Napoli: ristorante, braceria e cocktail bar sono le tessere del mosaico Riserva Rooftop
Il capoluogo partenopeo, gastronomicamente parlando, è più in forma che mai. Con la certezza delle trattorie e pizzerie di qualità che tendono il biglietto da visita della città, oggi è impossibile non notare il numero crescente di tavole fine-dining innovative, insieme al mondo della miscelazione che primeggia a colpi di ricerca ed originalità, senza dimenticare quello che mancava più di tutto: locali moderni, da frequentare anche settimanalmente, con proposte di qualità, ma anche sfaccettate, meno folclore e più internazionalità, grazie anche ad ambienti dedicati e versatili.
Aperto dal 2019 sulla collina di Posillipo, ci è piaciuto parecchio Riserva Rooftop. L’intuizione – secondo noi giusta e al passo con i tempi – di specializzarsi in più settori. Un ristorante a tutti gli effetti, una carta dei vini ben costruita, un significativo reparto braceria, nonché salumeria di livello, infine il cocktail bar. Per dare un piacevole senso al rooftop, ai tramonti sul mare di Bagnoli, all’aperitivo in un ambiente moderno e curato.
Sul fronte ristorazione, incontriamo Davide Cannavale, chef pacato quanto entusiasta, classe ‘90 e tanta voglia di offrire la tradizione – non solo campana – senza scontati cliché, ma con attenzione travestita da leggerezza. Il bello di Riserva sta anche nella libertà, per il cliente, di scegliere come viversi la sosta, più o meno mangereccia che sia.
I NOSTRI ASSAGGI
Iniziamo con Rafanata di uova, una sorta di frittata della tradizione popolare lucana, condita con il rafano e dalla consistenza morbida. Con lo chef Cannavale non si parla più di frittata, ma di tuorlo lasciato fondente, accompagnato da pane di Matera, zucca profumata di rafano, spuma di pecorino e tartufo nero.
Proseguiamo con i Bottoni di pasta fresca all’uovo, ripieni di caciocavallo podolico e conditi con ragù di cinghiale e peperone crusco. Netti e corroboranti, vanno via come caramelle.
Per il secondo, accettiamo il consiglio dal personale di sala, tra l’altro giovane, organizzato e di una cortesia amicale e mai affettata: Polletto ruspante in stile Wellington, con lampascioni caramellati e cicorietta ripassata. Anche in questo caso sapori decisi, in un romanticismo generale di pasta sfoglia e cotture golose.
Terminiamo in dolcezza con il Sasso di Matera, ovvero mousse di formaggio, composta di clementine arrosto all’interno e sablè al cioccolato fondente.
E se tutto parla di Basilicata è perché Riserva – insieme alle proposte fisse – propone il “Giro gastronomico d’Italia”: ogni tre mesi, si racconta a tavola una tappa diversa. Potendo scegliere, a Napoli abbiamo preferito assaggiare le tradizioni lucane, ritrovando e scoprendo qualcosa di nuovo.
Nel calice, c’era Candidus Veneto Bianco IGT 2021 Franchini, frutto dell’ultima vendemmia sul campo delle Cortesele, ovvero nel punto di ritrovamento di preziosi mosaici romani del III secolo D.C.. Se oggi possiamo berlo – insieme al resto della produzione Franchini – è grazie all’accurata opera di rimozione e successivo reimpianto delle viti antiche. In altre parole, l’azienda veneta ha spostato le viti in un podere di proprietà e la produzione va a gonfie vele. Candidus viene realizzato con uve Garganega, Fernanda, Pinot Bianco, Riesling, Moscato, Saorìn e Chardonnay. Di un bel giallo paglierino, con riflessi che virano al verde, si tratta di un sorso pieno e ghiotto, con ricordi di agrumi, di albicocca, con rimandi ai canditi, all’ananas e un piacevole finale che accenna alla pietra focaia. Fresco, fine ed elegante.
Nadia Taglialatela
Riserva Rooftop
Via Manzoni, 308 – Napoli
+39 081 6125267
Aperto a cena, la domenica anche a pranzo