Indirizzo: Via della Ribolla Gialla, 2 – 33040, Corno di Rosazzo (UD) Tel.: +39 0432 753222 Fax: +39 0432 759792 Sito: www.collavini.it Email: collavini@collavini.it
laVIVIum – 09/2023
Il Friuli-Venezia Giulia è una regione italiana indubbiamente ricca di fascino, tuttavia il potenziale turistico a mio avviso è ancora parzialmente inespresso. Mentre le zone costiere, ogni anno, vengono prese d’assalto da vacanzieri di ogni sorta, in località quali ad esempio Lignano Sabbia d’Oro (UD) e Grado (GO), l’interesse verso i gruppi montuosi della regione rimane un po’ più in ombra rispetto ad altre zone di confine del bel Paese.
Luigi, Manlio e Giovanni Collavini
La spettacolarità di alcuni paesaggi è indescrivibile, sto parlando delle stupende Alpi del Friuli-Venezia Giulia: Carniche, della Gail, di Carinzia, Tolmezzo, Alpi e Prealpi Giulie, Tolmezzine Occidentali e Orientali. Ce n’è per tutti i gusti. Talvolta ho trovato luoghi ancor più incontaminati, rispetto ad altre località ben più note di regioni confinanti – magari belle in egual misura – tuttavia rovinate in parte dal turismo di massa. La musica cambia nettamente affrontando il discorso vitivinicolo: la grande tradizione bianchista della regione, e non solo, ha fatto sì che negli ultimi 30-35 anni il Friuli entrasse a fare parte del gotha del vino mondiale. A mio avviso è possibile fare ancora un passo avanti, alludo all’enoturismo e ad una proposta che possa mettere in risalto ancor più il potenziale del Friuli-Venezia Giulia. L’essenza stessa del carattere dei friulani ti conquista pian piano, non è immediata come in altre regioni italiane.
Villa Zucco Cuccagna Collavini
Secoli di storia hanno caratterizzato una terra di confine dove le genti del posto hanno dovuto imparare a difendersi dal proverbiale invasore. Risulta inevitabile dunque, e saggia aggiungo – soprattutto in questi ultimi anni – una certa chiusura inziale, il più delle volte anche solo per evitare fregature o brutte sorprese. Per quanto riguarda il mio vissuto quest’ultima si affievolisce col passare del tempo, e a favore di un’accoglienza di tutto rispetto e una correttezza che ha pochi eguali in Italia. Sto parlando ovviamente di tutti coloro che vogliono realmente entrare in confidenza con le tradizioni friulane, non del turismo di massa “usa e getta”. La famiglia Collavini unisce a questi ultimi aspetti uno spirito d’innovazione che l’ha resa celebre nel corso dei secoli. La storia inizia nel 1896, ci troviamo a Rivignano un piccolo borgo in provincia di Udine. Il pioniere è Eugenio Collavini, un grande appassionato di viticoltura e al contempo un abile commerciante.
Corno di Rosazzo
Il nostro protagonista inizia a commerciare vino e a venderlo alle nobili famiglie udinesi. Tra la Prima e la Seconda Guerra Mondiale il testimone passa al figlio Giovanni. La svolta vera e propria arriva con l’ingresso della nuova generazione rappresentata da Manlio. Quest’ultimo contribuirà notevolmente a promuovere i vini di famiglia, e in generale l’idea di vino friulano, in tutto il mondo conquistando gran parte dei mercati internazionali. La sua ambizione è la stessa del nonno ma il raggio d’azione è ben più ampio, e un primo grosso segnale di cambiamento arriva mediante l’acquisto di Villa Zucco Cuccagna, un’incantevole tenuta del XVI secolo che diverrà la nuova sede della cantina. Questa volta ci troviamo a Corno di Rosazzo (UD), un territorio ben più vocato in tema di viticoltura. L’ambizione non è l’unica virtù di Manlio, in lui alberga un sentimento raro considerando i tempi, ovvero la voglia di sperimentare e non accontentarsi. Un esempio concreto è la nascita del primo Pinot Grigio vinificato in bianco. Il vino è contenuto all’interno di una bottiglia bordolese trasparente al fine di evidenziare il colore luminoso; una sorta di rivoluzione per certi aspetti. Nel 1971 la seconda grande novità: Il Grigio, ovvero il primo spumante friulano prodotto con metodo Martinotti da uve pinot grigio e chardonnay. La capacità visionaria di Manlio è inesauribile tanto che alla fine degli anni Settanta inizia, per primo, a produrre uno spumante a base ribolla gialla. A quei tempi il celebre vitigno autoctono friulano era poco conosciuto, soprattutto al di fuori dei confini regionali. Trattasi dell’ennesimo traguardo raggiunto dal nostro protagonista che divenne a tutti gli effetti “Il Signore della Ribolla Gialla”.
L’inesauribile fantasia di Manlio, mediante il Ribolla Gialla Brut, contribuisce alla nascita del cosiddetto “Metodo Collavini” che innova profondamente la tecnica enologica. Trattasi di una lunga rifermentazione in autoclave orizzontale, seguita da un affinamento in bottiglia di quasi dodici mesi. Un prodotto che unisce la complessità tipica del metodo classico alla leggiadria dello Charmat. Al timone dell’azienda oggi troviamo i figli di Manlio: Giovanni e Luigi. Da quest’ultimo hanno preso tutto: originalità, spirito di innovazione, caparbietà e un occhio sempre rivolto al futuro consapevoli dell’importanza della tradizione friulana. Lo si evince dalla passione per i vitigni autoctoni e il rispetto nei confronti del territorio. Al tal riguardo, pur operando in regime di agricoltura convenzionale, Collavini cerca di intervenire il meno possibile e solo al fine di tutelare il sano sviluppo della pianta, mediante interventi mirati e poco invasivi.
La sede è a Corno di Rosazzo (UD), area vitivinicola tra le più vocate della denominazione Friuli Colli Orientali. Possiede 20 ettari di vigna, uniti ad altri 140 che controlla direttamente monitorando che le operazioni vengano eseguite, il più possibile, col medesimo rigore. Vigneti vocati che fanno parte di due denominazioni e territori specifici: Collio e Colli Orientali. Il primo, considerato da sempre la punta di diamante friulana, è ubicato al confine con la Slovenia. Da queste parti i pendii rendono il compito arduo ai vignaioli, tuttavia i sacrifici in questo caso ripagano oltre ogni modo. Il vento di Bora, inoltre, spazza via tutte le classiche malattie della vite e garantisce freschezza e profondità, soprattutto in termini di aromi, alle uve, mentre l’escursione termica tra il giorno e la notte dona complessità e maggiore acidità. Peculiarità da non sottovalutare, in viticultura per fortuna non accade quasi mai, è il tipo di suolo.
I vigneti di Collavini sono caratterizzati da strati di marne e arenarie, localmente chiamati ponca o flysch, in grado di conferire ai vini doti di spiccata mineralità, sapidità e capacità evolutiva. Ad oggi la Cantina di Corno di Rosazzo produce un milione e mezzo di bottiglie esportandone circa il 50%. Avremo la possibilità di approfondire ben sei etichette facenti parte della gamma. Il fine, come sempre, è quello di raccontare ancor più da vicino il territorio e l’impegno di tutti coloro che lo promuovono con passione.
Andrea Li Calzi
Per quasi 10 anni tra gli autori della guida I Vini d'Italia de L'Espresso, docente di materie vinose ad ALMA - La Scuola Internazionale di Cuci (...)
Non ha certificazioni, non è sommelier, né degustatrice ufficiale del gran Regno. Si occupa di comunicazione e di digital design dal 2002 in una (...)
Torinese, sognatore, osservatore, escursionista, scrittore. Laurea in Scienze Internazionali e Diplomatiche presso l'Università di Torino e Mast (...)
Classe ‘77, Nadia è nata ad Ischia. Dopo quindici anni di "soggiorno" romano che le è valso il diploma di Sommelier AIS e un'importante collabor (...)
Vignettista fin dalle scuole superiori, alla sua prima vignetta sul giornaletto scolastico fu richiamato dalla preside del Liceo Classico per av (...)
Ha vissuto in 26 case e in 18 città, disseminando pezzetti di radici in Italia e all’estero: una Cipolla nomade più che viaggiatrice. Ma non più (...)
A Montalcino è cuoca per amore e per passione nel suo Road Café, che gestisce con il marito Lorenzo Minocci accanto all'unica stazione di carbur (...)
Giornalista free-lance, milanese, scrive di vino, grande distribuzione e ortofrutta, non in quest'ordine. Dirige il sito e la rivista dell'Assoc (...)
Ha smesso di giocare in cortile fra i cestelli dei bottiglioni di Barbera dello zio imbottigliatore all'ingrosso per arruolarsi fra i cavalieri (...)
Conseguita la maturità artistica, il primo lavoro nel 1997 è stato nel mondo illuminotecnico, ma la vera passione è sempre stata l'enogastronomi (...)
Musicista e scrittrice, da sempre amante di tutto ciò che è bello e trasmette emozioni, si è diplomata in pianoforte e per un certo periodo dell (...)
Ha iniziato la carriera lavorativa come segretaria di direzione, che ai suoi tempi si usava molto ed era proprio quello che desiderava fare! Con (...)
Perito informatico ai tempi in cui Windows doveva essere ancora inventato e arcigno difensore a uomo, stile Claudio Gentile a Spagna 1982, deve (...)
È nato a Novara, sin da giovanissimo è stato preso da mille passioni, ma la cucina è quella che lo ha man mano coinvolto maggiormente, fino a qu (...)
Economista di formazione, si avvicina al giornalismo durante gli anni universitari, con una collaborazione con il quotidiano L'Arena. Da allora (...)
Nato il 22 febbraio 1952 a Pavia, dove risiede. Si è laureato nel 1984 in Filosofia presso l'Università Statale di Milano. Dal 1996 al 2014 è s (...)
Giornalista cresciuto con Montanelli al giornale, si occupa da sempre di agricoltura, agroalimentare enogastronomia e viaggi. Ha lavorato tra gl (...)
Figlio di un musicista e una scrittrice, è rimasto da sempre legato a questi due mestieri pur avendoli traditi per trent’anni come programmatore (...)
Sociologo e giornalista enogastronomico, è direttore responsabile di laVINIum - rivista di vino e cultura online e collabora con diverse testate (...)
Di formazione tecnica industriale è stato professionalmente impegnato fin dal 1980 nell’assicurazione della Qualità in diverse aziende del setto (...)
Laureato in Filosofia e giornalista professionista, lavora al Mattino dove da anni cura una rubrica sul vino seguendo dal 1994 il grande rilanci (...)
Esordi giornalistici nel lontano 1984 nel mondo sportivo sul giornale locale Corriere di Chieri. La passione per l’enogastronomia prende forma a (...)
Maestro Assaggiatore e Docente O.N.A.V., Delegato per la provincia di Lecco; svolge numerose attività come Docente presso Slow Food, Scuola de L (...)
Sommelier e master sul servizio vino e relazione col commensale, ha tenuto alcuni corsi in area territoriale del Pavese di approccio/divulgazion (...)
È Sommelier e Degustatrice ufficiale A.I.S. rispettivamente dal 2003 e dal 2004; ha sviluppato nel suo lavoro di dottorato in Industrial Design, (...)
Napoletano, classe 1970, tutt'oggi residente a Napoli. Laureato in economia, da sempre collabora nell'azienda tessile di famiglia. Dal 2000 comi (...)
Ha conseguito il diploma di Sommelier AIS nel 2001. È Degustatore per la regione Lombardia e giudice per le guide Vitae e Viniplus. Ha partecipa (...)
Ha iniziato la sua attività in campo enogastronomico nel 1987. Ha collaborato con le più importanti guide e riviste del settore italiane ed este (...)
Nato nel 1974 a Roma in una annata che si ricorderà pessima per la produzione del vino mondiale. Sarà proprio per ribaltare questo infame inizio (...)
Donatella Cinelli Colombini è una produttrice di vino figlia di Franco Cinelli e Francesca Colombini della Fattoria dei Barbi, in cui ha lavorat (...)
Bolognese dentro, grafico di giorno e rapito dal mondo enologico la sera. Per un periodo la sera l'ha condivisa con un'altra passione viscerale (...)
Testata registrata presso il Tribunale di Roma (n. 146/09 del 4 maggio 2009) © 2000-2023 laVINIum.com - Tutti i diritti riservati È vietata la copia anche parziale del materiale presente in questo sito. Il collegamento al data base della rivista è vietato senza esplicita autorizzazione della direzione editoriale. Direttore Responsabile - Maurizio Taglioni / Direttore Editoriale - Roberto Giuliani mdstudiowebagency - Realizzazione, Restyling, e manutenzioni siti Web Contatti Tel. 3921585226 - E-mail: mdstudioagency@gmail.com
This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.
I cookie strettamente necessari dovrebbero essere sempre attivati per poter salvare le tue preferenze per le impostazioni dei cookie.
Se disabiliti questo cookie, non saremo in grado di salvare le tue preferenze. Ciò significa che ogni volta che visiti questo sito web dovrai abilitare o disabilitare nuovamente i cookie.