Siamo in un’epoca difficile, sempre più incerta e instabile, è sufficiente guardarsi attorno per rendersi conto che il mondo in cui viviamo oggi è sempre più privo di valori; basti pensare che oggi conta molto più la moneta virtuale di quella reale, che il lavoro è tornato ad essere sfruttamento cancellando con un colpo di spugna tutte le conquiste del secolo passato, che il business è l’unica legge riconosciuta, che ricchezza e povertà non sono mai state così legate, l’una causa dell’altra. Ogni giorno chiudono fabbriche o, in nome del profitto, licenziano per trasferirsi nei Paesi dove la manodopera costa ancora meno, senza diritti, senza alcuna tutela per i lavoratori. Ci si aggredisce fra poveri e diversi, facendo il gioco di chi ci vuole soli, senza alcuna possibilità di difenderci, per poterci usare meglio. Chi tutto questo non lo vive ancora sulla propria pelle, fatica a credere che la situazione sia così drammatica, nel frattempo si avvicinano le elezioni e tutti si sfogano, dicono la loro pensando di avere ancora un peso nel futuro del nostro Paese, chi si spinge sempre più alle estremità ideologiche (ammesso che esistano ancora delle ideologie), chi è totalmente disilluso e non intende neanche votare convinto dell’inutilità del gesto, chi vuole tentare puntando su nuove forze politiche, ma con la sensazione che il risultato non cambierà comunque, troppa corruzione, nessuna visione di un futuro diverso, con valori che puntino al progresso non economico, ma della qualità umana. Intanto siamo qui, piangersi addosso non serve a nulla, meglio tentare di costruire un mondo migliore con i propri mezzi, senza aspettare che siano altri a risolvere i nostri disagi. Del resto il mondo del vino è parte di questa realtà e ne subisce le stesse conseguenze. Si potrebbe, ad esempio, unirsi per uno scopo comune, non limitarsi a fare vino, ma condividere progetti, esperienze, obiettivi, non solo fra vignaioli ma con tutti coloro che vorranno prenderne parte, non solo dal punto di vista economico ma anche entrando in contatto diretto con i produttori, quasi a diventarne parenti, amici, compagni di percorso.
Il vigneto di riesling di Marco Cecchini prima del risanamento
È così che nasce The Winefathers, un progetto e un sito del tutto nuovo ideato da Luca Comello, che ha lo scopo di coinvolgere chiunque voglia diventare parente di un vignaiolo artigianale italiano attraverso una donazione per importanti progetti, come ricostruire un vigneto di riesling parzialmente demolito da una frana; riportare la coltura promiscua nelle vigne con l’impianto di alberi da frutta ormai dimenticati; ripiantare antichi vitigni in una vecchia vigna abbandonata; costruire muretti a secco per proteggere le vigne dall’esuberanza dell’Etna; restaurare un casino di caccia del Settecento, esempio unico di architettura neoclassica calabrese circondato da vigne e ciliegi; questi e tanti altri progetti, alcuni già realizzati, altri in attesa di un aiuto economico per completarli.
Un bellissimo albero tra le vigne di Luca e Sara Carbone
Sono tanti i vignaioli che hanno voluto aderire a The Winefathers: Silvano Ferlat, La Cricca, Marco Cecchini e Thomas Malatesta (Friuli-Venezia Giulia), Marta Valpiani e Podere Il Saliceto (Emilia-Romagna), Bele Casel (Veneto), Il Calamaio (Toscana), Ca’ del Prete e Vini Giribaldi (Piemonte), Luca e Sara Carbone (Basilicata), Rio Maggio (Marche), Monte Gorna (Sicilia), Tenute Pacelli (Calabria), Vini Evaristiano (Sardegna).
Gli antichi muretti a secco a protezione dei filari
The Winefathers è anche un portale di e-commerce, chiunque lo desideri può acquistare on line direttamente dai produttori i vini di suo interesse e, se vorrà contribuire a un progetto, potrà partecipare alla prossima vendemmia, oppure a degustazioni e cene, ricevere confezioni di vino personalizzate e tanto altro. Per ciascun progetto presentato dai Produttori sarà possibile acquisire la qualifica di “parente virtuale” oppure quella di “amico del produttore”/”winefriend“. Per diventare parente virtuale di un progetto sono possibili più soluzioni, ciascuna delle quali offre diversi vantaggi, anche secondo l’azienda che si sceglie: – con 100 euro si diventa “winecousin” e si ha diritto ad una giornata per 2 persone presso l’azienda scelta, con degustazione dei vini e visita a vigna e cantina; inoltre il nome del parente verrà inciso vicino ad una pianta (o sulla prima botte) e si riceverà via mail un certificato di Winecousin personalizzato e numerato. – con 200 euro si diventa “wineuncle/wineaunt” e si ha diritto ad un soggiorno per 2 persone per 1 notte presso l’azienda o in abitazione vicina, degustazioni vini e visita in vigna e cantina; omaggio di due vini a scelta, nome del parente vicino alla pianta (o sulla prima botte) e certificato di “wineuncle/wineaunt” personalizzato. – con 500 euro si diventa “winebrother/winesister” e si ha diritto ad un soggiorno per 2 persone per 1 notte, a degustazione di vini con abbinamenti a specialità regionali, 6 bottiglie di vino a scelta, nome del parente vicino alla pianta (o sulla prima botte) e certificato personalizzato. – con 1000 euro si diventa “winefather/winemother” e si ha diritto ad un soggiorno di 2 notti per due persone, degustazione vini con abbinamenti a specialità regionali, pranzo in vigna, visita in azienda e dei luoghi d’interesse, 12 bottiglie di vino a scelta, sconto del 20% su altre 12 bottiglie acquistate sul sito www.thewinefathers.com, nome del parente vicino alla pianta (o sulla prima botte) e certificato personalizzato. Chi, invece, preferisce fare una donazione libera, diventa “winefriend” e ha diritto ad una targa con nome a inizio filare (o sulla prima botte) e certificato personalizzato.
LA CRICCA Dall’esperienza di Winefathers è nata anche una nuova azienda vinicola, La Cricca, il cui nome sta ad indicare l’incontro tra i winefathers Luca, Luca, Alessandro e l’enologo Giacomo Orlando, tutti rigorosamente friulani. Due i vini attualmente in progetto, un Friulano vinificato e maturato in acciaio e un Pinot che, al contrario, dimora in legno. Per ora vi racconto del primo vino.
Friuli Colli Orientali Friulano 2016 (gradazione 13%, friulano e una piccola percentuale di sauvignon) Milletrecentotrentadue bottiglie prodotte, questa è la numero 364, il vino è lavorato in biologico anche se ancora non è scritto in etichetta, presenta un colore giallo paglierino di buona intensità, profuma di pesca, agrumi, lychee e cedro, leggera cannella, mandorla, sul finale rimandi a sambuco e salvia. In bocca è sorprendente, te lo aspetteresti più semplice e leggero, invece ha una bella struttura e un’ampiezza espressiva notevole, un sorso fresco, sapido e gustoso che accompagna a lungo le sensazioni. Per essere il primo prodotto, sembra di ottimo auspicio! Costa solo 10 euro acquistato sul sito. @@@@
Roberto Giuliani
Figlio di un musicista e una scrittrice, è rimasto da sempre legato a questi due mestieri pur avendoli traditi per trent’anni come programmatore informatico. Ma la sua vera natura non si è mai spenta del tutto, tanto che sin da ragazzo si è appassionato alla fotografia e venticinque anni fa è rimasto folgorato dal mondo del vino, si è diplomato sommelier e con Maurizio Taglioni ha fondato Lavinium, una delle prime riviste enogastronomiche del web, alla quale si dedica tutt’ora anima e corpo in qualità di direttore editoriale. Collabora anche con altre riviste web e ha contribuito in più occasioni alla stesura di libri e allo svolgimento di eventi enoici. Dal 2011 fa parte del gruppo Garantito Igp.
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Nato il 22 febbraio 1952 a Pavia, dove risiede. Si è laureato nel 1984 in Filosofia presso l'Università Statale di Milano. Dal 1996 al 2014 è s (...)
Giornalista cresciuto con Montanelli al giornale, si occupa da sempre di agricoltura, agroalimentare enogastronomia e viaggi. Ha lavorato tra gl (...)
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Sociologo e giornalista enogastronomico, è direttore responsabile di laVINIum - rivista di vino e cultura online e collabora con diverse testate (...)
Di formazione tecnica industriale è stato professionalmente impegnato fin dal 1980 nell’assicurazione della Qualità in diverse aziende del setto (...)
Laureato in Filosofia e giornalista professionista, lavora al Mattino dove da anni cura una rubrica sul vino seguendo dal 1994 il grande rilanci (...)
Maestro Assaggiatore e Docente O.N.A.V., Delegato per la provincia di Lecco; svolge numerose attività come Docente presso Slow Food, Scuola de L (...)
Sommelier e master sul servizio vino e relazione col commensale, ha tenuto alcuni corsi in area territoriale del Pavese di approccio/divulgazion (...)
È Sommelier e Degustatrice ufficiale A.I.S. rispettivamente dal 2003 e dal 2004; ha sviluppato nel suo lavoro di dottorato in Industrial Design, (...)
Napoletano, classe 1970, tutt'oggi residente a Napoli. Laureato in economia, da sempre collabora nell'azienda tessile di famiglia. Dal 2000 comi (...)
Ha iniziato la sua attività in campo enogastronomico nel 1987. Ha collaborato con le più importanti guide e riviste del settore italiane ed este (...)
Nato nel 1974 a Roma in una annata che si ricorderà pessima per la produzione del vino mondiale. Sarà proprio per ribaltare questo infame inizio (...)
Bolognese dentro, grafico di giorno e rapito dal mondo enologico la sera. Per un periodo la sera l'ha condivisa con un'altra passione viscerale (...)
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