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Vallée d’Aoste Chardonnay Le Vin de Michel 2022

Vallée d'Aoste Chardonnay Le Vin de Michel 2022 GrosjeanDegustatore: Roberto Giuliani
Valutazione: @@@@@
Data degustazione: 07/2022


Tipologia: DOC Bianco
Vitigni: chardonnay
Titolo alcolometrico: 13%
Produttore: GROSJEAN
Bottiglia: 750 ml
Vino BIO:
Prezzo enoteca: da 32 a 38 euro


Una decina di anni fa, il giovane enologo Hervé, allora venticinquenne, si rese conto che c’era un appezzamento situato a 800 metri di altitudine, nel comune di Quart, dal grande potenziale, di proprietà di un certo Michel; decise di andarlo a conoscere e ci fece una lunga chiacchierata spiegandogli le sue intenzioni di acquistarlo o prenderlo in gestione. Tra loro nacque subito una naturale stima e simpatia che di tradusse nella donazione di quella bramata vigna da parte di Michel.
Così nel 2015 fi impiantato dello chardonnay e iniziò la lavorazione nello stile Grosjean, ma proprio quando mancava poco alla produzione della prima annata, Michel morì; per questa ragione la famiglia decise di dedicarlo a lui, chiamandolo “Le vin del Michel”.
L’impostazione del vigneto è con sistema di allevamento a Guyot, 7000 ceppi per ettaro, esposizione a sud, suolo di origine glaciale con buon apporto di sabbia e scheletro; nel sottofila viene lavorato il terreno per 3 volte all’anno, a filari alterni viene praticata l’erpicatura e semina di sovescio nell’interfila; ogni 5/6 anni viene mantenuto vivo il terreno con letame bovino. Tutta la lavorazione si svolge seguendo i dettami dell’agricoltura biologica, utilizzando esclusivamente rame e zolfo.
La vendemmia è stata effettuata nella seconda decade di settembre, dopodiché pressatura a grappolo intero, flottazione dei mosti, fermentazione con aggiunta di lieviti selezionati, per l’affinamento (sur lies) vengono utilizzate delle barriques piegate a vapore, dove il vino permane per 12 mesi, chiude il ciclo un periodo di 6 mesi in bottiglia.
Tanto impegno e fiducia nelle potenzialità di quel vigneto si traduce in un bianco di notevole eleganza, dai profumi fortemente minerali, frammisti a note agrumate, arancia gialla, pesca, bastoncino di vaniglia, cera, burro, miele millefiori, sfumature di salvia.
Al palato echeggia tutto il suo fascino, il connubio con il legno è in perfetta fusione, il sorso è quasi salino, ampissimo, a tratti affiorano note di pepe bianco, la parte agrumata è morbida, il vino trasmette una sensazione di grande finezza e armonia, la capacità evolutiva è evidente, potrà acquisire ulteriore complessità per almeno un decennio, ma ha il vantaggio di essere buonissimo già ora.
Lo abbinerei a dei ravioli di zucca con fontina grattugiata e un pizzico di noce moscata.

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