Questo inizio di estate ci sta portando tanto caldo e soprattutto poca pioggia, e sappiamo tutti quanto l’acqua sia di vitale importanza per tutti e di come il primo a soffrirne sia il mondo dell’agricoltura. Fra le varie coltivazioni forse solo la vite per sue caratteristiche genetiche riesce comunque ad autoregolarsi anche nelle annate più difficili, soprattutto se si parla di vitigni autoctoni, figli di terroir unici. A questo riguardo, se si è alla ricerca di un’eccellenza di un territorio, piccolo, ma dalle caratteristiche uniche come il Carso, non si può non menzionare la Vitovska, autentica regina di questo lembo di terra all’stremo nord-est dell’Italia, L’8 e 9 Luglio torna Mare e Vitovska, sedicesima edizione di una manifestazione diventata oramai un appuntamento irrinunciabile per tutti gli appassionati della tipica mineralità e dei coinvolgenti aromi che solo questa tipologia, figlia del Carso triestino e sloveno, è in grado di donare.
L’ Associazione dei Viticoltori del Carso-Kras, mente e braccia della macchina organizzatrice, ha scelto anche quest’anno lo spettacolare Castello di Duino per mettere in mostra la Vitovska assieme a tutte le eccellenze gastronomiche del territorio. La scelta del Castello di Duino, poco distante da Trieste, vuole dare una degna cornice alla manifestazione per rendere indimenticabile l’emozione degustativa delle varie Vitovska in vetrina e altresì permettere ai visitatori di godere di tutte le opportunità culturali e turistiche che la zona è in grado di offrire. Quest’anno ci saranno ospiti importanti al convegno di apertura che si terrà venerdi 8 luglio alle ore 15.30 nella sala conferenze del Castello di Duino. Il simposio avrà come argomento di discussione naturalmente la Vitovska e il Carso, vitigno e territorio da preservare e far crescere.
Interveranno al convegno: Matej Skerlj, presidente dell’Associazione dei viticoltori del Carso David Pizziga, presidente del GAL Carso – LAS Kras Nicola Bonera, sommelier AIS Carlo Petrini, fondatore di Slow Food
Il Castello di Duino
Alle 18 il Castello aprirà le sue porte e gli appassionati che sicuramente accorreranno numerosi potranno godere delle creazioni e dei lavori di una trentina di viticoltori alle cui Vitovske in degustazione saranno abbinate le creazioni dei migliori ristoratori del territorio. Bravi produttori, ottimi vini, una curata organizzazione, il suggestivo Castello di Duino, tutti elementi che possono far presagire a due giornate intense e ricche di sorprese. Se anche il meteo darà una mano agli organizzatori, ci sarà la possibilità di degustare i tanti vini in punti strategici del castello, da dove si potrà godere di un panorama mozzafiato, ammirando il sole che lentamente si guadagnerà meritato riposo serale, accarezzati da leggeri e rinfrescanti refoli di bora avvolti dai profumi inconfondibili del mare. Un appuntamento imperdibile per tutti gli appassionati della Vitovska o per chi ancora non la conosce e vuole lasciarsi ammaliare da questa figlia del Carso e di tutti i produttori che la coltivano con amore e passione.
LA VITOVSKA La protagonista assoluta della manifestazione è la Vitovska, vitigno a bacca bianca che ama passare le sue giornate in maniera esclusiva fra le rocce e la terra rossa del Carso triestino e in parte anche in quelle della vicina Slovenia dove quest’autoctona principessa si fa chiamare Vitovska Garganja. Non corriamo rischio di trovare altri esemplari similari in qualche sperduta regione del mediterraneo, la Vitovska è patrimonio esclusivo di queste zone, dove ha saputo adattarsi alle frustate della bora, ai freddi inverni e ai frequenti momenti di siccità che la stagione calda lascia molte volte in eredità. Il suo nome ha origini slovene e trova due correnti diverse di pensiero che la vorrebbero far risalire o al paesino di Vitovlje o (opzione maggiormente gettonata) da Vitez (cavaliere in sloveno) che ci fa ritornare con la memoria a secoli passati, quando per difendere il Carso dalle scorribande turche c’era un cavaliere che in cambio dei suoi servigi a difesa delle popolazioni locali aveva il diritto a una certa quantità di vino.
Se vogliamo fare una piccola “risonanza ampelografica” al vitigno, troviamo fra le caratteristiche principali, foglie di grandi dimensioni, grappoli di taglia grande a forma piramidale compatti e alati, e acini di media grandezza, forma sferica e dimensioni non uniformi. La bora e le caratteristiche genetiche, permettono al vitigno di combattere molte volte vittoriosamente le principali malattie crittogamiche, dove non possiamo non menzionare la peronospora e la botrite. I fasti e la notorietà della Vitovska non sono atavici. Originariamente era utilizzata come componente assemblante con altri vitigni a bacca bianca, poi alcuni viticoltori laboriosi e perspicaci, si convinsero che era possibile ottenere un prodotto che in purezza avrebbe dato enormi risultati e grandi soddisfazioni. Chi avrà la fortuna di assaggiare i prodotti in degustazione, si potrà rendere conto di persona come la scelta si sia rivelata vincente, e ora la Vitovska è diventato il vitigno a bacca bianca più coltivato nel Carso. Il vitigno si presta alle interpretazioni d’ogni singolo produttore e quindi possiamo trovare dei vini che portano a risultati e sensazioni diverse a seconda della strada che si è deciso seguire. Caratteristica comune sarà la forte nota sapida dovuta alle caratteristiche del territorio e alle influenze del vicino mare Adriatico, la discreta acidità e mineralità, un buon corpo, un retrogusto amarognolo e un’alcolicità non eccessivamente prorompente. Sembra quasi un miracolo della natura che da una terra così impervia e dura da lavorare, i produttori carsolini siano riusciti a recuperare un vitigno destinato all’estinzione e che ora ci rallegra con tutta la sua freschezza ed elegante vivacità.
Per info: info@carsovinokras.it
Perito informatico ai tempi in cui Windows doveva essere ancora inventato e arcigno difensore a uomo, stile Claudio Gentile a Spagna 1982, deve abbandonare i suoi sogni di gloria sportiva a causa di Arrigo Sacchi e l’introduzione del gioco a zona a lui poco affine. Per smaltire la delusione si rifugia in un eremo fra i vigneti del Collio ed è lì che gli appare in visione Dionisio che lo indirizza sulla strada segnata da Bacco. Sommelier e degustatore è affascinato soprattutto dalle belle storie che si nascondono dietro ai tanti bravi produttori della sua regione, il Friuli Venezia Giulia, e nel 2009 entra a far parte della squadra di Lavinium. Ama follemente il mondo del vino che reputa un qualcosa di molto serio da vivere però sempre con un pizzico di leggerezza ed ironia. Il suo sogno nel cassetto è quello di degustare tutti i vini del mondo e, visto che il tempo a disposizione è sempre poco, sta pensando di convertirsi al buddismo e garantirsi così la reincarnazione, nella speranza che la sua anima non si trasferisca nel corpo di un astemio.
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Per quasi 10 anni tra gli autori della guida I Vini d'Italia de L'Espresso, docente di materie vinose ad ALMA - La Scuola Internazionale di Cuci (...)
Non ha certificazioni, non è sommelier, né degustatrice ufficiale del gran Regno. Si occupa di comunicazione e di digital design dal 2002 in una (...)
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Sociologo e giornalista enogastronomico, è direttore responsabile di laVINIum - rivista di vino e cultura online e collabora con diverse testate (...)
Di formazione tecnica industriale è stato professionalmente impegnato fin dal 1980 nell’assicurazione della Qualità in diverse aziende del setto (...)
Laureato in Filosofia e giornalista professionista, lavora al Mattino dove da anni cura una rubrica sul vino seguendo dal 1994 il grande rilanci (...)
Esordi giornalistici nel lontano 1984 nel mondo sportivo sul giornale locale Corriere di Chieri. La passione per l’enogastronomia prende forma a (...)
Maestro Assaggiatore e Docente O.N.A.V., Delegato per la provincia di Lecco; svolge numerose attività come Docente presso Slow Food, Scuola de L (...)
Sommelier e master sul servizio vino e relazione col commensale, ha tenuto alcuni corsi in area territoriale del Pavese di approccio/divulgazion (...)
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