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TENUTA VITALONGA

logo-vitalongaIndirizzo: Via Montiano snc – 05016, Ficulle(TR)
Tel.: +39 0763 836722
Fax: +39 0763 836649
Sito: www.vitalonga.it
Email: info@vitalonga.it


laVINIum – 06/2010
L’Umbria è una regione di straordinaria bellezza, giustamente chiamato il polmone verde d’Italia, la conosciamo bene perché l’abbiamo attraversata in lungo e in largo, difficile non rimanere affascinati dal susseguirsi di paesaggi collinari sempre verdi, o dalle numerose località ricche di storia, basti pensare a Gubbio, Todi, Città della Pieve, alla stessa Perugia il cui centro storico è un piccolo gioiello, ad Assisi, che ha purtroppo il limite di essere diventata troppo turistica, ma ci sono anche piccoli paesini che hanno la stessa capacità di stupire, come Spello, Papigno, Trevi, potremmo fare un elenco lunghissimo.
La regione è anche terra da secoli dedita alla viticoltura, praticamente non c’è zona dove non si faccia vino, a volte con risultati lodevoli come per il Sagrantino, uva rossa ricca di polifenoli coltivata esclusivamente nel territorio che circonda il comune di Montefalco e parte dei comuni di Bevagna, Gualdo Cattaneo, Castel Ritaldi e Giano dell’Umbria, tutti in provincia di Perugia, dalla quale un tempo si ricavava esclusivamente un vino passito, mentre oggi ha ampia diffusione anche in versione secco.
Quello che però salta all’occhio andando a verificare le numerose denominazioni di origine, è la quasi totale tendenza alla composizione di vini dove le uve locali e internazionali convivono, forse più che in qualsiasi altra regione. Così notiamo che nell’area del Torgiano, dove il sangiovese trova forse la sua massima espressione, si coltivano anche cabernet sauvignon, merlot e addirittura pinot nero (senza contare le numerose uve autorizzate o raccomandate), così come per i vini bianchi troviamo trebbiano toscano, chardonnay, pinot grigio, riesling italico che dimorano accanto al grechetto e al procanico. Nell’area del Lago di Corbara si possono coltivare con il sangiovese, oltre ai due cabernet, al merlot e al pinot nero, anche aleatico, barbera, dolcetto, montepulciano, canaiolo, ciliegiolo, colorino ecc.; nell’Orvietano la situazione è praticamente la stessa. Sui Colli del Trasimeno, invece, alla maggior parte delle uve citate si aggiunge il gamay, una varietà da tempo presente nella zona, che non ha nulla a che vedere con il vitigno francese, ma che sinceramente non mi sembra abbia mai generato vini indimenticabili.
Se questo consente una notevole possibilità di scelta sul vino che si andrà a produrre, dall’altra parte a mio avviso sottrae qualcosa all’identità del territorio e dei prodotti che ne conseguono. E’ una mia personalissima opinione, che nasce dalle diverse occasioni di degustazione dei vini umbri che ho avuto. Abbiamo ritenuto opportuno fare questa premessa accingendoci a parlare della Tenuta Vitalonga, azienda situata in località Montiano, in prossimità di Ficulle, a nord di Orvieto.
Di proprietà di Gian Luigi e Pier Francesco Miravalle, dispone di una ventina di ettari vitati di proprietà condotti da Riccardo Cotarella, il noto enologo di Monterubiaglio proprietario con il fratello Renzo della cantina Falesco e consulente di decine di aziende non solo nell’Italia centrale. Qui si lavora con merlot, cabernet sauvignon e montepulciano, tre uve che Cotarella conosce molto bene e sa come gestire.
La produzione prevede tre tipologie di vino: il Terre di Confine è il fiore all’occhiello aziendale, ottenuto da montepulciano in prevalenza con un contributo del 20% di merlot, a cui segue l’Elcione, uvaggio paritario di merlot e cabernet sauvignon e il Nautica Rosè (ma la “e” non dovrebbe avere l’accento acuto?), ottenuto sempre da merlot e cabernet. Noi abbiamo assaggiato i due rossi, che ci sono sembrati ben fatti, senza estremizzazioni, sicuramente figli di un Cotarella più misurato e consapevole che in passato, ma ancora mancanti di un elemento realmente distintivo e inimitabile, che gli dia quel guizzo di personalità e fascino che emozionano, che fanno la differenza, che lasciano un ricordo indelebile in chi ha avuto il piacere di berli. Ci aspettiamo da questa interessante azienda un ulteriore passo avanti, perché siamo convinti che le potenzialità ci siano tutte.

Vini degustatiAnnataPrezzoVoto
Elcione2006da 10 a 15 euro@@@
Terra di Confine2005da 15 a 25 euro@@@@

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