/2023


Tipologia: IGT Rosso
Vitigni: cabernet sauvignon, cabernet franc, merlot, enantio
Titolo alcolometrico: 13,5%
Produttore: LETRARI
Bottiglia: 750 ml
Prezzo medio: da 29 a 34 euro


L’ultimo rosso presentato da Lucia, enologa e titolare della Cantina Letrari di Rovereto, è il Vallagarina Rosso Ballistarius 2015 ed è indubbiamente tra i vini di punta della gamma. Come sempre, considerando lo spirito della nostra protagonista, riporto integralmente parte della nostra chiacchierata perché rimanda ad un aneddoto che ricorda il compianto Leonello Letrari, fondatore della Cantina: “Ballistarius è il il taglio “bordolese evoluto” come lo chiamava papà. Oltre ai classici cabernet sauvignon, cabernet franc e merlot si è voluto aggiungere l’enantio per dare una fortissima caratterizzazione non solo trentina, me della bassa Vallagarina, unica parte della regione dove è prodotto in maniera significativa. Inizialmente nato nel 1997 con l’aggiunta del lagrein, riportato poi alle “origini” relative alle prime prove fatte a partire dagli anni Sessanta da papà quando era da Bossi Fedrigotti, è sempre stato apprezzato anche dal compianto Luigi Veronelli. Con lui si parlava di lambrusco che è poi stato rinominato enantio in epoca recente, grazie al lavoro ampelografico e di ricerca del prof. Attilio Scienza, una storia passata ma che rappresenta sempre grande attualità”.
Il Ballistarius affina in piccole botti di rovere e Lucia desidera mostrare il suo potenziale evolutivo. Proprio per questo presenta il millesimo 2015 che ha riposato diverso tempo anche in bottiglia. A distanza di 8 anni dalla vendemmia rivela una trama cromatica rubino vivace con riflessi granata.
Timbro olfattivo intenso caratterizzato da una speziatura protagonista, la stessa sviluppa dal primo all’ultimo istante fragranze di pepe nero e chiodo di garofano, paprika e toni leggermente fumé che ricordano la legna arsa. Il frutto appare maturo e sa di amarena e mirtillo nero, con incursioni di geranio selvatico appassito frammisto ad erbe officinali; grande complessità insomma.
In bocca il prolungato affinamento ha giovato non poco all’insieme, i toni si sono ammorbiditi a vantaggio di un frutto integro e privo di esuberanze alcoliche; sapidità incisiva e acidità che richiama i frutti descritti. Abbinato ad un buon piatto di stufato di cervo con polenta è un buon modo di salutare l’inverno.

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