Dal 21 al 30 Marzo torna DiVinNosiola, il racconto del Vino Santo Trentino
Per ragioni diverse in Italia i vini dolci fanno sempre meno parte delle nostre abitudini, che sul piano alimentare hanno subito molti cambiamenti. A parte in alcune zone specifiche, oggi è raro che in casa si finisca un pasto con un dolce o un carrello di formaggi, è altrettanto raro che si superino le due portate, ma a prescindere da questo, il vino dolce non è mai stato consumato alla stregua degli altri vini, tutt’al più in versione spumante, la presenza di anidride carbonica è molto gradita, non a caso anche l’acqua è preferita da molti in versione gassata.
Un vero peccato, perché il nostro Paese ha antiche tradizioni in questo campo, numerose eccellenze percorrono lo Stivale in quasi tutte le regioni, l’elenco è lunghissimo, cito alcune tra le denominazioni più note: Moscato di Noto, Passito di Pantelleria e Malvasia delle Lipari in Sicilia; Moscato di Sardegna, Moscato di Sorso-Sennori e Malvasia di Bosa in Sardegna; il Primitivo di Manduria Dolce Naturale, il Moscato di Trani e l’Aleatico di Puglia; il Cannellino di Frascati, il Moscato di Terracina e l’Aleatico di Gradoli nel Lazio; in Montefalco Sagrantino Passito in Umbria; la Vernaccia di Serrapetrona nelle Marche; il Moscadello di Montalcino, l’Aleatico dell’Elba, il Vin Santo di Carmignano, di San Torpé, del Chianti, del Chianti Classico e di Montepulciano in Toscana; l’Albana Passito e il Pignoletto Passito in Emilia-Romagna; il Cinque Terre Sciacchetrà e il Pornassio Sciac-trà in Liguria; il Caluso Passito e la Malvasia di Casorzo d’Asti in Piemonte; il Nus Malvoisie Passito o Fletrì, lo Chambave Moscato Passito o Muscat Fletrì e il Traminer Aromatico Passito in Valle d’Aosta; il Moscato di Scanzo in Lombardia; il Fior d’Arancio Colli Euganei, il Recioto di Soave, di Gambellara e della Valpolicella in Veneto; il Ramandolo e il Picolit dei Colli Orientali del Friuli; infine il Vino Santo Trentino, a dimostrazione che in quanto a vini dolci non siamo secondi a nessuno!
Bene, proprio in Trentino, tra Trento e la Valle dei Laghi, dal 21 al 30 Marzo torna DiVinNosiola, evento promosso dall’Associazione Vignaioli del Vino Santo in collaborazione con Vignaioli del Trentino, Casa Caveau del Vino Santo, Slow Food Trentino Alto Adige Südtirol e Garda Trentino.
Una delle attrazioni principali sarà la spremitura delle uve Nosiola, in un’ottica di piena condivisione con il territorio e chi lo abita. Ma saranno numerosi gli eventi inseriti nel ricco programma di questa manifestazione che dalla Valle dei Laghi fa giungere la propria eco fino a Trento, e precisamente a Palazzo Roccabruna, dove giovedì 21 marzo aprirà le danze una serata di degustazione proprio del Vino Santo, il tipico prodotto che della Valle dei Laghi racconta la storia, la gente, la terra e la cultura.
Il weekend continuerà con una serie di proposte (degustazioni, presentazioni e spettacoli) che coinvolgeranno senza dubbio gli esperti del settore e i tecnici del mondo del vino, ma punteranno a coinvolgere un pubblico sempre più ampio, avvicinandolo al Vino Santo come prodotto che inserisce e lancia la Valle dei Laghi nel mercato enologico italiano ma anche come elemento legato indissolubilmente al territorio e alle sue tradizioni, alla storia e alla comunità. Il Vino Santo racconta la capacità dell’attesa, il sapere della terra, gli elementi della natura, il lavoro di uomini e donne che lavorano con le mani e con una passione che si nota in ogni bottiglia.
Per tutto il mese di marzo inoltre grazie alla collaborazione con i ristoranti della Valle dei Laghi saranno organizzate cene a tema in presenza dei vignaioli e i ristoranti trentini dei cuochi dell’Alleanza Slow Food proporranno dei piatti in abbinamento proprio con il Nosiola e il Vino Santo prodotti dall’Associazione Vignaioli del Vino Santo.
Per maggiori informazioni: info@vinosantotrentino.it
vinosantotrentino.it
+39 349 336 5446