Statistiche web
Notizie e attualitaStorie di cantine, uomini e luoghi

Sacrafamilia Grandama Arte della Luce, riflessioni assaggiando l’ultima annata

Domenico Capeto
Domenico Capeto

Nulla è più intenso di una vocazione, e nulla è più gratificante del vederla compiersi interrogando il cuore; sono le occasioni che la vita ci offre mettendoci a confronto con noi stessi. Sulle colline del Comune di Rivanazzano in Oltrepò Pavese, Anna Mercandelli e Domenico Capeto, in partnership con (Shumei), praticano una viticoltura artigianale custodendo l’intera vita del vigneto; nessun intervento né in vigna né in cantina, molta attenzione alle temperature, rimontaggi, e non temono l’ossigenazione; come essere “archeologi” del luogo.

Vigneto Sacrafamilia

Anni di esperienza e conoscenza, si fidano dei loro sensi, accompagnando i grappoli maturi, selezionando gli acini fino ad arrivare al calice. La fermentazione avviene in vetroresina così come le lunghe macerazioni. Da alcuni anni ho la fortuna di assaggiare questi vini prima di imbottigliarli, e anche in quest’ultima annata risultano incredibilmente buoni, puliti, li sento già  pronti da bere, nessuna sbavatura, anzi; certamente il riposo in bottiglia andrà a completarne l’equilibrio.

Vigneto sotto al Castello di Nazzano
Vigneto sotto al Castello di Nazzano

L’unico atteggiamento che posso assumere è lo stupore, la meraviglia, come svuotarmi per riempirmi di bellezza; opere d’arte della natura; dietro ovviamente alle fatiche in manodopera per ottenere il miglior risultato.
Sono vini che ti parlano del luogo di origine, interrogano la tua sensorialità; composti, dallo stile rarefatto, accoglienti e coinvolgenti, vivi e seducenti per la loro unicità, quasi masticabili ma freschissimi in un un tessuto di emozioni. Diviene difficile descriverli riferendosi ad una scheda tecnica; queste uve sono lasciate libere di esprimere le caratteristiche del l’ambiente e della loro varietà.

I campioni dalla vasca
I campioni dalla vasca

Penso che il momento dell’incontro con questa sostanza rigenerante, dovrebbe essere silenzioso, perché la natura dei sensi umani è così sottile e sfugge, data la nostra mutevolezza. Vini puri e senza tempo, come ne ha scritto anche Roberto Giuliani dopo aver ri-degustato il vino rimasto aperto in cantina dopo sette anni. Non tutto riusciamo a spiegare e, forse non è sbagliato pensare che l’ultimo passo della ragione è riconoscere che ci sono cose che la superano.
Allora guardo a questi vini così come sono nella loro “spiritualità”; nella gratitudine, nella gioia e aspettazione.

Gabriella Grassullo

Gabriella Grassullo

Sommelier da circa 20 anni, master sul servizio vino e relazione col commensale, ha tenuto alcuni corsi in area territoriale del Pavese di approccio/divulgazione della cultura del vino e il suo abbinamento, alcune giornate didattiche presso Cantine, partecipa a degustazioni con AIS/ONAV/FISAR/ONAF. Collabora con Ais Lombardia. Dal 2015 contribuisce a Lavinium con articoli interviste insieme a Ezio Gallesi. Ha un interesse particolare per i vini naturali e ne studia l’evoluzione.

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio