Silvia Campagnuolo Fonzone
La Campania, specialmente nella zona irpina, è una terra ricca di piccole ma importanti realtà famigliari che producono vino di assoluta qualità. La famiglia Fonzone, che gestisce circa 30 ettari (di cui quasi 20 a vigneto) nelle campagne di Paternopoli (in provincia di Avellino), è una di queste importanti realtà la cui storia vinicola inizia nel 2005 quando Lorenzo Fonzone Caccese, medico chirurgo, fonda l’azienda decidendo di produrre grandi vini di territorio secondo un approccio sostenibile, sia in vigna che in cantina. Oggi, la nuova generazione della famiglia Fonzone Caccese, rappresentata dai figli e dalle rispettive mogli, hanno preso a cuore la mission aziendale del fondatore che ha voluto coltivare fn da subito solo ed esclusivamente varietà autoctone dell’Irpinia: Aglianico (circa 12 ettari), Fiano di Avellino (2 ettari), Falanghina (3 ettari) e Greco di Tufo (1 ettaro e mezzo). Nei vigneti non vengono utilizzati diserbanti e la difesa fitopatologica è in accordo con i criteri di lotta integrata. I vigneti si estendono sui due versanti dell’altura, beneficiando di molteplici esposizioni e di un’altitudine che varia dai 360 m ai 430 m/slm. La collina comprende sia suoli argilloso – calcarei che suoli a tessiture più sciolte, di chiara origine sedimentaria, ed è circondata dai torrenti Fredane e Ifalco, che ne influenzano il microclima caratterizzato da forti escursioni termiche tra il giorno e la notte. Inoltre, data la vicinanza in linea d’aria con il Vesuvio, nel sottosuolo è presente polvere vulcanica, deposito delle eruzioni avvenute nel corso dei secoli. La tenuta si completa con i vigneti situati a San Potito Ultra, Parolise, Altavilla Irpina e Montefusco con altitudini che, in alcuni casi, raggiungono fino ai 650 sul livello del mare.
L’azienda, che nel giro di pochi anni otterrà la certificazione biologica, è accompagnata in questo cammino dall’enologo Luca D’Attoma che, come afferma Silvia Campagnuolo Fonzone, ha una filosofia in grado di esplorare, sperimentare e valorizzare vitigni e territori per creare, con intuito e lungimiranza, vini unici”. Ad affiancarlo, seguendone le linee guida, l’enologo Francesco Moriano. L’azienda agricola Fonzone Caccese, attualmente, produce 8 vini monovarietali di cui cinque sono stati al centro di un bellissimo pranzo romano all’interno del ristorante stellato Pulejo.
Irpinia Falanghina Le Mattine 2021: prodotto con uve provenienti da un vigneto situato a 380 m s.l.m., in prossimità del torrente Ifalco, il vino si apprezza per la sua duttilità e l’estrema bevibilità grazie a un impatto aromatico fragrante nelle sensazioni di mela, uva spina, mandorle fresche ed erbe mediterranee a cui segue un lieve abbraccio minerale. Sorso teso, bilanciato, che si distingue per corroborante salinità.
Fiano di Avellino 2021: prodotto con uve provenienti da San Potito Ultra, a 500 m s.l.m., si distingue per un impatto olfattivo decisamente didattico per la tipologia grazie ad una dotazione olfattiva che va dalla mela stark, alla salvia, fino ad arrivare ai fiori bianchi e la scorza di limone. Bocca scattante, di piacevole rispondenza e notevole progressione sapida nel finale.
Greco di Tufo 2021: nasce dai vigneti di Altavilla Irpina e Montefusco che crescono lungo ripidi pendii tra i 650 e i 450 m s.l.m. Mostra un naso impetuoso e graffiante esprimendosi su slanci odorosi di gardenia, erbe mediterranee, mela golden, agrumi e talco. Assaggio caratterizzato dalla classica “prepotenza” del Greco dove il corpo del vino è sostenuto da una spiccata vena acido-sapida. Sfuma in persistenza su serrati toni sapidi e ammandorlati.
Fiano di Avellino Sequoia Riserva 2020: ottenuto da una selezione di uve fiano provenienti da Parolise, un piccolo borgo di 676 abitanti in prossimità di Avellino che si estende su una collina ad un’altitudine media di 500 s.l.m. Discreto e mai impetuoso, conserva i suoi inconfondibili tratti aromatici di nocciola non tostata, margherite, fiori di camomilla, buccia di mandarino, dragoncello e timo. Al gusto, pienamente equilibrato, svela con autorevolezza le sue doti di acidità e sapidità e per una veemente persistenza agrumata con tratti salmastri.
Greco di Tufo Riserva Oikos 2020: da Altavilla Irpina, dove l’azienda coltiva 1,5 ettari di una vecchia vigna di Greco Antico (clone rarissimo dotato di acino piccolo e succo molto più concentrato) nasce questa Riserva di Greco di Tufo di rara intensità olfattiva che dispensa profumi di frutta esotica ed agrumi, arricchiti da cenni di nespola, fiori di acacia e leggeri spunti di pietra focaia. Trova il suo pregio nella pienezza con cui interessa il palato e nella persistenza, quasi da vino rosso, che si fa largo con prepotenza col passare dei minuti, con un tono minerale che via via si fa sempre più marcato garantendo personalità ad un vino che, a mio giudizio, va aspettato in cantina ancora per tanto prima di fornire il massimo godimento al degustatore più smaliziato.
Non ho degustato ancora i loro rossi ma, da quello che mi racconta Silvia Campagnuolo Fonzone, dai loro vigneti di aglianico si ottengono per ora due vini: un Irpinia Rosato DOC e il Taurasi Scorzagalline Riserva che attualmente è in commercio con la 2015.
Andrea Petrini
Nato nel 1974 a Roma in una annata che si ricorderà pessima per la produzione del vino mondiale. Sarà proprio per ribaltare questo infame inizio che lo condannava apparentemente alle bevande analcoliche che nel 2008 si è diplomato sommelier AIS e nello stesso anno ha aperto uno dei primi wine blog in Italia: Percorsi di Vino. Un anno nasce l'Enoclub Roma con l'obiettivo di valorizzare il vino del Lazio. La passione aumenta sempre più così come la voglia di comunicare il vino e, in generale tutta l'enogastronomia italiana. Diventa responsabile eventi Slow Food Roma, degustatore e relatore AIS ed è entrato a far parte del gruppo Garantito Igp. Collabora con molti siti e riviste di settore come il Gambero Rosso online e organizza Wine tasting in tutta Italia.
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Laureato in Filosofia e giornalista professionista, lavora al Mattino dove da anni cura una rubrica sul vino seguendo dal 1994 il grande rilanci (...)
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Sommelier e master sul servizio vino e relazione col commensale, ha tenuto alcuni corsi in area territoriale del Pavese di approccio/divulgazion (...)
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