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Le DOC della Liguria: Val Polcevera

Le Doc della Liguria: Val Polcevera


❂ Val Polcevera D.O.C.
(D.M. 16/3/1999 – G.U. n.72 del 27/3/1999; ultima modifica D.M. 7/3/2014, pubblicato sul Sito ufficiale del Mipaaf, Sezione Qualità e Sicurezza Vini DOP e IGP)


zona di produzione
● in provincia di Genova: comprende in toto o in parte il territorio dei comuni di Campomorone, Ceranesi, Genova, Mele, Mignanego,Sant’Olcese e Serra Riccò;
la sottozona “Val Polcevera Coronata” comprende la parte del comune di Genova, delimitata a est dal confine della zona, a sud dal mare a ovest dal torrente Varenna e a nord dal confine amministrativo;

base ampelografica
bianco (anche spumante di qualità, frizzante, passito): vermentino e/o bianchetta genovese e/o albarola min. 60%, possono concorrere altri vitigni a bacca bianca non aromatici, da soli o congiuntamente, riconosciuti idonei alla coltivazione nella Regione Liguria, max. 40%;
rosato (anche frizzante), rosso (anche frizzante, novello): dolcetto e/o sangiovese e/o ciliegiolo min. 60%, possono concorrere altri vitigni a bacca nera non aromatici, riconosciuti idonei alla coltivazione nella Regione Liguria, max. 40%;
con menzione del vitigno bianchi (anche frizzante): Vermentino, Bianchetta Genovese min. 85%, possono concorrere le uve dei vitigni a bacca di colore analogo, non aromatici, riconosciuti idonei alla coltivazione nella Regione Liguria, max. 15%;

norme per la viticoltura
è ammessa l’irrigazione di soccorso;
i nuovi impianti e reimpianti devono prevedere una densità minima di 4.000 ceppi/Ha;
la resa di uva ammessa in coltura specializzata e il titolo alcolometrico volumico naturale minimo devono essere di 9,5 t/Ha e 9,5% vol. per il Bianco, 10,00% vol. per Rosato, Rosso e Passito, 9 t/Ha e 10,50% vol. per la sottozona Coronata;

norme per la vinificazione
le operazioni di vinificazione devono essere effettuate nell’ambito del territorio amministrativo della Regione Liguria; è consentito che le operazioni di elaborazione dei mosti e dei vini destinati alla produzione delle tipologie Spumante di qualità e Frizzante, siano effettuate nell’ambito degli interi territori della Regione Liguria e delle regioni limitrofe;
la tipologia rosato può essere ottenuta con la vinificazione “in rosato” delle uve rosse oppure con la vinificazione di un coacervo di uve rosse e bianche anche ammostate separatamente;
il vino a denominazione di origine “Val Polcevera” Novello deve essere ottenuto con una macerazione carbonica di almeno il 40% delle uve;
le uve della tipologia passito devono essere appassite su pianta o graticci, in locali idonei, con l’esclusione dell’aria riscaldata artificialmente, fino a presentare un tenore zuccherino di 260 g/l;

norme per l’etichettatura e il confezionamento
per tutte le tipologie è obbligatoria l’indicazione, in etichetta, dell’annata di produzione delle uve, con l’esclusione delle tipologie frizzante e spumante;
i vini a D.O.C. “Val Polcevera” possono essere immessi al consumo soltanto in recipienti di volume nominale fino a 60 litri.
I recipienti di vetro con capacità inferiore ai 5 litri, per ciò che concerne la presentazione, devono essere consoni ai tradizionali caratteri di un vino di pregio;

legame con l’ambiente geografico
A) Informazioni sulla zona geografica
◉ Fattori naturali rilevanti per il legame
La zona geografica riferita al territorio della Denominazione di Origine Val Polcevera ricade nella parte occidentale della Provincia di Genova, comprendendo buona parte della città di Genova e il suo entroterra; i vigneti sono situati per la maggior parte in collina e sono mediamente di superficie ridotta.
◈ Aspetti pedologici
I substrati litologici dei rilievi collinari maggiormente rappresentati sono sedimenti marini (torbiditi) a prevalente composizione argillosa. I suoli presentano una profondità moderata con un buon drenaggio, la tessitura è mediamente franco fine, la reazione è da neutra a subalcalina.
◈ Aspetti topografici
L’altitudine dei terreni coltivati a vite è compresa tra lo 0 e i 1200 m s.l.m. con quota prevalente compresa tra 500 e 600 m, pendenza tra il 35 e il 50%, esposizione prevalente orientata verso sud – est e distanza dal mare compresa tra 0 e 16 Km.
◈ Aspetti climatici
La temperatura media dell’area interessata è pari a circa 12°C.
L’indice bioclimatico di Huglin (IH) che descrive l’andamento fenologico e della maturazione è pari a circa 1900°C con valori compresi tra 1690 e 2040 a seconda delle annate. La somma delle temperature attive (STA) che dà indicazioni sulle disponibilità termiche della zona è pari a circa 1570°C con valori compresi tra 1410 e 1730. La sommatoria delle escursioni termiche (SET), altro indice bioclimatico utile per la caratterizzazione di un territorio viticolo, è pari a circa 550°C con valori compresi tra 470 e 580.
Il massimo della piovosità si verifica nel mese di novembre con una media di circa 166 mm, il minimo di piovosità nel mese di luglio con 17 mm medi.
Le precipitazioni medie annue risultano essere di circa 1100 mm; i giorni con pioggia tra aprile e ottobre sono mediamente 58 con un massimo di 14 giorni ad aprile ed un minimo di 4 giorni a luglio.
◉ Fattori umani rilevanti per il legame
La viticoltura nella ValPolcevera costituisce testimonianza storica antica di un territorio da sempre coltivato in intimo contatto con la vicina città di Genova che fin dal medioevo ne costituiva il principale mercato di sbocco (il “vinodiGenova”). L’apprezzamento dei vini di questa zona (Coronata) trova numerose testimonianze come quella di Stendhal suo celeberrimo resoconto di viaggio intitolato Viaggio in Italia.
Una base ampelografica contenuta ma dalle caratteristiche di peculiarità, come la Bianchetta Genovese, la Lumassina, il vermentino ecc., costituiscono elementi di valore che hanno consentito l’affermarsi dei vini prodotti in questa particolare area geografica.
L’introduzione della innovazione tecnologica in campo ed in cantina non hanno comunque mutato una tradizione consolidata nella forma di coltivazione a filare contenuto nella vigoria, e nella conservazione dei vini ancora diffusa i contenitori in legno.
B) Informazioni qualità e caratteristiche prodotto esclusivamente attribuibili all’ambiente geografico
La DOC Val Polcevera fa riferimento a varie tipologie di vino che, dal punto di vista chimico e organolettico, presentano caratteristiche che permettono una chiara individuazione della sua tipicità e del legame col territorio.
Le peculiarità dei vitigni utilizzati per le varie tipologie, grazie all’influenza dell’ambiente geografico in cui sono coltivati (clima e pratiche di elaborazione dei vini consolidate in zona e adeguatamente differenziate per ciascuna delle tipologie), danno luogo a vini con caratteristiche molto riconoscibili.
In particolare i vini si distinguono per il fatto di possedere buone acidità, colori vivaci, profumi delicati in prevalenza fruttati, sapidità al gusto.
C) Descrizione dell’interazione causale fra gli elementi di cui alla lettera A) e quelli di cui alla lettera B)
Già nel 117 a.C. sulla “Tavola Bronzea” (sentenza del senato romano, trascritta su un vergato di bronzo, che definiva una vertenza tra popolazioni locali e trovata casualmente in zona serra Riccò) il vino “Valpolcevera” era indicato come valore di scambio nelle imposte. Da tale data (simbolicamente definita come inizio storico di riferimento) la produzione di vino locale ha sempre accompagnato la vita economica delle popolazioni locali.
La particolare orografia della valle e la particolare struttura dei terreni caratterizzano la viticoltura della Val Polcevera che ormai insiste quasi esclusivamente nella media alta collina. Tale posizione insieme al clima decisamente più fresco rispetto a quello della prospiciente zona costiera, impongono ai vini della DOC Val Polcevera caratteri organolettici distintivi evidenti al confronto con omologhi vitigni coltivati a quote piu basse e a più diretto contatto con il mare.

Roberto Giuliani

Figlio di un musicista e una scrittrice, è rimasto da sempre legato a questi due mestieri pur avendoli traditi per trent’anni come programmatore informatico. Ma la sua vera natura non si è mai spenta del tutto, tanto che sin da ragazzo si è appassionato alla fotografia e venticinque anni fa è rimasto folgorato dal mondo del vino, si è diplomato sommelier e con Maurizio Taglioni ha fondato Lavinium, una delle prime riviste enogastronomiche del web, alla quale si dedica tutt’ora anima e corpo in qualità di direttore editoriale. Collabora anche con altre riviste web e ha contribuito in più occasioni alla stesura di libri e allo svolgimento di eventi enoici. Dal 2011 fa parte del gruppo Garantito Igp.

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